Visualizzazione post con etichetta Road To Primavera. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Road To Primavera. Mostra tutti i post

venerdì 29 maggio 2015

Road To Primavera // DIIV


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Indie-Rock, Shoegaze
Ultimo album: Oshin (2013, Captured Tracks)
Nazione: U.S.A.


Entrati in pieno clima festivalero non resta che, "horarios" alla mano, selezionare tra i vari incroci fratricidi l'esibizione che riteniamo faccia al caso nostro. Focalizzandomi su sabato 30 di Maggio, la scelta del tardo pomeriggio ci calerà sui newyorkesi dei DIIV (Dive) capitanati da quel Zachary Cole Smith regista di videoclip, modello e musicista dei Soft Black e Beach Fossils.
Il gruppo alternative rock, shoegaze ha iniziato a produrre musica con il nome di Dive, poichè i componenti erano nati tutti sotto un segno zodiacale d'acqua, ma successivamente è stato cambiato in quello che conosciamo adesso perchè esisteva già una formazione belga nata negli anni 90 chiamata così.
Quella delle 18:30 al Pitchfork sarà l'occasione per ascoltare, insieme a quelli del disco per porta con sè le influenze krautrock, della world music, dei Nirvana contenute nel trip ipnotico capace talvolta di esplodere in maniera impetuosa di Oshin (2012), nuove canzoni che saranno incluse nel progetto artistico intitolato 'Is The Is Are' che verrà pubblicato questa estate anch'esso con etichetta Captured Tracks. Il frontman ha assicurato che con questo lavoro si coniuga l'aggressività con la potenza melodica e l'ha definito "un disco che significherà molto per molte persone".
I fan italiani avranno anche l'occasione di vederli lunedì 1 giugno all'Astoria di Torino e martedì 2 all'Handmade Festival di Guastalla (RE). 

Sigu        





giovedì 21 maggio 2015

Road To Primavera // Patti Smith performing Horses


Venerdì 29 maggio 2015

Genere: Punk-Rock
Anno pubblicazione: 1975, Arista Records
Nazione: U.S.A.


A quasi 70 anni di età sulle spalle, l'iconica Patti Smith, veterana poetessa e cantautrice entrata nella "Rock and Roll Hall of Fame", unirà sotto le note della sua musica l'eterogeneo pubblico del Primavera Sound. Quarant'anni fa nasceva ufficialmente il mito della 'sacerdotessa del rock' che aveva inizio con Horses, e proprio questo capolavoro sarà il filo conduttore dell'esibizione delle ore 20:00 all'Heiniken, venerdì 29 di Maggio, a cui seguirà quella acustica del giorno successivo alle ore alle 16:00 all'Auditori. 
Celeberrima a partire dalla copertina realizzata dal grande fotografo ed amico stretto Robert Mapplethorpe, prodotta da John Cale dei Velvet Underground, questa rabbiosa pietra miliare ha anticipato inconsapevolmente di alcuni anni il punk (ma con testi molto più impegnati e definiti tra i migliori della storia del rock) e la new wave.
Canzoni come Gloria, Elegie, Free Money, Break It Up, e la preferita dal sottoscritto Kimberly, saranno al centro del prossimo tour della frontwoman che farà insieme ai fedelissimi Lenny Kaye alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria e che toccherà 6 date in Italia: il 14 giugno all’Eutropia Festival di  Roma, il 16 giugno quello previsto inizialmente alla Villa Bellini di Catania si terrà nell’anfiteatro comunale “Falcone Borsellino” di Zafferana Etnea, il 19 giugno al Teatro Romano di Verona, il 20 giugno a Villa Arconati di Milano, il 27 luglio al Parco della Certosa di  Collegno (To) ed il 28 luglio a Gardone (Bs).
Il prossimo 6 di ottobre, inoltre, uscirà la sua una nuova biografia M-Train che descrive una serie di punti di svolta, una continuazione di Just Kids del 2010. "Ho appena raggiunto l'età per la previdenza sociale, ma sono ancora lontana dall'andare in pensione", aveva detto l'artista a Billboard. "M-Train è un viaggio che si snoda attraverso diciotto “stazioni” - così recita il comunicato ufficiale - Si parte dal piccolo café Greenwich Village, dove Patti Smith si reca ogni mattina per il suo caffè nero, riflettendo sul mondo come è oggi e come era prima, e scrivendo sul suo notebook. E poi viaggiamo, attraverso le pagine del libro, che scorrono fluidamente tra sogno e realtà, passato e presente, attraverso scenari di creative aspirazioni e ispirazioni".  

by Sigu    








lunedì 11 maggio 2015

Road To Primavera // The Strokes


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Alterntive-Rock
Ultimo album: Comedown Machine (2013, RCA)
Nazione: U.S.A.


The Strokes: una stella cometa un po' appannata che lascerà la sua scia per quasi tutta la durata del Primavera Sound 2015. Nati nel 1998 dal carismatico cantante Julian Casablancas (che si esibirà al PS15 con The Voidz, venerdì 29), dal chitarrista Nick Valensi e dal batterista Fabrizio Moretti, la formazione viene completata da Nikolai Fraiture al basso e Albert Hammond Jr. alla chitarra (il quale, in versione solista, sarà invece tra gli inauguratori della rassegna mercoledì 27). Questi eccentrici giovani e di buona famiglia trovano subito il successo nel 2001 con l'EP The Modern Age che conteneva Last Nite a cui seguirà IsThis It, il full lenght che detterà la linea dell'industria musicale degli anni a venire in cui Julian Casablancas vomita la rabbia vuota post adolescenziale cantando le semplici banalità della vita nella metropoli con voce a tratti scocciata, a tratti arrabbiata. L'esordio li fa diventare tra gli alfieri del post punk-revival. Baciati dalla fortuna e dal successo, questo prosegue e si rafforza con le chitarre sporche ed i ritornelli orecchiabili di Room On Fire del 2003, il nuovo banco di prova che lascia impresse nelle menti del giovane pubblico il riff di Reptilia.
Il trono dei predestinati rifondatori newyorkesi dell'indie rock, sempre più glamour e meno indie, inizia a vacillare con First Impressions of Earth del 2006 che include You Only Live Once, e questo è il momento in cui la loro carriera conosce l'apice ma lascia i componenti esausti dal lungo tour ed inclini a chiudere con questa esperienza artistica.
Però, dopo una lunga pausa intrecciatasi ai progetti individuali, la band torna con Angles nel 2011 anticipato dal singolo Under Cover Of Darkness. Alle voci insistenti di scioglimento, questa risponde nel 2013 con il quinto e deludente disco Comedown Machine, ultimo legato al contratto con l'etichetta Rca.
Nelle ultime settimane Julian Casablancas ha rivelato a "Noisey" che la band ha in programma di tornare in studio di registrazione. "Penso che potremmo creare ancora tanta buona musica. Anche se mi piacerebbe continuare con entrambe le band", ha detto riferendosi all'esperienza parallela maturata con i Voidz con cui ha pubblicato l'anno scorso l'album Tyranny.
Quella di Barcellona del 30 Maggio, insieme a quella londinese del 18 Giugno, saranno le loro uniche apparizioni europee previste per il momento da qui fino alla fine del 2015.

 by Sigu            








domenica 26 aprile 2015

Road To Primavera // José Gonzalez


Venerdì 29 maggio 2015

Genere: Indie-folk
Ultimo album: Vestiges & Claws (2015, Mute)
Nazione: Svezia


Abbandonarsi alle spirali acustiche ed avvolgenti melodie di Josè Gonzalez all'Auditori il giorno 29 Maggio, questo probabilmente sarà il nostro destino se decidereremo di assecondarlo.
L'artista folk classe 1978, nato a Göteborg da genitori argentini, si presenterà a Barcellona con un bagaglio che racchiude tante lodi, le esplorazioni profonde delle tante influenze che hanno segnato il suo percorso musicale contraddistinto da un suono scandito dagli accordi concentrici e dalle leggere melodie, eseguite principalmente dalla sola chitarra classica accompagnata dalla sua suadente e calda voce con composizioni in costante equilibrio tra cupezza e radiosità che sono contenute nei tre album Vestiges & Claws (Febbraio 2015), In Our Nature (2007), Veener (2005). Ad impreziosire il tutto anche le pregevoli cover acustiche che ascolteremo quali Heartbeats dei The Knife, Hand On Your Heart di Kylie Minogue, Teardrop dei Massive Attack, Home ft Barbarossa e le canzoni del suo progetto indie rock Junip Walking Lightly e Always, ma non si possono e devono trascurare anche i rifacimenti di Love Will Tear Us Apart dei Joy Division, Born in the U.S.A. e The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen e le tre canzoni Step Out, Stay Alive, #9 Dream contenute nella colonna sonora de "I sogni segreti di Walter Mitty" (Far Away, Don't Let it Pass sono state realizzate dai Junip,  formati prevalentemente da lui stesso e Tobias Winterkorn con artisti vari a rotazione).
In riferimento all'ultimo disco ha detto: "Ho iniziato a pensare che volevo continuare con lo stesso stile minimalista dei miei due album precedenti, ma una volta partite le registrazioni effettive, mi sono reso conto ben presto che la maggior parte delle canzoni venivano meglio con chitarre aggiuntive e beat tipo percussioni e con più backing vocals. Personalmente, penso che ciò abbia reso il tutto maggiormente interessante e vario".
Dopo tanti concerti negli Stati Uniti, tutti sold out, l'artista arriverà a fine Maggio in Europa ed in Italia sarà per l'unica data il 27 Giugno a Villa Ada, Roma.

by Sigu     









mercoledì 8 aprile 2015

Road To Primavera // Mourn


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Punk-Rock
Ultimo album: Mourn (2015, Captured Tracks)
Nazione: Spagna


Il quartetto catalano dei Mourn composto dai teenagers Leia Rodríguez Bueno al basso, dalla frontwoman Jazz Rodríguez Bueno, sorella di Leia ed entrambe figlie del cantautore catalano Ramón Rodríguez (Madee, The New Raemon), dalla chitarrista / cantante Carla Pérez Vas e dal batterista Antonio Postius Echeverría, essendo catalani giocheranno in casa al Parc del Fòrum, e non essendo tutti maggiorenni potranno rincasare presto sabato 30 di Maggio, giorno della loro esibizione. Jazz e Carla si sono ispirate a PJ Harvey, Patti Smith, Sebadoh e Sleater Kinney ed avendo assimilato le strategie contemporanee di marketing iniziarono a pubblicare materiale su YouTube. Nel 2014 la band al completo registra su nastro in soli due giorni, col fine di ricreare la spontaneità live del gruppo, l'austero omonimo disco di debutto che contiene 10 energiche tracce punk rock molto brevi + una bonus track, destando compiacimento nelle orecchie di chi ha potuto sentirli. 
Intervistati dalla rivista Pitchfork hanno detto: "Abbiamo iniziato a scrivere in inglese perché abbiamo ascoltato molta musica in inglese. La gente porta con sè l'immagine che cantare in inglese sia più professionale e più fresco, ma non credo che sia l'unica lingua con cui ci si possa esprimere." Nelle loro canzoni ci sono storie della loro adolescenziale esperienza di vita: Marshall si basa su un ragazzo di nome Marcel, che è un ex-fidanzato di una loro amica ed era uno "stronzo" che odiava loro e che adesso dopo la canzone li odia ancor di più..., Jack si basa su un mix di persone.
Tra fine Marzo ed inizio Aprile sono stati per la prima volta in tour negli Stati Uniti dove hanno fatto tappa a New York, Boston, Los Angeles, San Francisco.

by Sigu       





martedì 10 marzo 2015

Road To Primavera // Underworld performing Dubnobasswithmyheadman


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Techno, progressive house, progressive trance
Nazione: England


Gli Underworld a prescindere da Born Slippy? Probabilmente no (ed il probabilmente lo inseriamo solo per lasciare un po' di suspance...), tuttavia la performance al Primavera Sound 2015 si concentrerà sull'album del sostanziale debutto, e non formale, avvenuto agli inizi del '94 con quel Dubnobasswithmyheadman realizzato da una formazione composta dalla spina dorsale dei Freur, noti alle cronache musicali per Doot Doot, con l'aggiunta del Dj Emerson. Karl Hyde e Rick Smith, pressati dalla concorrenza pazzesca dei Soft Cell, Pet Shop Boys, Human League e scaricati dalla CBS, abbandonarono il synth-pop nel 1987 per abbracciare un nuovo progetto dallo sguardo globale nei confronti della "club culture" chiamato Underworld che apportava qualcosa di inedito nella scena elettronica integrando elementi tipici del rock e del pop come la chitarra e la voce all’interno di una struttura melodica e ritmica del genere dance che loro resero più sincopato, introducendo le esibizioni dal vivo con le "Visual Art", sequenze d'immagini proiettate su uno schermo che accompagnano corrispondenti sequenze di suoni che fino a quel momento erano una rarità.
Il nome Dubnobasswithmyheadman è un ottimo test per stimolare le capacità mnemoniche di ciascuno di noi, ma l'impatto che ha avuto nella storia dell'underground britannico, e non solo, rende più facile il compito. Il disco rilasciato con l'etichetta indipendente Junior Boy Own fonde acid house, techno e dub; il 6 Otttobre del 2014 per celebrare il ventennio dall'uscita è stata pubblicata la ristampa (CD / 2xCD deluxe / 2xLP / HD Blu-Ray / 5xCD super-deluxe). Molti testi di Hyde sono stati scritti durante il suo soggiorno negli Stati Uniti: Dark and Long aveva lo scopo di evocare gli scenari aperti del Minnesota che aveva visitato durante il lavoro a Minneapolis, ed il lungo viaggio di Mmm ... Skyscraper I Love You è stato ispirato da un giro al quartiere Greenwich Village di New York City.
Il 31 di Marzo, data non casuale che ricorda la scomparsa di Frankie Knukles, sarà pubblicata in digitale la cover di Baby Wants To Ride, brano del 1987 del compianto DJ di Chicago morto di diabete un anno fa. "Per noi Frankie è stato sempre una fonte di ispirazione ed una sorgente dalla quale attingere. Gli Underworld hanno sempre nuotato nel suo fiume". Per la realizzazione del rifacimento Hyde e Smith si sono avvalsi del supporto del duo di dj Heller & Farley.

by Sigu      











martedì 3 marzo 2015

Road To Primavera // Tori Amos


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Baroque Pop, Alternative Rock
Ultimo album: Unrepentant Geraldines (Marcury Records), 2014
Nazione: U.S.A.


Il primo "colpo" nel mercato di riparazione del Primavera Sound, edizione 2015, avvenuto in sostituzione degli Eels, è stato lungamente pronosticato in queste pagine l'anno scorso, ma la gradita materializzazione nella line-up del festival catalano di Tori Amos si è concretizzata solo recentemente. Nel 2014 la cantautrice e pianista statunitense dall'impetuosa emotività, classe, eleganza, dotata di un viso angelico che nasconde una personalità complessa, perennemente in conflitto tra libertà e religione, è stata comunque in Italia i primi giorni di giugno a Roma, Milano e Padova in occasione del Unrepentant Geraldines Tour, per promuovere il relativo quattordicesimo album anticipato dal singolo Trouble's Lament.
La prolifica artista dalla fluente chioma rossa, formatasi nel prestigioso Peabody Institute di Baltimora lasciatolo per inseguire il mito dei Led Zeppelin, Jimi Hendrix e The Doors, il prossimo 14 aprile rilascerà con una nuova veste due dei pezzi più pregiati della sua collezione che consegnerà al mercato in un'edizione deluxe: vale a dire primi due progetti discografici "Like earthquakes" (1992) e "Under the pink" (1994), dischi che l'hanno resa celebre in tutto il mondo ed in cui fermentano le sue passioni e dolori sostenute da un un vocalismo acrobatico alla Kate Bush e che includeranno anche alcune tracce bonus, brani esclusi dalle tracklist, rarità e cover che sono sempre state una sua specialità (vedasi il concept album Strange Little Girls del 2001, composto da 12 canzoni scritte e cantate da artisti maschi e reinterpretate da lei stessa con una prospettiva femminile), su tutte Smells like teen spirit dei Nirvana, il celeberrimo gruppo grunge che insieme alla Cornflake Girl negli anni 90 han segnato un'epoca.

Le nostre più che attendibili fonti ci comunicano Tori Amos in scena sabato 30 maggio sul palcoscenico del Ray Ban intorno alle ore 21.00 in un live prevalentemente unplugged accompagnato solo di tanto in tanto da altri musicisti.

 Sigu         





mercoledì 18 febbraio 2015

Road To Primavera // Gui Boratto


Giovedì 28 maggio 2015

Genere: Minimal Techno, House
Ultimo album: Abaporu (Kompact), 2014
Nazione: Brasile


Direttamente dal Brasile, ospite della prima serata piena del Primavera Sound 2015, ci sarà anche il disc jockey e produttore della minimal-deep e tech-house Gui Boratto, per cui da lui non aspettatevi ondate di tropicalismo perchè non vi arriveranno.
Con un passato nel settore della pubblicità, l'architetto paulista a partire dagli inizi degli anni 90' dirotta il suo estro sulla musica in veste di produttore, ingegnere audio e polistrumentista firmando la colonna sonora di spot pubblicitari.
È dal 2005 che inizia a concentrarsi in autonomia sulle proprie composizioni rilasciando Arquipelago, e successivamente il disco di debutto Chromophobia del 2007, sempre con l'etichetta tedesca Kompakt, considerata una delle opere maggiormente riuscite del DJ brasiliano in cui l'acido incedere delle canzoni è interrotto solo dalla quiete espressa da Mala Strana. L'album include Beatiful Life cantata dalla moglie Luciana Villanova che presta la sua voce anche alle tracce Like You e No Turning Back.
Il 2009 è l'anno di Take My Breath Away che include l'eccellente minimalismo di Besides, No Turning Back (brano che risulterà familiare agli ascoltatori del programma radiofonico condotto dal giornalista Sebastiano Barisoni di Radio 24), Azzurra, e si chiude con la compassata Godet preceduta dalla durezza di Ballroom ed Eggplant.
L'arte e la musica grazie al background dell'artista viaggiano spesso di pari passo: per l'ottimo album del 2014, Abaporu, si è inspirato ai quadri della pittrice modernista brasiliana Tarsila Do Amaral ed alle teorie estetiche (il cosiddetto Manifesto Antropógafo) del marito e poeta Oswald De Andrade.
Gui Boratto è noto anche per il fiume quasi incessante di remix e produzioni di cui si è reso protagonista:  da Bomb The Bass ai Pet Shop Boys, da Goldfrapp a Moby; memorabile è Paradise Circus dei Massive Attack.
Dal 2013 produce i talentuosi connazionali Elekfantz. 
Doveroso ricordare che il 19 aprile 2015 sarà a Milano al Teatro Franco Parenti per l'Elita Design Week Festival 2015: nella line up figurano anche DJ Shadow, TV On The Radio, Ben Ufo, Dixon, Henrik Schwarz.

Sigu           








mercoledì 4 febbraio 2015

Road To Primavera // Chet Faker


Giovedì 28 maggio 2015

Genere: Neo-Soul, Downtempo
Ultimo album: Built on Glass (Future Classic), 2014
Nazione: Australia


All'inizio di questo 2015 ha ricevuto anche l'endorsement di Ellen DeGeneres che l'ha definito uno dei suoi artisti preferiti. L'australiano di Melbourne Chet Faker, all'anagrafe Nicholas James Murphy, è un producer dalla voce calda di 26 anni celati dietro ad un aspetto molto più maturo, ed è reduce da un tour lungo un anno che l'ha visto protagonista anche del celebre festival itinerante del Club to Club di Torino. Il suo nome d’arte allude allo stile vocale ed alla passione che nutre nei confronti del leggendario jazzista Chet Baker. Proprio il jazz, Bob Dylan ed il Motown Sound sono state le sue fonti di ispirazione. Gran merito del suo successo è da attribuirsi alla cover dei Blackstreet No Diggity registrata nel 2011 e diventata poi virale. Nel 2012 con Talk is Cheap vira più sul lounge e nell'agosto 2013 Faker pubblica il singolo Melt con la cantante americana Kilo Kish; successivamente nel novembre 2013 un EP intitolato Lockjaw con il connazionale della dubstep/chillstep Flume.
Il suo album di debutto Built on Glass dell'Aprile 2014 via Future Classic / Downtown si può classificare come neo-soul e miscela sentimenti amari con dolci melodie suddividendosi in due parti: la prima fino all'intermezzo / rispecchia lo stile con cui si è imposto ed è più cadenzato e riflessivo, il meglio lo raggiunge nella seconda più sperimentale con 1998 e Cigarettes & Loneliness.
Il Primavera Sound sarà per lui (almeno al momento) la prima tappa in terra europea del 2015, nei mesi precedenti si esibirà molto in Australia, Sud e Nord America, e qualche giorno prima di approdare al festival catalano suonerà a Kingston in Giamaica.

by Sigu            






lunedì 19 maggio 2014

Road To Primavera // Foals


Sabato 31 maggio 2014

Genere: Indie-Rock, Alternative Dance
Ultimo album: Holy Fire (Transgressive Records), 2013
Nazione: U.K.


In un festival, il fresco vincitore di un Q Awards nella categoria "Best Live Act 2013" dovrebbe comparire di diritto in ciascun programma personale, soprattutto se parliamo di una band che nei suoi 6 anni di attività di colpi non è mai falliti. Ma è anche vero che Chromeo, Black Lips e Cold Cave sono alternative più che valide e qualcuno dovrà anche renderle omaggio. Non noi. I Foals rientrano nella vasta casistica delle band formatasi praticamente sui banchi di scuola della celebre cittadina di Oxford dove imperversavano piccole band colme di giovani talenti. Fondata dal cantante dei Youthmovies, Andrew Mears che deciderà comunque di continuare l'avventura con la sua formazione d'origine dopo il singolo di debutto Try This on Your Piano/Look at My Furrows of Worry, la band assume la formazione attuale con Jack Bevan e Yannis Philippakis della math rock band The Edmund Fitzgerald, Walter Gervers e Jimmy Smith dai Face Meets Grill ed infine Edwin Congreave. Il talento del quintetto è palpabile e la Transgressive Records brucia i rivali e firma già i singoli Hummer e Mathletics che genereranno subito un'incredibile aspettativa che il debutto lungo del 2008 non deluderà. Antidotes uscirà il 24 marzo, registrato a New York e prodotto da Dave Sitek dei TV on the Radio cui il sempre più carismatico leader Philippakis non soddisfatto della resa toglierà poi la fase di mixaggio provvedendo autonomamente. Il successo commerciale caricato dalla peculiarità e dalla vorticità di ritmi tanto eterogenei quanto coinvolgenti porterà l'esordio al n° 3 della UK Albums Charts mentre si rivelerà più tiepido all'estero. Lo stesso Yannis non tarderà molto comunque per annunciare un totale cambio di rotta fin dal successivo album per allontanarsi dello stereotipo indie-rock britannico della nuova generazione aperto dai Bloc Party (cui Yannis rifiuterà con forza ogni paragone) e seguito da Klaxons e These New Puritans. La conferma arriverà con la pregevole Spanish Sahara dal lento sviluppo ma esplosiva lungo i suoi 7 minuti che annuncia l'album Total Life Forever (10 maggio 2010), registrato in Svezia e prodotto da Luke Smith (Clor). Blue Blood, la prima traccia, apre le porte ad un approccio più timido che lascerà spazio ad un chitarra sempre più penetrante ed a ritmi sincopati di basso e batteria che troveremo anche in Miami e Total Life Forever e che segnano un ritorno meno frenetico e più ricco di dettagli ed il quasi totale apprezzamento della critica che porterà l'album alla nomination al Mercury Prize (poi vinto da The XX). Ben lontani dal fossilizzarsi i Foals proseguono il loro tragitto che li trascinerà dai suoni indie-dance atmosferici a trame più rocciose e complesse avvolte in uno spirito a metà tra avanguardista e psichedelico. Il risultato vedrà la luce l'11 febbraio con Holy Fire, prodotto da Flood ed Alan Moulder ed anticipato dalla traccia Inhaler. My Number, Late Night, Bad Habit sono solo alcune delle perle che fanno di Holy Fire il disco più omogeneo e quadrato (ma non necessariamente il migliore) regalando al quintetto oxfordiano una nuova candidatura ai Mercury Prize e come già detto la statuetta per il Best Live Act che li rende appuntamento immancabile della prossima kermesse musicale catalana...











venerdì 9 maggio 2014

Road To Primavera // Holy Ghost!


Mercoledì 28 maggio 2014

Genere: Synth-Pop, Nu-Disco
Ultimo album: Dynamics (DFA Records), 2013
Nazione: U.S.A.


Nonostante possa apparire un confronto, almeno attualmente, un po' ingeneroso, furono in molti a vedere l'addio degli LCD Soundsystem ai propri fans con il concerto al Madison Square Garden e l'uscita solo due giorni dopo dell'album di debutto degli Holy Ghost! come il più classico e scontato passaggio di consegne tanto più che l'etichetta a fregiarsi dell'evento era proprio la DFA di James Murphy ed ancor di più poichè tutte le parti in causa erano legati in maniera quasi morbosa alla loro New York... Che il fato ci abbia messo lo zampino o meno certo il duo formato da Alex Frankel e Nick Milhiser una storia da raccontare ce l'ha di sicuro se non altro per il fatto di avere incrociato i propri destini tra i banchi delle scuole elementari, a soli 7 anni di età... Nonostante il legame di vecchia data ed alcune esperienze musicali legate all'ambito hip-hop attraverso il progetto Automato, il connubio si trasforma ufficialmente in Holy Ghost! appena un paio di settimane prima che il primo singolo Hold On finisca alle stampe... Era il 2007 e per vedere il debutto del duo newyorkese avremmo dovuto attendere poco meno di quattro anni, passati non propriamente oziando visti i tour con gli stessi LCD Soundsystem ed i Chromeo ed i numerossimi rexim di cui ci hanno fatto dono andando a pescare da colleghi in qualche maniera affini come Cut Copy, MGMT o Phoenix. Holy Ghost! esce infine il primo aprile del 2011 ed è frutto di un lavoro maturato attraverso gli anni e che vanta una quantità sorprendente di collaborazioni eccellenti, trattandosi di un debutto, dal leggendario Michael McDonald (The Doobie Brothers) a nomi non meno prestigiosi come Luke Jenner (The Rapture) e Chris Glover (Penguin Prison) nonchè l'indimenticato Jerry Fuchs, batteria di !!!, Massive Attack, LCD e molti altri... La critica apprezza ed il revival anni '80 di Do It Again, Wait and See e Jam for Jerry fa subito strage di consensi. Com'era prevedibile la formula del seguito Dynamics, uscito il 3 settembre 2013, non esce troppo dai binari risultando un po' meno debitore a disco ed house ma ancora fortemente influenzata dal pop anni '80 come in Changing of the Guards (New Order?) e It Must Be the Weather (Duran Duran) anche se le perle sono da cercarsi nell'apripsta Okay, il fenomenale omaggio agli LCD Soundsystem con Dumb Disco Ideas e l'inno alla propria città, Bridge & Tunnel...
E se una gemma come Teenagers in Heat co-prodotta con lo stesso Murphy non riesce a trovare posto nel sophomore vuol dire che le sorprese non sono ancora terminate...











lunedì 5 maggio 2014

Road To Primavera // Sky Ferreira


Mercoledì 28 maggio 2014

Genere: Indie-Rock, Synth-Pop
Ultimo album: Night Time, My Time (Capitol Records), 2013
Nazione: U.S.A.


Se mai come quest'anno possiamo considerare quattro le giornate centrali del Primavera Sound molto dipende dalla scelta di piazzare la stella Sky Ferreira (selezionata e promossa da Pitchfork) nella giornata d'apertura al Forum, ad impreziosire una line-up già di per sè pregiata con la promessa Temples, l'altra "stella" mainstream Stromae ed infine il duo synth-pop Holy Ghost!.
Nota all'anagrafe come Sky Tonia Ferreira, nome che evidenzia origine brasiliane ed una discendenza portoghese, l'artista nativa di Venice, California (8 luglio 1992), non tarda a far notare le sue doti canore non comuni perfezionate da un precoce corso di canto ed ancor di più, supponiamo, dal fatto di esser cresciuta a fianco di un icona come Michael Jackson, il cui stile è passato per più di trent'anni proprio tra le mani della nonna Ferreira. Tutto ciò unito ad una certa arroganza la portano compiuti i 15 anni a scrivere una lettera ai produttori svedesi Bloodshy & Avant con l'intento di strappare un contratto. Il tempo le darà ragione consegnando a Sky Ferreira entro la maggiore età, una collaborazione con i produttori nordici, un contratto di lusso con l'etichetta Parlophone ed infine, anche con l'aiutino di madre natura, una carriera nel mondo del cinema indipendente (Putty Hill)  e della moda (Redken passando per Calvin Klein).
La platea musicale incomincerà a conoscerla a partire dal 2011 prima con i singoli 17 e One (n° 64 nella UK Single Chart) e successivamente con il primo EP As If accompagnato dal singolo Sex Rules e dall'annuncio dell'imminente album di debutto, che tanto imminente non sarà dal momento che verrà posticipato il tempo sufficiente per cambiarne quattro volte il titolo: da Wild at Heart a I'm Not Alright fino ad I Will per poi virare al definitivo e noto Night Time, My Time. Nel frattempo ad aumentare l'interesse e l'attesa un secondo EP Ghost che giungerà nel 2012 e che, anche grazie alle preziose collaborazioni con Shirley Manson, Jon Brion, Dev Hynes (aka Blood Orange) e Greg Kurstin, porterà in dote gemme del calibro di Lost In My Bedroom, Sad Dream e quella Everything Is Embarrassing considerata quasi unilateralmente il vero punto di rottura sia a livello di tematiche, col passagggio dai sogni infantili ad analisi più introspettive, sia a livello musicale con l'abbandono del canale synth a vantaggio di sonorità più eterogenee. Il risultato definitivo sarà proprio quel Night Time, My Time, di I Blame Myself e You're Not The Only One, uscito lo scorso ottobre ed accolto più che positivamente dalla critica. Pur senza farsi mancare un po' di notorieta extra stage, dovuta alla relazione con il leader dei DIIV Zachary Cole Smith ed un arresto per possesso di droga, la carriera musicale della bella Sky non smetterà di lanciare segnali incoraggianti come l'EP Night Time, My Time B-Sides che ci regalerà ancora l'ottima e (auto)celebrativa I'm On Top. Questi dunque sono i pro che accompagneranno la nostra presenza dinnanzi alla bella californiana, mentre per i contro temo dovrete riattivare il vostro motore di ricerca...










lunedì 28 aprile 2014

Road To Primavera // Volcano Choir


Sabato 31 maggio 2014

Genere: Indie-Rock, Indie-Folk
Ultimo album: Repave (Jagjaguwar), 2013
Nazione: U.S.A.


Siamo onesti, solo per sentire la calda e rassicurante voce di Justin Vernon aka Bon Iver aka millealtrecose, e vedere le onde colmare ogni centimetro ed angolo del suo scenario ci saremmo presentati al suo cospetto anche solo per una sessione di gargarismi. Quello che invece ci apprestiamo a godere nell'ultimo giorno di festival al Forum sarà l'ottima opera seconda di un progetto nato quasi per scherzo e trasformatosi in una collaborazione quasi di culto e, con tutto il grandissimo rispetto, probabilmente non per merito dei Collections of Colonies of Bees. I Volcano Choir, oggi a tutti gli effetti un gruppo rispettato ed indipendente (non solo per genere ma anche come ente autonomo), vedono la luce sotto forma di genesi già nel lontano 2005 con quello che poteva apparire come un innoquo scambio di lettere (email suona meno romantico) tra lo stesso Justin, non ancora conscio di ciò che lo avrebbe atteso e Jon Mueller (allora parte di Death Blues) e Thomas Wincek (All Tiny Creatures). Insomma, quello che era nato come un gioco tra amici con interscambio di abbozzi di canzoni, trova nel 2009 addirittura la pubblicazione con il debutto di Unmap, disco denso di loop, voci incantate e sintetizzatori fluttuanti, visto per alcuni e non radi versi come una sorta di prolungamento di un altro debutto vernoniano, ossia For Emma, Forever Ago, questa volta sotto le spoglie di (o meglio dei) Bon Iver... A dispetto della sopraggiunta notorietà Justin Vernon rimane ancorato al progetto Volcano Choir e decide di trasformarlo in una band a tutto tondo dedicandogli, nonostante i numerosissimi impegni (collaborazioni eccellenti, tra tutte Kanye West, il secondo acclamato LP come Bon Iver ed anche la relazione con la collega Kathleen Edwards) una serie di sessioni (nell'arco di tre anni) nella sua base nel Wisconsin, all'April Base Studio, che porteranno alla nascita di Repave, album quadrato e ricamato senza sbandare nella sperimentazione dell'esordio. Il risultato ci porta a sonorità che accarezzano il gusto intenso del rock senza dimenticare lo spirito folk avanguardista ed arricchito da perle indimenticabile quali Comrade dai raffinati tocchi elettronici o Acetate, in cui emerge il lato più prezioso dei Bon Iver o ancora con la preziosa chitarra ed i lussousi cori di Byegone...
Se non fosse chiaro il nome dei Volcano Choir risalta a grosse lettere nella nostra colonna degli imperdibili...





giovedì 24 aprile 2014

Road To Primavera // CHVRCHES


Giovedì 29 maggio 2014

Genere: Synth-Pop
Ultimo album: The Bones of What You Believe (Virgin/Glassnote), 2013
Nazione: Scozia


Troppo facile intravedere nel trio di Glasgow, fin dai primi mesi del 2012, l'enorme potenziale latente per poterci vantare di qualunque cosa vada oltre il dovere di cronaca ma una certa qual soddisfazione nel vedere confermate le ottime premesse, prima con le roboanti recensioni ad accompagnare l'atteso esordio con The Bones of What You Believe, poi con le migliori line-up ad accaparrarsi e farsi vanto della presenza dei CHVRCHES tra le loro fila, questo non possiamo proprio negarlo... E così ecco il gruppo ammirato in anteprima come spalla dei Depeche Mode nel passato Delta Machine Tour, conquistarsi un posto anche nel cartel del nostro festival ed in più con la stessa rilevanza tipografica di mostri più (St. Vincent) o meno (Metronomy) sacri...
A nascondersi dietro al progetto, svelando in parte il mistero del clamore che ha inseguito anche i primi passi, nomi non proprio sconosciuto con Iain Cook già parte degli Aereogramme e degli The Unwinding Hours, Martin Doherty, live performer de The Twilight Sad (anch'essi scozzesi e presenti nella line-up del PS) ed infine la bellissima Lauren Mayberry con, oltre ad una laurea in legge ed un master in giornalismo, anche una voce incantata ed una certa dimestichezza con batteria e tastiera acquisita grazie ai primi passi con le band di zone Boyfriend/Girlfriend e  Blue Sky Archives cui lo stesso Cook produce un EP. Questa sarà la scintilla che porterà qualche mese dopo il trio a formarsi sotto la denominazione CHVRCHES con la U romana scelta per guadagnare visibilità nei motori di ricerca. Ma la vera visibilità arriverà realmente con i primi singoli Lies e la splendida The Mother We Share che nel finale del 2012 non solo rivela al mondo una tra le principali fonti di ispirazione della band (da We Share Our Mother's Health del duo svedese The Knife) ma gli regala anche la quinta piazza ai Sound of 2013 indetto dalla BBC, battuti con onore da HAIM, AlunaGeorge e Angel Haze. La repentina notorietà porta come scontata conseguenza anche una rinomata etichetta (Glassnote per gli US/ Goodbye-Virgin per l'Europa) ad indirizzare la band prima verso l'esordio in formato EP con Recover, inaugurata nel febbraio 2013 e poi, dopo 6 mesi tra tour, esibizioni live ed una massacrante attività promozionale, all'apprezzato esordio The Bones of What You Believe uscito il 20 settembre dell'anno passato e subito marchiato come simbolo della nuova ondata synth-pop, che nonostante le numerose influenze (M83, Chromatics, The Knife, Purity Ring) è riuscito a liberarsi con la sua immediatezza e spontaneità del fastidioso guinzaglio fatto di etichette ed accostamenti...






martedì 15 aprile 2014

Road To Primavera // HAIM


Venerdì 30 maggio 2014

Genere: Soft Rock, R&B
Ultimo album: Days Are Gone (Polydor), 2013
Nazione: U.S.A.


Anche i più diffidenti, tra cui noi, hanno dovuto arrendersi all'evidenza e censurare il pensiero maligno che aveva insinuato nella propria mente il fenomeno HAIM come il classico progetto familiare (Corrs o Hanson senza scomodare la famiglia Jackson) più strettamente legato all'ambito commerciale che musicale. Invece le sorelle californiane Haim, nell'ordine Este Arielle (1986), Danielle Sari (1989) e Alana Mychal (1991) certamente affascinanti (anche se non propriamente "bone") e stilose nascondevano un background davvero interessante forgiato dall'unione sentimentale di una cantante ed un batterista (ovviamente mamma & babbo). Nonostante il debutto recente, l'upgrade da sisters a band risale addirittura al 2007 quando Danielle ed Este, fino ad allora parte delle The Valli Girls, si univano con la sorellina Alana (cui si aggregherà anche il batterista Dash Huttoned che bistratteremo come costume) iniziando ad esibirsi con sempre più frequenza nei locali losangelini. C'è voluto nientemeno che Julian Casablancas, precedentemente al lavoro con Danielle, per convincere il trio ad abbandonare la presenza live divenuta quasi ossessiva per incominciare a fare ciò che ci si sarebbe atteso da una band promettente, ovvero un disco. La prima fatica, sebbene in formato ridotto, arriva con L'EP Forever, distribuito gratuitamente in versione digitale nel febbraio del 2012 e su 10" il luglio seguente attraverso l'etichetta indipendente National Anthem. Facile a credersi, l'EP trova subito un riscontro totalmente positivo da parte di pubblico e critica e l'ottimo debutto live al South by South West Festival non fa altro che accelerare l'inevitabile: Le HAIM firmano per la major Polydor il giugno stesso e si rituffano immediatamente in sala di registrazione. Il 2013 le incorona stelle nascenti regalandole la vetta del Sound of 2013 indetto dalla BBC, scalzando tra gli altri AlunaGeorge, Angel Haze, Chvrches, nonchè due palcoscenici lussuosi come il Glastonbury ed il Lollapalooza. L'attesa per il debutto sulla lunga distanza incendiata dal primo singolo Don't Save Me ripaga in pieno con il lancio di Days Are Gone avvenuto il 30 settembre 2013 che regala una pioggia di possibili singoli, motivi accattivanti e destinati a trionfare sotto la pioggia rinfrescante di un R&B anni '90 mescolato all'immediatezza del Pop della decade precedente in cui i riferimenti eccellenti (Shania Twain, TLC, Whitney Houston y Fleetwood Mac) non smuovono di un millimetro i meriti delle tre stelle di Los Angeles, pronte a fine maggio ad illuminare anche le serate catalane...







giovedì 10 aprile 2014

Road To Primavera // Cut Copy


Sabato 31 maggio 2014

Genere: Synth-Pop, Indietronica
Ultimo album: Free Your Mind (Modular Recordings), 2013
Nazione: Australia


Chi ci farà ballare il sabato conclusivo della kermesse catalana? A chi toccherà ereditare il ruolo che fu degli Hot Chip la passata stagione? Tra i candidati in pole position gli australiani Cut Copy, che nella nostra personale lista delle preferenze si sono ritagliati un posto di gran rilievo per il classico evento synth-pop da festa di fine anno che l'edizione scorsa ci trascinò al Primavera Stage o l'anno precedente al Ray-Ban per i Neon Indian e quello prima, beh, chi si ricorda più... I Cut Copy, scelto il nome tra una selezione dei più improbabili accostamenti, nascono a Melbourne per mano di Dan Whitford, dj per passione e grafico per lavoro che nonostante un'agenzia di design propria che garantiva sufficienti introiti non appendeva al chiodo i propri sogni di gloria e forte di una creatività a 360° ed un proprio studio di registrazione self made tentava il gran salto inviando alla Modular Recordings un proprio demo tape che come la storia ha infine sancito, non dev'esser passato del tutto inosservato. Assoldati Harry Howard alla chitarra, poi sostituito da Tim Hoey, Bennett Foddy al basso e Mitchell Scott alla batteria e con Whitford mente, voce e tastiera del progetto, i Cut Copy iniziano un percorso che gli avrebbe visti cambiare nelle idee e nella struttura ma non nell'essenza indissolubilmente legata alle sonorità a cavallo tra anni '80 e '90, talvolta synth, talvolta più tribali o puramente dance, ma sempre ricoperta da lustrini e paiettes in grado di illunimare il panorama e rilasciare la propria dose di serotonina ad ogni brano. Il primo album, Bright Like Neon Love, creato su samples della prima era del Whitford dj, lascerà una traccia relativa ma introdurrà la band nel circolo dei tour a fianco di Franz Ferdinand, Bloc Party e Daft Punk. La registrazione di In Ghost Colours si apre con l'addio Bennett Foddy che decide di dedicarsi alla carriera accademica, ma questa sarà anche l'unica nota negativa perchè l'opera seconda dell'ora trio di Melbourne "spacca" e guadagna totale consenso della critica, la vetta della classifica australiana ed un pizzico di potere commerciale grazie al singolo Light and Music che conquista un posto nella tracklist di FIFA09.
Where I'm Going, il loro pezzo più radiofonico, apre la campagna di Zonoscope, terza album registrato a Melbourne dalla band ritornata in versione quartetto con l'annessione di Ben Browning che sfiora nuovamente la vetta dell'ARIA Albums Chart assestandosi al terzo posto ma mantanendo intatto il livello compositivo, il vigore e le melodie retrò ormai consolidato marchio di fabbrica. A chiudere il tragitto ecco nel 2013 un forse sottovalutato frettolosamente Free Your Mind, magari vagamente ripetitivo ma non certo privo di spunti accattivanti come We Are Explorers ed In Memory Capsule. In ogni caso a tacciare coloro che intravedevano un calo di creatività arriva in questi giorni In These Arms Of Love, inatteso spettacolare singolo offerto in occasione del Record Store Day a prospettare un futuro ancora roseo...













martedì 25 marzo 2014

Road To Primavera // Glasser


Giovedì 29 maggio 2014

Genere: Indie-Pop, Elettropop
Ultimo album: Interiors (True Panther), 2013
Nazione: U.S.A.


Con due artisti come genitori, il fato e le stelle possono centrare davvero poco nelle scelte di vita di una figlia ma da lì al successo di strada da fare ce n'è e qualcosa di suo la statunitense del Massachusetts deve pur avercelo messo per guadagnare i consensi della critica, talvolta entusiasta come nel caso dell'esordio, e talaltre un po' meno come successo con il recente sophomore. Se i gusti musicali fossero una mera questione di genetica quindi ora conosceremmo il risultato dell'incrocio tra il genere sperimentale avanguardista dalla forte matrice ritmica (dal padre, componente Blue man Group) e quello new wave (dalla madre, leader dei Human Sexual Response). Cameron Mesirow trova dunque la sua dimensione, termine non casuale vista la predisposizione dell'artista ad usare spazi e forme come principi basilari, con un elettro pop in cui la voce diventa orpello e gli arrangiamenti creativi sfogo alla propria creatività che diventerà palpabile, reale ed allo stesso tempo ipnotico ed onirico con l'ottimo album d'esordio, Ring del 2010, anticipato dal primo EP Apply che portava con se il nome del singolo che tuttora rimane manifesto dell'espressività di tutta un'opera. Il successo però talvolta nasconde presagi sinistri e nonostante notorietà, riconoscimenti ed il desiderio da parte dei principali festival di accaparrarsi le sue prestazioni, compreso ovviamente il Primavera Sound versione 2011, la stabilità della sua californiana risulterà ferma come le sue faglie. La fine di una relazione tormentata e la fuga dall'altro versante del continente risulteranno decisivi per il nuovo lavoro di Glasser. Interiors, album pubblicato l'anno passato risulta più confidenziale ed in qualche maniera autobiografico in cui amore ed ansia diventano i temi principali convogliati creativamente grazie all'incontro avvenuto tra Cameron ed il producer Van Rivers (già Fever Ray, Blonde Redhead). La vivida tensione tra gli spazi interni ed esterni che riempiono ogni spazio dell'album sono invece suggeriti dall'opera dell'architetto Rem Koolhaas, Delirious New York, che influenza fortemente la concezione dell'artista, ora proprio di casa nella metropoli atlantica...








martedì 18 marzo 2014

Road To Primavera // Laurent Garnier


Venerdì 30 maggio 2014

Genere: Techno, Acid House
Ultimo album: A13 ep (Musique Large), 2014
Nazione: Francia


Laurent Garnier (Boulogne sur Seine, 1 febbraio 1966) è un disc jockey francese che ha assistito e provocato l'origine di un fenomeno, ha visto nascere e scomparire club di tutto un continente, ha fatto sì che milioni di corpi si muovessero in stato di trance. Artista poliedrico, uno dei deejay pionieri della dance music, cova l'amore per i piatti sin dall'adolescenza. Questo sentimento per la "house" lo porta alla fine degli anni '80 nel Regno Unito dove inizia a suonare a Londra e Manchester, e lì sperimenta e s'interfaccia direttamente con l'euforia del movimento acid house. Incassata una buone dose d'esperienza e riconoscimenti autorevoli grazie all'ottima tecnica di mixaggio dimostrata, che gli consentirà durante tutto l'arco della carriera di alterare con efficacia una moltitudine di colleghi, rientra in una Parigi tumultuosa e rivoltata dalla continua rivoluzione musicale che imperversa e sconvolge il genere elettronico. Divenuto resident al Wake Up Club non solo scuote la nightlife capitolina ma orienta la sua attività anche alla produzione. Per la FNAC rilascia French Connection e l'Ep A Bout de Souffle e successivamente con Eric Morand crea una nuova etichetta, la F-Communications. Intorno alla metà degli anni '90 il fenomeno diventa di massa, le discoteche sono spesso giganteschi catini stracolmi all'inverosimile di superappassionati, ed il suo nome diventa ricercatissimo e presente a caratteri cubitali sui flyer dei locali di tutta Europa che contendono le sue gettonatissime performance. Promotore dell'eclettismo musicale si dedica a capofitto all'esplorazione di possibili contaminazioni che vanno dal jazz, al funk, dalla techno proveniente da Detroit al dub, conquistando un pubblico eterogeneo, ed anche chi guardava con distacco la crescita esponenziale di questo nuovo fenomeno. Nel '95 esce l'album Shot in the Dark, nel 96 remixa un capitolo importante della musica elettronica e manda alle stampe Laboratoire Mix. Lo stesso anno l'etichetta Never pubblica un suo best Raw Works che include Butterfly, Rex Attitude, Orgasm, Aquarius. Il 1997 è l'anno delle "bombe" Crispy Bacon e Flashback seguito poi nel '97 da 30 e poi nel 2000 da Unreasonable Behaviour, in cui eccelle The man with red Face.
A metà degli anni 2000 iniziano anche le collaborazioni con il jazzista Bugge Wesseltoft e Dhafer Youssef, e giunge il suo quarto album The Cloud Making Machine.
Riepilogando, un viaggio lunghissimo all'insegna del perfezionismo maniacale che passa da Flashback, Crispy Bacon, The Man With The Red Face, Back To My Roots, Gnanmankoudji, It's Just Muzik. Il trip è raccontato nel libro Electrochoc che Laurent Garnier ed il giornalista / scrittore David Brun-Lambert hanno scritto insieme nel 2003. In questa biografia Laurent Garnier racconta la storia della musica elettronica attraverso le sue esperienze ed i suoi ricordi. Electrochoc è stato un successo editoriale ed è stato tradotto in diverse lingue tra cui spagnolo, tedesco, giapponese, russo e croato.
Nel 2010 l'artista francese ha dato vita al progetto L.B.S. che coinvolge, oltre a lui, Benjamin Rippert e Stephane "Scan X" Dri. All'inizio del 2011 è stato l'unico transalpino, tra i 35 dj internazionali, ad essere selezionato per la Best DJ of All Time dalla rivista inglese Mixmag, specializzata nelle dance music e nel clubbing. Tra le raccolte rilasciate, Retrospective è indicata come la migliore testimonianza che lo riguarda che si possa trovare sul mercato. 
L'attualità ci parla di un Laurent Garnier pronto a lanciare una serie di 5 EP per l'etichetta Musique Large di cui giusto la settimana scorsa gustavamo un primo antipasto con la preziosa The Rise & Fall of the Donkey Dog estratta da A13...

by  Sigu            










venerdì 14 marzo 2014

Road To Primavera // Jagwar Ma


Venerdì 30 maggio 2014

Genere: Synthpop, Psichedelic
Ultimo album: Howlin' (Mom+Pop / Future Classic / Marathon Artists), 2013
Nazione: Australia


Difficile immaginarci, quando sarà il momento, in un posto diverso se non davanti al palco che vedrà esibirsi l'adesso trio di Sydney Jagwar Ma, anche a costo di qualche doloroso compromesso. La band dal suadente sound dance psichedelico formatasi nel 2011 ha però radici più antiche: i due fondatori Gabriel Winterfield e Jono Ma (da cui la derivazione del 50% del nome della band) incrociarono le loro strade nel 2007 allora componenti di altre gruppi, rispettivamente Ghostwood e Los Valentinos (già in orbita Kitsuné), ma solo nel 2010 incominciarono a compartire lo stesso stage attraverso l'atipica formazione FLRL dal continuo ricircolo di artisti allo scopo di farvi fluire le sonorità più differenti. Tanto bastò comunque a far scoppiare la scintilla che portò il duo in studio di registrazione, spesso sotto forma di un comune salotto, che vide la genesi di brani quali Come Save Me e What Love. La qualità del lavoro doveva essere evidente da subito tanto che Winterfield e Ma si imbarcarono per Parigi allo scopo di trasformare quello che doveva essere un singolo nel primo full lenght, ovvero quello che la cronaca ci ha consegnato come Howlin'. L'album definito a più riprese caleidoscopico è stato prodotto da Ewan Pearson (già al lavoro con Franz Ferdinand, Pet Shop Boys e The Rapture) e rievoca chiaramente tanto ambientazioni ipnotiche del passato, in omaggio al capolavoro Screamadelica come nel caso del splendida The Throw quanto sonorità dell'Australia contemporanea: mentre Man I Need dal forte sapore psichedelico ci conduce ai Tame Impala, le cadenze più battenti ed artificiali di Uncertainty creano una connessione più marcata con i Cut Copy. Ma le perle non finiscono qui e le suggestive intro di What Love (che qualcuno ricorderà come traccia di FIFA13) e Four non rappresentano che un ulteriore valore aggiunto.
Il resto, molti direbbero, è storia. Le recensioni incoronano l'esordio senza nessuna voce fuori dal coro, ed a tesserne le lodi si aggiungono l'idolo infantile di Gabriel, Noel Gallagher e band del calibro di Foals e The XX che assoldano per il loro tour l'adesso trio, dopo l'avvento del vecchio amico Jack Freeman a rafforzare il sodalizio. Ora che anche Coachella, Glastonbury, Bestival e Latitude tra gli altri, hanno ospitato il fenomeno Jagwar Ma sui loro palchi non poteva mancare l'incoronazione su quello a noi più caro...







mercoledì 12 marzo 2014

Road To Primavera // Islands


Sabato 31 maggio 2014

Genere: Indie-Rock, Indie-Pop
Ultimo album: Ski Mask (Manquè Records), 2013
Nazione: Canada


Gli Islands giungono al Primavera Sound 2014 dopo aver realizzato il loro quinto album Ski Mask, uscito nell'autunno 2013, considerato e pubblicizzato dal frontman e cantautore Nicholas Thorburn come un ritorno che doveva segnare un punto di svolta ma allo stesso tempo racchiudere tutta l'essenza e tutta la rabbia della band nata nel 2005 dallo scioglimento degli Unicorns. Il membro stabile Nick Thorburn, proprio in virtù del piacere di provare cose nuove, ha spesso smantellato la line-up durante l'esistenza della band canadese per ricrearne di nuove nel tentativo di porre freno a quell'appannamento a cui andavano incontro anno dopo anno. Il nuovo disco già col primo singolo Wave Forms non trasudava di quella rabbia e di quella struttura creativa innovativa che doveva essere il motore dell'album. Il processo lento di cambiamento messo in atto non ha convinto appieno, ma il disco alla fine si è guadagnato una sufficienza piena. Del vomitato furore non v'è evidente percezione, l'indie pop melodico poliforme è piacevole e semplice, non memorabile ma sostenuto da una riconosciuta eccellente sezione ritmica e contraddistinto da una fase iniziale più sbarazzina definita quasi cabaret che tocca l'apice in Nil ed una seconda che risulta più introspettiva ed afflitta più che arrabbiata come nel caso di Of Corpse.
A Barcellona arriveranno dopo aver intrapreso una lunga serie di concerti finalizzati a promuovere Ski Mask: un tour in Europa iniziato alla fine di febbraio, con nessuna data italiana in programma, a cui seguirà quello americano che si inoltrerà fino al primo Aprile.

by Sigu         








Translate