. . . . Punto di riferimento italiano per gli amanti del Primavera Sound Festival. . .
. . Recensioni ed informazioni dal mondo indie ed alternative internazionale. . .
Solo di qualche giorno fa' il nuovo singolo dei Disclosure, When A Fire Starts To Burn, anticipazione dell'imminente Settle che l'etichetta PMR distribuira' a partire dal prossimo 3 di giugno, non tarda a lanciare il relativo video. Giovani ma con le idee ben chiare i fratellini UK-garage continuano la scalata nelle classifiche di gradimento con sonorita' tanto riconoscibili quanto dall'evidente intento commerciale. E altrettanto fruibile e' il clip diretto da Bo Mirosseni che vede un predicatore nero esaltare la folla al ritmo della traccia dei fratelli Lawrence.
Julia Holter - Finale
In concomitanza con la riedizione dell'album Tragedy (Leaving, 2011) attraverso la piu' quotata etichetta Domino, Julia Holter, autrice l'anno passato dello splendido Ekstasis (RVNG), condivide ora il nuovo video per il brano Finale, traccia che come possiamo intuire chiude l'album. Diretto per mano di Rick Bahto, il clip presenta poetiche immagine in bianco e nero, decisamente in linea con lo stile della cantante californiana, con il mare come protagonista...
Suede - Hit Me
La rinata icona Britpop Suede condotta da Brett Anderson ha condiviso in questi giorni il video per la traccia Hit Me presente nell'apprezzato ritorno della band con Bloodsports (Warner/Suede Ltd) del passato marzo. Il clip, lanciato attraverso il canale PitchforkTv, vede per protagonisti due giovani ragazzi intenti in opere di vandalismo all'interno di un museo con opere d'arte dalla classica alla contemporanea fatte bersagliate di colpi e graffiti. Si sconsiglia la visione ad esteti ed amanti delle arti piu' in generale.
Il prossimo lunedi´ 3 di giugno alle ore 12 avra´ inizio la vendita degli abbonamenti per il Primavera Sound 2014 fino che non verranno esaurite le unita' a prezzo ridotto messe a disposizione ed i cui prezzi saranno:
- Abbonamento Primavera Sound 2014 a Barcelona: 99€ (limitato a 1000 unita')
- Abbonamento VIP Primavera Sound 2014 a Barcelona: 150€ (limitato a 1000 unita')
Il prossimo Primavera Sound per quanto concerne la citta' di Barcelona si svolgera', nelle sue giornate centrali, il 29, 30 e 31 maggio.
I costi di distribuzione ovviamente non sono compresi nel prezzo del biglietto.
Ad attenuare almeno in parte la malinconia post evento catalano, oltre alla possibilita' di garantirsi gia' un posto per il prossimo Primavera Sound (e non e' poco), anche l'annuncio ufficiale, avvenuto a festival in corso, del primo gruppo che si esibira' sui palchi del Forum l'anno venturo (nonche' ad Oporto la settimana successiva). Saranno i Neutral Milk Hotel, ovvero il gruppo capitanato da Jeff Mangum e autore di uno dei dischi rock-folk chiave degli anni '90, l'eccelso In The Aeroplane Over The Sea del 1998 di cui ascoltiamo il brano omonimo...
Nell'epoca in cui l'estate non ruota piu' intorno a ferragosto, Ernest Greene, meglio conosciuto come Washed Out, lancia il suo secondo album noncurante delle serrande abbassate dei negozi e forte dell'ormai consolidato posto del web nella sfera degli acquisti discografici. Il successore dello splendido album d'esordio Within and Without (personalmente nel podio dei best albums 2011) si chiamera' Paracosm e verra' distribuito il 13 agosto attraverso l'etichetta Sub Pop. Il primo singolo sara' It All Feels Right. Tra le altre tracce Great Escape, Don't Give Up, All I Know, Falling Back, Weighless e All Over Now. Per sfuggire alle catene che lo legano al fortunato predecessore, secondo quanto comincato alla stampa, il nuovo album e' stato accompagnato da 50 differenti strumenti musicali piu' numerosi samples. E ad aumentare ancora l'attesa la produzione di Ben Allen gia' autore di Within and Without e ora anche dei recenti successi di Youth Lagoon, Deerhunter ed Animal Collective... In attesa di singolo ed art-cover non ci rimane che accontentarci del teaser per Paracosm...
* Una decina di giorni dopo ecco che Washed Out ci accontenta con la tracklist completa, la art-cover dell'album e soprattutto il primo estratto, It All Feels Right, che lascia intravedere una linea meno elaborata e sensuale...
Paracosm
(Weird World)
01 Entrance 02 It All Feels Right 03 Don't Give Up 04 Weightless 05 All I Know 06 Great Escape 07 Paracosm 08 Falling Back 09 All Over Now
Il progetto scozzese dei Chvrches diventa ogni giorno piu' stuzzicante tanto da raggiungere quasi lo stesso grado di interesse dei mostri sacri Depeche Mode nel prossimo concerto di Milano del 18 luglio di cui saranno presuntuosa spalla (insieme a Motel Connection). Pur ignorando ancora la data dell'atteso debutto sulla lunga distanza, dopo il recente Ep Recover del marzo scorso, il trio elettropop continua a lanciare intriganti tracce che non fanno che aumentare l'appetito ed impennare pericolosamente l'asticella delle aspettative. Ora tocca a Gun, fedele alle precedenti Recover o The Mother We Share per quanto concerne l'accessibilita' delle melodie pop e la brillantezza mai ripetitiva delle sonorita´ elettroniche. Il brano si potra' acquistare a partire dal 15 luglio (Virgin/Goodbye) tanto in formato digitale quanto nel classico 12" dal piu' atipico color rosa.
Ed ecco che in pieno Primavera Sound giunge la seconda cascata di nomi per il festival di Torino che a distanza di 5 mesi i web-media europei, e non solo, vendono gia' come appuntamento imperdibile. E non e' difficile da pensare dal momento che ai gia' annunciati Moderat, Fuck Buttons, Talabot, The Haxan Cloak, tra gli altri, compaiono ora Four Tet, probabilmente l'artista del momento che in questi giorni vede trionfare la ristampa del capolavoro Rounds, Andy Stott autore di un cupo quanto brillante Luxury Problems, svettando in tutte le classifiche del 2012 da Pitchfork a Resident Advisor, oltre chiaramente alla nostra. Torna anche Rustie live dopo l'impeccabile esibizione della serata conclusiva cosi' come live sara' l'esibizione dei due pesi massimi Sherwood & Pinch uniti in un progetto che va ad unire le due orbite dub di provenienza. Come sempre Club To Club vuol dire anche largo ai giovani anche se con curriculum gia' eccellente. E cosi' ecco Ben Ufo fondatore di Hessle Audio ed il berlinese Objekt tra pochi giorni impegnato al Sonar. L'evento che dal 7 al 10 novembre avra' luogo come sempre in diversi spazi della capitale piemontese non ha ancora smesso di stupirci ed il 17 giugno ci regalera' nuove sorprese...
L'annuncio della cancellazione dei Band Of Horses cui veniamo al corrente durante il concerto di The Knife ci sorprende ma non ci sconforta dal momento che i sostituti saranno i Deerhunter che contro The Postal Service hanno perso solo al ballottaggio e per pochi punti. L'inizio del sabato invece subisce un leggero cambio di rotta che ci porta a godere, comodi ed al caldo, la performance di Apparat, capace di ricreare appieno le sensazioni della sua ultima creatura dinnanzi ad un Auditorium che si riempie in quasi ogni ordine di posto. Quindi ecco Bradford Cox, Lockett Pundt e compagni nuovamente dinnanzi a noi dopo lo show del 2011. Live impeccabile con grande attenzione incentrata sull'ottimo Monomania senza privarci dei grandi classici, tra tutti la splendida Desire Lines... Pausa cena giusto il tempo di vedere Robben infilare in rete e riportare la Champions League a Monaco di Baviera e senza grandi aspettative ci troviamo al cospetto dei numerosi Wu-Tang Clan che in meno di 5 minuti riescono ad assorbire la nostra attenzione ed a far emergere il nostro substrato hip hop. E' tempo di staccarsi per riversarsi dinnanzi al Pitchfork in attesa di Dan Deacon che come costume oltre ad artista di sicuro valore si rivela gran intrattenitore di folle per un'ora di coinvolgente elettronica sperimentale e spettacolo. Mentre altrove Nick Cave catalizza la maggior parte degli ingressi noi preferiamo restare in zona per godere di buoni venti minuti di The Babies e, giusto il tempo di sentire la piu' attesa Mess Me Around, eccoci pronti per uno dei live piu' attesi con Liars che ci regalano 30 minuti di esaltante rock elettro-sperimentale per poi abbassare un po' il ritmo nel finale o forse siamo noi gia' distratti dell'evento che segue. Non eravamo certo i soli a pensare che Crystal Castles avrebbe dato filo da torcere a My Bloody Valentine, ma immaginare il palcoscenico Ray-Ban pieno in ogni ordine di posto al limite della congestione era impensabile. Nessuna tensione per Alice Glass e Ethan Kath che mandano in visibilio l'intera arena in un live tanto intenso quanto breve (o rapido). Il meglio del repertorio (di tutti e tre gli album) con l'intermezzo sperimentale offerto da una Alice sempre in gran forma. Si pensava di decongestionare con il piacevole pop elettronico sobrio e delicato degli Hot Chip ed invece ecco probabilmente la miglior esibizione del Primavera Sound 2013, inattesa come spesso succede. L'allegro quintetto londinese ipnotizza tutti i fortunati presenti e piazza con Flutes ed Over And Over la miglior doppietta del festival. Senza parole e con le ultime energie residue eccoci dinnazi al duo elettronico catalano ed i suoi numerosi affezionati. The Suicide Of Western Culture confermano le attese e riescono a rendere il loro ultimo album un godibile prodotto da live. Sebbene in riserva ci spingiamo fino al Ray-Ban dove ad un dj Coco finalmente degno del ruolo spetta il compito di chiudere un festival salutato dal palco anche dagli organizzatori. Ambiente festoso da ultimo giorno di scuola che si trasforma immediatamente in malinconico con Don't Stop Believing, traccia a chiudere un evento che se non forse #thebestfestivalever rimarra' certamente indelebile nella nostra mente...
Quando arrivi al Forum e ti dirigi in leggero ritardo verso il distantissimo palcoscenico dell'Heineken e ti posizioni nello stesso momento in cui Kurt Vile scaglia la prima nota di Jesus Fever allora ti rendi conto che il Primavera Sound e' l'evento in cui nulla succede per caso... Artista vero, poche chiacchiere e grandissima prestazione per indirizzare la giornata del venerdi nel modo giusto. Scelta di cuore per il secondo appuntamento con i nostri Honeybird & The Birdies (magari un giorno tocchera' anche a Merchandise e Peace) che in pochi minuti con i loro meltin-pot di suoni accattivano i passanti, riempiono la pista e soprattutto scaldano gli infreddoliti astanti. Applausi meritati e poi di nuovo all'Heineken dove la rivelazione del 2012 Django Django sollazza il numeroso e sempre piu' crescente pubblico con il loro pop tra elettronico e spaghetti western che cosi' facilmente aveva creato dipendenza nelle nostre orecchie. Oggi si mangia nei ritagli di tempo. Il lungo cammino verso lo scenario Primavera ci conduce ai The Breeders che ci accogono, anche se solo in lontananza, con la pregiata Cannonball. Il resto e' Last Splash... Come gia' anticipato per noi future-oriented, Local Natives batte per distacco The Jesus & C. e non delude le attese. Non saranno mai dei fenomeni ma dal vivo sanno il fatto loro e ci regalano tutte le perle piu' attese dei loro due album. Ora si entra davvero nel vivo e la piacevole sorpresa che accompagna le folla incredibile (non adatta allo stage Vice) per Daughter rubata al talento James Blake rende il concerto ancora piu' sorprendente cosi' come l'ilare emozione, quasi commovente, che accompagna la performance della cantante Elena Tonra. Solo 10 minuti con Doldrums per avere la conferma che live sanno davvero rendere al meglio le loro altalenanti produzioni e poi anche noi seguiamo l'onda umana che ci condurra' in quello che "universal"mente viene riconosciuto come l'evento imperdibile del Primavera Sound 2013. Girls & Boys e' la traccia (nota da tempo) d'apertura di uno splendida esibizione in cui a Damon viene concesso di tutto compresi un paio di lapsus e l'impossibilita' per le sue non piu' fresche corde vocali di raggiungere l'apice di un tempo. Se al Coachella sembrava un po' compassato, sul palco dell'Heineken si dimostra a perfetto agio e ci regala un'ora e mezza, scarsa, di tutto il repertorio della ventennale band londinese. Le scorie del giorno precedente incominciano ad emergere ma il richiamo scandinavo echeggia e ammalia e ci troviamo dinnanzi al controverso show del duo svedese de The Knife con una vaga idea di cio' che possa attenderci. Forse saranno state le perplessita' ed il low profile iniziale ma bastano pochi minuti (e la sequenza ben chiara dei brani) per esserne completamente rapiti fino all'ultimo atteso brano, Silent Shout. Il nostro fisico ci richiama all'attenzioni e le successive esibizioni di Daphni e Disclosure non rientrano tra le priorita' soprattutto in considerazione della giornata elettronica che ci attende per la giornata conclusiva...
Riordinare i pezzi dopo una 12 ore di full-immersion musicale, coinvolgente, esaltante, emozionante e chiaramente, anche estremamente stancante, non sarà facile ma non possiamo assolutamente esimerci dal condividere le meravigliosi sensazioni che hanno accompagnato la nostra prima giornata ufficiale al Parc del Forum. Breve premessa per la nostra altrettanto breve parentesi del mercoledì dove tra un arrivo un po' tardivo nel capoluogo catalano ed il classico iter dedicato al ritiro della pulsera e delle nostre entrate, alla fine abbiamo potuto godere (nessun termine poteva calzare meglio) solo dello splendido live, intenso e davvero carico di energia dei The Vaccines, attesi da un paio d'anni e capaci di rendere uniche anche le tracce un po' scarico del loro ultimo album. Dieci minuti dedicati ai nostri Foxhound giusto per capire che il talento è di casa e poi serata al Born con i compagni di avventura catalani a pianificare almeno la giornata inaugurale.
Un peccato saltare i Poolside per un perfetto inizio soft-dancereccio ma il richiamo di Wild Nothing era assordante, così come la Shadow che ci abbraccia a concerto appena iniziato e Nocturne che ci culla come meglio non avremo potuto sperare. Oggi ci sarà da camminare, già messo in conto, per cui rotta verso la sorpresa del mese, The Savages con il gradito incontro con gli amici di Radio Bandalarga. Il quartetto inizia alla grande fino all'intoppo chitarra che tiene in stand-by il concerto per una decina di minuti gestiti molto bene e poi si ricomincia ma per noi è tempo di foto di rito e poi eccoci davanti agli amati Tame Impala. La band australiana di Kevin Parker si dimostra a grandissimo agio e ci regala il meglio del giovane repertorio con intermezzi psichedelici di rara maestria che con il tramonto sullo sfondo sembrano gettarci in un universo parallelo. Purtroppo i nostri metabolismi ignari dell'evento in corso ci bloccano ai box per i rifornimenti che non ci vietano in ogni caso una sortita per lasciarsi ammaliare della impattante voce di Jessie Ware. Altra camminata ed altro evento. Ora tocca ai The Postal Service che battono al fotofinish i Deerhunter e ci ripagano con un concerto unico ed indimenticabile con Ben Gibbard e James Tamborello che non si lasciano sfuggire l'occasione per confermare le grandissimi qualità artistiche e la loro polivalenza. La giornata è ancora lunga e il sacrificio di Grizzly Bear non demoralizza nessuno dei presenti. Una rapida sortita allo stand del Boiler Room ed altra birretta in strada verso l'evento. Per il gruppo parigino si sono fatte scelte sofferte come la rinuncia al live di Simian Mobile Disco e la parziale di Fuck Buttons ma la ricompensa è stata sontuosa e Rome la perla a chiudere il nostro personale concerto. Mezz'ora del duo elettronico di Bristol a giustificare le nostre incertezze pre-Phoenix e poi venti minuti degli Animal Collective a confermare che il live non è robe per loro nell'unica delusione della serata. E poi il miglior finale che ci potesse attendere con un John Talabot in versione dj set in continuo crescendo che svuota l'arena e riempie la pista. Algo más? Nada màs. E ora di corsa verso il Forum perchè Kurt Vile non aspetta...
Genere: Funk, Disco
Etichetta: Columbia
Pubblicazione: 22 maggio 2013
Voto: 8,5
C'è molto da sgrossare per avere una visuale nitida e priva di condizionamenti del nuovo album dei Daft Punk. Random Access Memories è stato senza dubbio inquinato e sovraesposto ad una campagna pubblicitaria al limite dell'abuso che ha maldisposto critica ed orecchie indipendenti ad oltranza a vantaggio della facile traviabilità della massa. Inoltre dopo anni di attesa e a quasi 6 da quella live-session che detiene in maniera ormai inattaccabile il primato di best-personal-concert-ever (2007), splendidamente trasposto nell'album Alive, ci si poteva chiaramente attendere innovazioni anche al limite dello sperimentale ma a patto che il registro mantenesse vivo l'eco dei predecessori. Invece il primo ascolto disorienta, stordisce, quasi infastidisce. Le nostre attese erano vane e molte delle tracce passano inascoltate con la nostra mente offuscata ed incupita per il torto ricevuto. Solo a delusione assorbita l'effetto Get Lucky torna a gettare un velo di ottimismo ricordando come il primo singolo abbia generato in noi il medesimo sentimento frustrante per poi recuperare colpi con l'ascolto fino a scatenare un inebriante effetto loop nella nostra mente. Ed è così che dal secondo ascolto nasce veramente Random Access Memories. Ed è proprio da queste premesse che troviamo il perchè di recensioni così dissimili. Troppi fattori, troppe aspettative intervengono mettendo a rischio la nostra razionalità. Quello che è certo è che RAM non è passato inosservato e questo super-documentario che si addentra nella storia della musica disco dagli anni '70 in avanti ha in ogni caso fatto centro creando quel crogiuolo di sensazioni e sentimenti che si era prefissato. Guy Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter non ci girano tanto intorno e con Give life back to music tributo al funk degli anni '70 mettono subito in chiaro quale sarà il filo conduttore, con tutte le sfumature del caso, così come la presenza di Nile Rodgers che tornerà in compagnia di Pharrell Williams sia nella splendida ballata di Lose Yourself to Dance (notare al minuto 4 la base di Around The World in sottofondo) con ritornello in loop, altro liet-motif dell'album (e della storia dei Daft Punk in generale) sia nel già citato singolo, Get Lucky. Ad un primo impatto è Giorgio by Moroder la traccia indicata come tormentone dell'opera tra innovazione e marchio Daft Punk che si fonde con l'impronta del nostro compositore, ma più scorrono gli ascolti più ci rendiamo conto di quanto sia impattante la collaborazione con Julian Casablancas che forse stuzzicato dall'occasione sforna con Instant Crush il suo miglior lavoro dai tempi di Undercover of Darkness. La collaborazione con Paul Williams è poi una chicca carica di tutta la suggestione cinematografica che il compositore statunitense poteva offrire. Il finale in calando non è la caratteristica di questo prodotto, anzi è Motherboard con le sue sospensioni ambient a lanciarci in un trittico da urlo prima con Fragments of Time in cui l'apporto di Todd Edwards dona l'ultimo colpo anni '80 e poi un'esplosione di suoni del nostro millennio con probabilmente le due perle di RAM con l'incredibile intreccio di loop lirici offerto da Panda Bear degli Animal Collective e poi la coinvolgente cavalcata di batteria e beat di Contact che promette attimi di estasi e delirio musicale nell'eventuale live... Perchè alla fine piaccia o no, è dentro la loro piramide di luci e colori che sogniamo ancora di vederli...
L'attenzione suscitata dall'enorme successo per Kill For Love dei Chromatics ci ha probabilmente fatto dimenticare che è stato il progetto elettro-pop denominato Glass Candy ad attrarre l'attenzione del polistrumentista e produttore Johnny Jewel e dell'etichetta Italians Do It Better cui è legato. Ora in attesa che gli autori del successo B/E/A/T/B/O/X(2007) ritornino in pista con l'album Body Work di cui si ignora ancora la data di rilascio, lo stesso Jewel smorza l'attesa inserendo il luccicante synth-pop di Warm In The Winter ad aprire la seconda raccolta della casa discografica statunitense. After Dark II è in vendita dal 17 maggio e comprende, oltre ai citati Glass Candy, tracce opera di Chromatics e Mirage. Per chi non potesse godere del concerto dei Glass Candy al Primavera Sound, o preferisse apprezzare Blur o Swans che suonano in concomitanza, potrà godere dell'incredibile accoppiata Chromatics/Glass Candy per il Closing Gala dell'Astoria a Torino il 4 giugno, unica data italiana delle due band.
Dopo ore a scorazzare tra un palco e l'altro tra gioie e sofferte rinunce ecco il momento per raccogliere le ultime energie ed abbandonarsi nella pista da ballo che verrà riscaldata da pezzi pregiati della produzione dance mondiale, capaci di appagare tutte le orecchie. Sebbene sarà impossibile rimanere immobili sotto l'incedere di gruppi o artisti del calibro di Hot Chip, The Knife, Animal Collective o James Blake la presente classifica farà riferimento esclusivamente a dj o progetti, più specificatamente dance.
10 - Daphni
Nonostante da programma ci attenda un Dan Snaith in formato dj Set, l'alter-ego di Caribou (apprezzato nel 2011) rimane personaggio ed artista da seguire nella speranza ci faccia anche dono di un paio delle migliori tracce estratte dal suo lavoro più recente, Jiaolong.
9 - John Talabot
Uno degli eventi più attesi della scorsa stagione si ripresenta sull'affascinante palco del Ray-Ban. John Talabot riproporrà live il suo apprezzatissimo album, fIN (sebbene da cartellone l'evento risulti catalogato come dj set). Non più agognato come la precedente stagione ma ugualmente imperdibile.
8 - Disclosure
Le cronache sono tutte per loro ed in UK il garage dei giovani fratelli Lawrence è già un must. Apprezzati col singolo Latch che imperversa tuttora nelle nostre radio, il duo arriva giusto in tempo per presentare l'imminente album di debutto, Settle, in uscita ad inizio giugno.
7 - Scuba
Se lo avete già goduto l'anno scorso potete tranquillamente resettare perchè nel frattempo il dj e produttore londinese, ma con sede a Berlino, ha sfornato un nuovo album Update ma soprattutto si presenta con un formato live che ha riscosso consensi unanimi. Certo, a quell'ora c'è concorrenza...
6 - Simian Mobile Disco
Dopo il successo con l'album Unpatterns della passata stagione ecco ora, per chi non ama le sorprese, il live del duo londinese disponibile su Spotify. Per chi stesse ancora valutando pro e contro con i Phoenix ecco cos'hanno combinato l'anno scorso al Sonar...
5 - Dj Koze
La curiosità di vedere l'apprezzato dj e produttore tedesco all'esame live dopo lo splendido quanto innovativo ultimo lavoro Amygdala dovrà giocarsela con alternative molto competitive ma fortunatamente anche logisticamente estremamente comode...
4 - Fuck Buttons
Dopo il successo con Tarot Sport (2009) ed il live del 2010 sul palco del Ray-Ban il duo elettronico di Bristol continua oggi a mantenere intatto il suo fascino e rimane ancora uno tra gli eventi più graditi... Se poi contiamo che a luglio uscirà il nuovo album, Slow Focus, e possiamo goderlo in anteprima...
3 - The Suicide Of Western Culture
Non lo abbiamo mai nascosto; l'elettronica multisfaccettata tra noise e synth-pop del duo catalano rimane una tre le nostre priorità soprattutto dopo aver fuso il loro recente album Hope Only Brings Pain a suon di ascolti. Poco noti in Italia potrebbero rivelarsi un degno evento di chiusura...
2 - Four Tet
Insieme ai Disclosure probabilmente il nome più trendy di questa edizione, almeno sul dancefloor, ma con tutto il rispetto i garage-bros ne devono ancora mangiare di pastina per raggiungere la classe di Kieran Hebden che in questi giorni festeggia il decennale del suo capolavoro Rounds. E di Pink ne dobbiamo ancora parlare?
1 - Crystal Castles
Se non state assistendo al ritorno dei My Bloody Valentine, con il grandissimo rispetto per Scuba, allora probabilmente siete qui perchè anche per voi il richiamo di Ethan Kath ed Alice Glass è irresistibile e sapete che non potrete stare fermi un solo istante ascoltando il meglio di tutta la produzione dell'eccentrico ed imprevedibile duo canadese. Se a qualcuno sfuggisse la portata ecco un'anteprima...
A poco meno di sei mesi dall'evento musicale a noi più caro ecco l'altro appuntamento che catalizzerà la nostra attenzione, non solo perchè capace di attirare i riflettori sulla nostra amata città ma anche per l'offerta musicale in continua crescita che solo l'anno passato è valso il non poco invidiabile primato di miglior festival europeo di novembre. Il Club To Club torna dunque dal 7 al 10 novembre ancora sotto l'ala protettrice della casa automobilistica del gruppo Fiat nell'usuale ex capitale sabauda (con le abituali preview a Londra e Milano) ed i primi nomi annunciati non possono che consolidare il ruolo primario della città nell'ambito della musica elettronica. Innanzitutto Moderat con il progetto formato da Mode(selector ed Appa)rat che torna per presentare il suo secondo lavoro, II (Monkeytown Recods), in uscita a fine luglio. Poi il duo from Bristol Fuck Buttons, splendidi autori di Tarot Sport (2009), anche loro in procinto di lanciare un nuovo album, Slow Focus (ATP Recordings), che sarà in vendita dal 22 luglio. Se non fosse sufficiente ecco allora il ritorno del catalano John Talabot in versione dj set, il noise sperimentale universalmente acclamato di The Haxan Cloak, fresco dell'album Excavation (Tri Angle Records) e due giovani realtà quali l'americano Kyle Hall ed la samba elettronica del trio italiano Niños Du Brasil. I gemelli saranno il simbolo di questa nuova edizione presentato ufficialmente nell'unica data italiana del duo svedese The Knife a Milano, di cui Alfa Romeo Club To Club è stato promotore. In ogni caso, se non foste ancora paghi non vi resta che attendere il 24 maggio per la seconda tranche di conferme...
Su Big ed Outsider si è già detto di tutto e sebbene anche per loro andranno fatte delle scelte sappiamo a cosa andiamo incontro nel caso decidessimo di seguirli o meno. Altro discorso per i meno noti o ancora di più per coloro che solo nell'ultima stagione si sono affacciati per la prima volta verso l'esigente pubblico indipendente. Vediamo in questo caso quali sono gli appuntamenti consigliati o imperdibili.
10 - Peace
Freschi di primo album, In Love, rilascito questo marzo e sospinto dalla critica nazionale il quartetto indie-rock inglese è spesso associato a band del calibro di Vampire Weekend, The Maccabees e non a caso Foals come dimostra questa traccia.
9 - Foxhound
Non per patriottismo ma il quartetto nostrano torinese ha davvero fatto centro con il recente album Concordia. Rock ritmato con sonorità quasi al limite del dancefloor. Le possibilità di seguirli, inoltre, non mancheranno proprio.
8 - King Tuff
Kyle Thomas sembra aver trovato la sua dimensione con il progetto King Tuff. Attraverso Sub Pop sforna un album prevalentemente garage rock ma senza disprezzare sortite pop e qualche sfuriata punk. Peccato l'orario improbabile.
7 - Jessie Ware
Nota per aver prestato la propria voce per diversi progetti elettronici (SBTRKT, Disclosure) si conquista il suo spazio grazie alla PMR Records che convoglia il suo talento in Devotion, album di debutto che tra elettronica e soul conquista i favori degli ascoltatori e le classifiche inglesi.
6 - Melody's Echo Chamber
Viaggiare sotto l'ala protettiva di Kevin Parker dei Tame Impala è un bel vantaggio ma certamente anche Melody Prochet ha messo il suo e così l'album di debutto cavalca tra dream e psych-pop risultando uno tra gli esordi 2012 più convincenti.
5 - Mac DeMarco
Se è vero che gli album in cascina in realtà sono già due (Rock and Roll Night Club e 2) è altrettanto vero che l'eccentrico artista canadese li ha sfornati entrambi in un 2012 estremamente prolifico e carico di innovative e suadenti evoluzioni lo-fi
4 - Metz
Una tra le band più rumorose e fiere del 2012. La sorpresa canadese avvolgerà nel suo vortice tra post-hardcore e punk gli amanti del genere che non mancheranno un appuntamento imperdibile. Se ancora non li conoscete Wet Blanket vi chiarirà le idee...
3 - Daughter
Se avete terminato il concerto dei Local Natives un salto al vicino Vice a godere del sorprendente folk dalle tinte pop dei Daughter, capaci con If You Leave di raggiungere il 16° posto nelle classifiche inglesi, non potete proprio evitarlo.
2 - Savages
Dopo un EP che faceva già presagire enormi potenzialità ecco lo splendido live del Coachella ed un album di debutto, Silence Yourself, osannato dalla critica, che fanno del quartetto al femminile, contestualmente ad alternative non proprio imperdibili, uno degli spunti più interesanti del giovedì...
1 - Django Django
Se il quartetto di Edimburgo (ma con base a Londra) è l'unica band con un solo album alle spalle (escluso l'evento The Postal Service) a conquistare il main-stage dell'Heineken un motivo ci sarà, per cui non ci resta che sottolineare su Clashfinder il nome in verde e attendere venerdì per godere del loro spettacolo pop dalle sfumature tra elettro e psych...
I newyorkesi Liars, autori la passata stagione con WIXIW (Mute Records) di uno tra i lavori più sorprendenti, tornano a dare notizie con due nuove tracce, I Saw You From The Lifeboat e Perfume Tears, scaricabili gratuitamente attraverso questo collegamento. Per la prima dalle sonorità sinistre, non più una novità, la band ci presenta anche un video realizzato con una sequenza di foto scattate dagli stessi componenti del gruppo.
COMING SOON // Nuovo album per i Fuck Buttons con Slow Focus
La presenza del duo di Bristol nei principali festival musicali contestualmente ad un ultimo album, Tarot Sport, ormai datato 2009, faceva presagire l'imminente uscita di un nuovo lavoro e così è infatti. I Fuck Buttons tornano con Slow Focus che uscirà attraverso ATP Recordings il 22 luglio (il 23 negli U.S.A.) in quella che sarà la prima autoproduzione avvenuta nel proprio Space Mountain Studio. Presenti sia al Primavera Sound che al Glastonbury Festival i Fuck Buttons sono già stati annunciati nella line-up del Club To Club di Torino (7 al 10 Novembre).
NEW SONG // Mount Kimbie - You Took Your Time
In prossimità di Cold Spring Fault Less Youth, il nuovo disco di Mount Kimbie che verrà messo in vendita a partire dal prossimo 27 maggio (Warp Records), il giovane duo britannico scalda l'attesa con una nuova anticipazione. Dopo Made To Stray ecco ora You Took Your Time che come anticipato vanta la collaborazione di King Krule, il chè non fa che aumentare le aspettative per uno tra gli album più promettenti della stagione.
NEW VIDEO // The Suicide Of Western Culture - Remembering Better Times
Remembering Better Times, traccia iniziale del roboante secondo album del duo catalano, Hope Only Brings Pain, ha da questa settimana anche un video dedicato. The Suicide Of Western Culture per la traduzione in immagini del brano opta per una serie di fotogrammi che un po' per la sua natura sfuocata ed un po' per i soggetti ed i paesaggi che suscitano sentimenti nostalgici rende decisamente omaggio ad il titolo del brano. Dal secoondo brano i giri aumentano ed è tutta un altra storia.
Her magnet eyes, her far afield
I'm counting back the steps till that reveal
until then it's hidden behind her veil, veil.
She'll magnetize, she pulls you in
got the autumn shakes and lost your leaves
fallin' to pieces now
we're the ones you hear about
pressing your ears against the wall.
Call me anomaly
whatever that's supposed to mean.
are you living out your fantasies?
or caught in someone else's dreams? Find More lyrics at www.sweetslyrics.com
well if I get a closer look
it don't look good
it don't look good.
it don't look good.
Should pain your suffer once again
I'm so glad and waste it on her friends
falling the pieces once again.
Should dance a..feet,
on eyes that ain't sweet out
falling pieces out
but world that wants you head around
passing on it's passed..
I feel out, tumble in what's..
La cantante pop francese Melody Prochet, diventata nota lo scorso anno con il suo fortunato ed omonimo album di debutto (prodotto da quel Kevin Parker dei Tame Impala), ha lanciato questa settimana il video per la traccia Some Time Alone, Alone. Il clip diretto da Grant Singer rende fede al titolo e ci mostra una solitaria Prochet in giro per il parco divertimenti di La Habra Citrus in California. Melody's Echo Chamber dopo il Primavera Sound sarà in tour con i Tame Impala e toccherà il nostro paese il 10 luglio con il concerto previsto al Circolo Magnolia di Segrate (Milano).
Holy Ghost! - Dumb Disco Ideas
Il duo newyorkese degli Holy Ghost! si apprestano a rilasciare il loro secondo album dopo l'esordio con l'album omonimo datato 2011. Dynamics la cui data di pubblicazione non è stata ancora resa nota (DFA Records) gode però da questa settimana di una prima anticipazione Dumb Disco Ideas che suona un po' alla LCD Soundsystem. Il brano gode già di un video diretto da Ben Fries, semplice ma allo stesso tempo affascinante. Gli Holy Ghost! attualmente godono dell'onore di accompagnare il tour americano degli storici New Order.
Young Galaxy - Fall For You
Di un paio di mesi fa il discreto ritorno della dream-pop band canadese capitanata da Stephen Ramsay e Catherine McCandless con l'album Ultramarine (Paper Bag Records). Oggi dopo il video per la traccia Pretty Boy tocca all'altro singolo tocca all'altro singolo, Fall For You l'onore di essere accompagnato da immagini. Il video, diretto da Nic Hamilton, ci mostra un colorato quanto fantasioso mondo sintetico...
Già al lavoro da inizio 2010 i Franz Ferdinand mantengono le promesse e senza la massiccia campagna pubblicitaria che ha accompagnato altri ritorni eccellenti si apprestano ora a lanciare il loro quarto album. Right Thoughts, Right Words, Right Action sarà infatti in vendita attraverso Domino Records a partire dal 26 agosto in Europa ed il giorno successivo negli Stati Uniti. La band scozzese torna così a quattro anni dal non pienamente convincente Tonight e dal suo compagno dub, Blood,datati 2009. Diverse le tracce già note eseguite durante il tuor iniziato il maggio scorso che ha fatto tappa in tutti i più importanti festival, Primavera Sound compreso. Il quartetto di Glasgow ci svela data e titolo dell'album attraverso l'usuale trailer che alleghiamo di seguito alla playlist ed alla cover dell'album. In attesa di un singolo ufficiale vi proponiamo Evil Eye nuovo brano estrapolato dal recente concerto californiano di San Diego.
Data: Venerdì 24 maggio 2013 (ore 23.50)
Genere: Indie-Folk, Indie-Pop
By Sigu
In
tre anni di strada ne hanno fatta: il progetto Daughter, con base a
Londra, che inizialmente riguardava solo la cantante Elena Tonra si
allarga nel 2010 al chitarrista svizzero Igor Haefeli la cui l'unione da
alla luce l'Ep His young heart. In seguito con l'aggiunta anche del batterista francese Remi Aguilella, nasce il secondo titolato The Wild Youth. Queste
risulteranno tappe fondamentali perchè oltre a mettere in luce lo stile
cantautorale della Tonra ed i velati arpeggi di chitarra, li faranno
passare sotto l'ala protettrice della 4AD ( per intenderci la stessa deiThe Breeders, anch'essi presenti al Primavera) e l'uscita del singolo Smothernell'ottobre 2012 e successivamente Still del bellissimo album If You Leave li proietta nelle playlist della BBC Radio 1, della 6Music e XFM. A gennaio è seguito poi il loro primo tour nel Regno Unito come headliner.
Emerge
da subito un approccio intimista non proprio ottimistico nei confronti
della vita, e da come si può leggere sul sito della casa discografica,
Elena scandaglia nei brani proposti le profondità della sua psiche per rivelare i suoi pensieri più reconditi, trovando conforto nell'esporre i suoi demoni interni e mostrando una maturità che smentisce la sua giovinezza. Incantati dalle ricercate suggestioni
atmosferiche eteree che pervadono l'album, l'inevitabile accostamento con The XX risulterebbe ingrato. Certo è che i riverberi delle chitarre ci richiamano a loro, ma essi mantengono una loro impronta passando dalle note della riproposta e stupenda Youth, la cui voce di Elena inchioda all'ascolto, alla ritmica incalzante della cavalcata folk di Human,
terzo brano estrapolato a fine marzo che cambia rotta dimostrandosi più
leggero ed ottimista pur non abbandonando del tutto la traccia
introspettiva delle canzoni che continuano a narrare un disagio
esplicato in Touch con il suo desiderio di contatto umano. Qualche scossone ce lo fornisce Tomorrow, mentre Amsterdam ci sveglia dal sogno in cui c'eravamo calati ma ci pensa Shallows a ricullarci in esso.
Sul fronte delle produzioni continuano ad essere molto attivi. Insieme al già citato Human, in circolazione da poco tempo c'è ancheDrift. Originariamente registrato durante le sessioni di If You Leave, esso era in precedenza riservato alla sola versione giapponese dell'album, ma viene ora reso disponibile a livello globale.
E poi non si sono sottratti al gioco planetario "remixa Get Lucky" dei
Daft Punk nell'attesa che a loro capiti lo stesso, magari a ruoli invertiti...
Per
gli italiani che non riuscissero a seguirli al Primavera ci saranno
diverse occasioni in Italia a cui proprio in questi giorni sono aggiunte
le date di Unaltrofestival, e di Bologna.
9 luglio – Milano, Magnolia @Unaltrofestival w/Lumineers & Willy Mason
10 luglio – Sestri Levante (GE), Mojotic Festival
11 luglio – Padova, Radar Festival
Trangugiato con avidità grazie alla recente preview presente su iTunes, Random Access Memory risulta piatto davvero prelibato anche se in maniera non propriamente convenzionale nè conforme alle aspettative. Il nuovo attesissimo album dei Daft Punk che sarà in vendita dal 17 maggio (il 21 in Italia) attraverso Columbia, tra le tante collaborazioni ne presenta una abbastanza singolare qual è Panda Bear, voce degli Animal Collective nonchè progetto solista di successo, prima d'oggi accomunabile al duo francese forse solo per l'amore per le ripetizioni liriche (Harder Better Faster Stronger, Comfy in Nautica, One More Time, Ponytail). Noah Lennox (nome all'anagrafe) risultava quindi perfetto allo scopo e Doin' It Right è l'altrettanto perfetto risultato di un incrocio di loop vocali, quello robotico dei Daft Punk e quello così incisivo e squillante del poliedrico artista americano.