martedì 20 ottobre 2015

CHART // I nostri 7 imperdibili del Primavera Club 2015




Eccoci nella settimana che ci conduce alla tre giorni del Primavera Club versione 2015, fratello minore del nostro amato festival ma che ne riflette (sebbene in maniera più intima) completamente lo spirito e ci invita a scoprire i nuovi talenti emergenti europei, alcuni noti, altri non proprio sconosciuti ed, ebbene sì, una discreta manciata di cui ignoravamo l'esistenza. Quindi stimolati dalla nuova sfida attiviamo i nostri recettori e tra i 39 nomi che calcheranno i palchi delle 2 location (entrambe doppie, per un totale di 4 palchi) ecco qui i nostri 7 suggerimenti (avrebbero potuto essere almeno una decina) che potrete godere senza rischiare incroci pericolosi...
E chissà che qualcuno non lo possiate apprezzare in una calda e ventilata serata primaverile...

(clicca qui per orari e playlist)


Empress Of - Me (Terrible Records, 2015)

Certamente tra gli immaginari head-liners non potrebbe mancare la californiana di origine hondureña Lorely Rodriguez, ormai nota quasi esclusivamente come Empress Of, salita agli onori della cronaca grazie al pop-elettronico atemporale del debut album Me che la rende un ibrido Bjork-grimesiano o forse, ancor meglio, il perfetto punto di incontro tra il synth-pop euforico dei Chvrches e quello un po' snob di FKA Twigs... Il termine "imperdibile" è superfluo...






Roosevelt - Hold On / Night Moves (Greco-Roman, 2015)

Innamoratomene totalmente dall'uscita del'EP Elliot, ormai datato 2013, avrei certamente immaginato per il produttore/dj Marius Lauber aka Roosevelt un'ascesa ben più rapida e fortunata. Il tempo però ripaga l'attesa (mia e sua) concedendo uno scenario che sa di rampa di lancio per il giovane tedesco che si ripresenta con il doppio singolo Hold On / Night Moves che scomodando paragoni eccellenti lo pone come discepolo della scuola di Caribou ed Hot Chip, anche se per larghi tratti rievoca l'alter ego carico di serotonina di Washed Out...






U.S. Girls - Half Free (4AD, 2015)

A chiudere il trittico di headliners, giustamente uno al giorno, ecco una delle poche realtà che in saccoccia può vantare più di un album di cui l'ultimo, Half Free targato niente meno che 4AD, il che già rappresenta una garanzia. Trattasi d U.S. Girls, anche qui, come per i precedenti, con un unico membro a tessere le fila ed a snocciolare perle. Meghan Remy dopo una decina di anni di carriera alle spalle ci consegna una ricetta che ha del magico nella sua perfetta fusione tra glam rock, pop degli anni che furono e quel tocco elettronico mai sgradito...






Shura - White Light (Polydor, 2015)

Una manciata di singoli e già una certezza del pop britannico, Aleksandra Denton, russa di origini ma cresciuta a Manchester ed ormai londinese di adozione, raggiunge la notorietà con l'ammaliante brano Touch che le vale l'accesso nella lista del BBC Sound of 2015 che premia le rivelazioni dell'anno. Nulla di che stupirsi se ci si è lasciati cullare dal suo ipnotico, suadente e malinconico R&B che a tratti sfocia nel synth-pop e che le ha aperto le porte dell'etichetta Polydor pronta a pubblicarne l'atteso debutto.






Ninos du Brasil - Novos Misterios (Hospital Productions, 2015)

Qualcuno penserà che il fatto di avere finalmente degli italiani da poter raccomandare orgogliosamente abbia avuto un suo peso in questa chart. E ci potete scommettere! Ma Nicolò Fortuni e Nico Vascellari sono anche quel segno di rottura nella tradizione italiana che negli altri generi continua tristemente a mancare. Techno, punk e batucada si fondono in un vortice di colori e trovano nella perla Sombra Da Lua il loro manifesto. Attesa quindi per le prove generali nella speranza di una chiamata anche per questa primavera.






Moiré - Shelter (Ninja Tune, 2014)

Con l'avvento delle tenebre e già in parte rinfrancati dalla prima ondata di concerti avrete certo bisogno di abbandonare la vostra anima ed il vostro corpo alla pista da ballo. Se non siete particolarmente snob e vi sentite pronti ad addentrarvi in cunicoli tenebrosi ed industriali ma a loro modo brillanti, con il britannico Moirè sarete certamente in buone mani. E se vi servono ulteriori garanzie vi basterà sapere che Darren Cunningham (aka Actress) non ha esitato due secondi a contrattarlo per la sua scuderia...






Chastity Belt - Time To Go Home (Hardly Art, 2015)

E chiudiamo con un altro gruppo "veterano", con ben due album già in saccoccia. Sono il quartetto di Washington Chastity Belt entrati nel circuito che conta con l'album No Regerts ed ora pronti a bissare il successo con il recente Time To Go Home. Nuove paladine del movimento Riot Grrrl, si discostano dal sentiero aperto dalle Sleater-Kinney per una connotazione maggiormente enigmatica e melanconica cui fa da contrasto comunque uno spiccato lato umoristico sempre presente.






lunedì 12 ottobre 2015

NEWS // Orari ufficiali e playlist del Primavera Club 2015





A due settimane dal lieto evento, con l'annuncio degli orari abbiamo adesso tutti i mezzi necessari per lanciare lo sprint e sciogliere le ultime riserve circa chi andremo ad ascoltare e cosa ancora ci manca per completare il ripassino finale. Dopo l'ottima line-up della stagione passata quest'anno l'organizzazione colma l'unica lacuna andando ad integrare il cartellone del Primavera Club con l'amato evento del fine settimana notturno noto ai più come Nitsa che solo per citarne alcuni, il mese trascorso ha visto passare Todd Terje, Simian Mobile Disco, Mano Le Tough, Rustie, Ellen Alien, Hot Chip dj-set... giusto così...
I biglietti sono in vendita all'accessibilissimo costo di 25€ per l'evento intero ed a 15€ per la singolo giornata. Ecco qui di seguito una gustosa playlist dalla quale potrete evincere con una sola occhiata quali siano le proposte musicali da noi più attese...









mercoledì 9 settembre 2015

NEWS // Ritorna il Primavera Club versione 2015. Il cartellone completo con un tocco d'Italia





Dopo il successo della stagione passata contraddistinto dal lancio di band come Jungle, Alvvays, Movement, East India Youth, Ought e quasi veterani come Strand of Oaks e White Lung (qui il nostro report) riecco l'atteso Primavera Club che, dopo il black-out del 2013 dove per contrasti con il comune di Barcelona emigrò all'estero, torna ad essere la preziosa vetrina per band in rampa di lancio nonchè per i più "meritevoli" anche un anteprima del più prestigioso palco del Primavera Sound. 
Confermate le splendide location dell'Apolo (entrambe le sale), Teatre Principal e Teatre Latino (queste ultime due all'interno dello stesso complesso) saranno ben 39 i gruppi che si esibiranno dal 23 al 25 ottobre ad offrire una visione globale sulle nuove tendenze in tutte le loro sfaccettature e generi musicali che approfondiremo di qui all'evento. 
A risaltare nella line-up gli astri nascenti Empress Of, recentemente risaltati da Pitchfork, il progetto di Deradoorian, membro dei Dirty Projectors, il produttore e dj tedesco Roosevelt, gli statunitensi Algiers, autori di un altro brillante debutto, Jessica Pratt e, giusto per concludere in bellezza, i nostri Ninos du Brasil (Nicolò Fortuni e Nico Vascellari) le cui ritmiche carnelavesche sono ormai un punto di riferimento dei recenti Club To Club.
Per chi voglia approfittarne o si trovi in città sono già in vendita gli abbonamenti all'abbordabilissimo prezzo di 25€ con le entrate singole in vendita a 15€. I canali sono i soliti ovvero la Botiga del Primavera Sound (senza spese di commissione), Portale del Primavera Sound e Ticketmaster.









mercoledì 26 agosto 2015

PS15 // I nostri 10 momenti più rappresentativi del Primavera Sound 2015




A distanza di tre mesi ed in maniera del tutto soggettiva facciamo un salto indietro nel tempo per, a bocce ormai ampiamente ferme, rivivere nella mente e selezionare quei momenti, ancora più unici di altri, che rimarranno indelebili nella nostra memoria e che, per certo hanno rappresentato il nostro festival...


OMD - Enola Gay

Banale, scontata, forse neanche tipicamente "primaverile" in un contesto, quello del mercoledì, aperto a tutti, ma pur sempre il brano simbolo di un'epoca presente nei ricordi di tutti, anche dei giovanissimi cui certo in qualche modo ha comunque avuto modo di trovare posto attraverso il racconto di terzi o l'influenza dei media. Ecco quindi Enola Gay, brano con cui gli OMD aprivano le danze...






Panda Bear - Alsatian Darn

Forte della freschezza del giovedì scommettevo su un Panda Bear che nella versione Animal Collective, dal vivo, mi aveva sempre lasciato un certo amaro in bocca. Le previsioni sono fatte per essere smentite e quello che ci regala Noah è un viaggio che definire psichedelico sarebbe riduttivo al limite dell'oltraggioso. Ma la ciliegina sulla torta è stata l'amata Alsatian Darn quasi in chiusura...






Chet Faker - Gold

Traccia simbolo per un concerto tutto d'"oro"... L'antagonista dei ben più quotati The Black Keys (dalle recensioni alterne) si conferma elegante e sinuoso animale da palcoscenico che sa muoversi con destrezza e soprattutto "fa'" muovere il numeroso pubblico dal palato fino. Live a tutto tondo che non scontenta neanche i grandi fan del primo "Chet Faker"...






Sylvan Esso - Coffee

L'artista presente doveva essere Jon Hopkins autore, nonostante un impianto inadeguato, di un live "monstre". La scelta ricade su un altro protagonista del venerdì. Chi ha deciso di rinunciare a José Gonzalez per un inizio giornata più soft non poteva scegliere meglio. Birra in mano, sole in faccia ed un Coffee che anche dal vivo si rivela una tra le tracce più belle degli ultimi 12 mesi...






Perfume Genius - Learning

In quanto non propriamente una classifica eviterò di dire come Mike Adreas, aka Perfume Genius, avrebbe guadagnato il podio come miglior concerto a mani bassissime... Certo il dolore per l'incastro mancato con Belle & Sebastian lenisce alle prime note e svanisce totalmente quando le note di Learning, suonata a quattro mani, saturano ogni centimetro del palcoscenico del Pitchfork, e per certo anche diversi cuori...






Tori Amos - Bliss

Quella che doveva essere una tappa interlocutoria, perfetta per ricaricare le batterie in vista di un sabato infuocato si trasforma in uno dei momenti più toccanti dell'intero evento. La classe non si compra al supermercato e la sempre bellissima cantautrice statunitense ce lo dimostra fin dal primo brano. La nostra bocca spalancata si chiuderà solo a concerto terminato...






The Strokes - Reptilia

Tutti in attesa del grande flop, ed il ritardo iniziale lasciava "ben sperare". Invece Julian & C. offrono, pur senza dilungarsi troppo in chiacchiere (ma alla fine chi le voleva??), un live degnissimo impreziosito ad ogni istante dalle numerose perle che arricchiscono la discografia della band newyorkese. Ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta per ritrasmettere il mood che si respirava quel sabato notte. Opterò per la mia amata da sempre...
PS: sempre bello riconoscersi nei video altrui...






Underworld - Born Slippy

Non c'ero, lo ammetto, ma come leggerete in seguito non avrò di che pentirmi. C'era però il nostro Sigu che ci racconta di un momento di delirio puro descritto come "apogeo" nel momento in cui il duo gallese si congedava premiando la folla con il loro brano più celebre, più amato, anche questo ormai con merito mattone stabile ed indistruttibile della musica dance e non solo...






HEALTH - DIE SLOW

L'ho detto e lo ripeto ora a scanso di equivoci: questa non è né vuole essere una classifica ma non posso negare che se c'è il "momento" che rappresenta il mio Primavera Sound 2015 è proprio quello che riporto qui di seguito. Abbandonare la parte più nutrita della ciurma e rinunciare ad un evento comodo comodo e certo molto rappresentativo (Underworld) per raggiungere l'estremo opposto del recinto poteva essere la scelta peggiore. Non lo è stata e DIE SLOW era il pezzo che bramavo da tempo....





Caribou - Can't Do Without You

L'effetto sorpresa ce lo eravamo già giocati durante il nostro Club To Club 2014 e certo l'agglomerato umano che si riversava da ogni lato non permetteva una fruibilità ideale ma quanto al signor Dan Snaith e compagnia bella... giù il "sombrero". Live meraviglioso (soprattuto la seconda metà) anche se meno intimo rispetto a quello del lontano 2011. Forse non la traccia più rappresentativa ma certo quella che meglio identifica il Tour di Our Love...






lunedì 17 agosto 2015

IN DIE HISTORY // PULP


Nati nel 1978 fra le mura domestiche del tenace adolescente Jarvis Cocker della grigia provincia inglese di Sheffield, dalla porta girevole dei Pulp dalla line-up piuttosto instabile sono entrati e fuoriusciti una ventina di elementi cambiando di fatto volto e stile musicale a questa longeva band ancora ufficialmente in vita. Dopo anni di tribolato anonimato, il successo è stato conquistato a metà degli anni 90, periodo in cui esplodeva quel brit-pop mai particolarmente amato da loro, dunque dopo circa 15 anni di iniezioni di fiducia alternate a botte d'arresto.
Nel 1980 comparvero nella compilation "Bouquet Of Steele" che raccoglie gruppi del South Yokshire, e si esibirono al Rotherham Arts Centre; i primi lavori giunsero alle orecchie di John Peel che li invitò alla registrazione di quattro brani con Dale Griffin (batterista dei Mott the Hoople), ma nonostante l'interessamento del DJ mostro sacro l'album folk It del 1983 composto da 8 brani "leggeri" lasciò solo il segno per quel che concerne le statistiche.
L'articolato e dark Freaks, registrato nel giugno 1986 in una sola settimana e pubblicato nel 1987, mise sicuramente in risalto l'ancora inconsapevole teatralità di Cocker che bollò questo lavoro, a distanza di anni, come "un disco che probabilmente si meritò la totale indifferenza ed impopolarità di cui godette". Questo nuovo flop spinse Cocker a rivedere i suoi progetti di vita nei quali vi inserì lo studio del cinema e regia alla St.Martin's School of Art di Londra.
Nel 1990 la Fire Records diede alle stampe solo il singolo My Legendary Girlfriend (single of the week per l'Nme) che fece finalmente destare l'attenzione della critica e delle radio britanniche nei confronti dei Pulp. L'uscita di Separatations avvenne con quasi due anni di ritardo, ed al termine degli studi di Jarvis, e risultò un album con un finale synth-pop, vedasi Countdown, Death II molto Pet Shop Boys, This House Is Condemned che si spinge fino ai Technotronic. Ma il brit-pop che sta soffiando all'orizzonte e che ha tra i pionieri i londinesi Suede sta per mutare gli equilibri del panorama musicale.
Nel 1994 la loro nuova etichetta Warp Record rilasciò His N Hers in cui spicca l'electro kraut She's A Lady, Do You Remember The First Time?, il manifesto neo-romantico Pink Glove.
Nel 1995 la fortuna iniziò sì a girare per la band che ci mise però del suo cogliendo l'occasione della vita esibendosi magistralmente al festival di Glastonbury, in sostituzione degli degli Stone Roses, e nell'ottobre vide la luce Different Class, l'album capolavoro anticipato dal singolo Common People che contiene anche Disco 2000, l'inno di riscossa dei nerd Mis-shapes, la dolceamara melodia di Bar Italia che prende il titolo dal caffè di Frith street in Soho London, i riferimenti all'uso di droghe di Sorted For E's & Wizz. L'album sarà tra i Best of the Year.
Nell'atteso This is hardcore (1998) si registra sia l'uscita dal gruppo del chitarrista storico Russell Senior al quale subentra Richard Hawley, grande amico di Jarvis, sia una voglia da parte della band di schiodarsi quell'etichetta brit-pop mai digerita con un disco più maturo, cupo ed introspettivo.
We Love Life esce nell’autunno 2001, e ha come filo conduttore la riappacificazione con la vita e la natura. I titoli Weeds, Trees, The Birds In Your Garden, Sunrise non sono frutto del caso e cercano di riavvicinare l'uomo all'ambiente, a cui seguiranno loro concerti nei boschi inglesi. 
Dal 2002 ai giorni d'oggi il gruppo è entrato in una fase di inattività interrotta da lavori individuali: l'istrionico cantante ha pubblicato nel novembre 2006 il suo primo album omonimo (Jarvis), nel 2011  la band, nella line-up dell'epoca di Different Class (Cocker, Banks, Doyle, Mackey, Senior e Webber) si riunì, per la prima volta in quasi 15 anni, per un lungo tour fatto di 22 concerti, tra maggio e settembre, che li ha visti calcare anche il palco del Primavera Sound.

by Sigu








sabato 8 agosto 2015

CHART // Top 50 Songs 2015. Metà stagione (20-01)





E qui di seguito le prime venti posizioni della nostra assolutamente personale Top 50 Songs di questa molto proficua prima parte di stagione musicale.

Al termine  troverete le relative playlist create su YouTube e Spotify.


20 # Hudson Mohawke - Ryderz (Lantern)

19 # Holly Herndon - Interference (Platform)

18 # Sheer Mag - Button Up (EP II)

17 # Courtney Barnett - Pedestrian At Best (Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit)

16 # Sufjan Stevens - Fourth Of July (Carrie & Lowell)

15 # Death - Viet Cong (Viet Cong)

14 # Drake - Know Yourself (If You'Re Reading This Its Too Late)

13 # Tame Impala - Let It Happen (Currents)

12 # Bicep - Just (Just EP)

11 # London O'Connor - Guts (O∆)

10 # Hot Chip - Need You Now (Why Make Sense?)





9 # Waxahatchee - Air (Ivy Tripp)

8 # Blanck Mass - Dead Format (Dumb Flesh)

7 # Father John Misty - True Affection (I Love You, Honeybear)

6 # Dan Deacon - Feel The Lightning (Gliss Riffer)

5 # HEALTH - Stonefist (Death Magic)

4 # Sharon Van Etten - I Don’t Want To Let You Down (Single)

3 # Nicolas Jaar - Swim (Nymphs III)

2 # Jamie XX - Loud Places (In Colour)

1 # Sufjan Stevens - Should Have Known Better (Carrie & Lowell)





Le nostre Playlist!




su Spotify risultano assenti Sheer Mag e London O'Connor



lunedì 3 agosto 2015

CHART // Top 50 Songs 2015. Metà stagione (50-21)




Dopo un 2014 di alterne fortune e soddisfazioni, il 2015 sembra aver inserito la quarta regalandoci grandi attesi ritorni accompagnati da brani degni dei propri creatori. Ciononostante le nuove leve continuano a sorgere ritagliandosi una fetta importante delle principali classifiche specializzate. Anche "grazie" al caldo opprimente che ci ha relegato in casa abbiamo potuto dedicare diverso spazio ai nuovi ascolti e questa, dopo una lunga e cogitata riflessione, è il frutto della nostra abnegazione che a fine settimana sarà accompagnata dalle playlist create su Spotify e YouTube...


Abbiamo considerato i brani presenti negli album pubblicati nel 2015 anche se usciti come singoli l'anno passato (ma non prima di ottobre)

clicca sul brano per vedere il relativo video


50 # Hot Chip - Huarache Lights (Why Make Sense?)

49 # Twerps - I Don't Mind (Range Anxiety)

48 # Fort Romeau - All I Want (Insides)

47 # Tobias Jesso Jr. - How Could You Babe

46 # Death Cab For Cutie - Black Sun

45 # Modest Mouse - Lampshades On Fire

44 # Godspeed You! Black Emperor- Peasantry or 'Light! Inside of Light! (asunder sweet and other distress)

43 # Shamir - Call It Off (Ratchet)

42 # Unknown Mortal Orchestra - Multi-Love (Multi-Love)





41 # Braids - Taste (Deep In The Iris)

40 # The Soft Moon - Black (Deeper)

39 # Disclosure - Holding On (Official Audio) ft. Gregory Porter (Caracal)

38 # Purity Ring - Begin Again (Another Eternity)

37 # µ-Ziq - XT (XTLP)

36 # The Chemical Brothers - Sometimes I Feel So Deserted (Born In The Echoes)

35 # TORRES - Strange Hellos (Sprinter)

34 # John Tejada - Two 0 One (Signs Under Test)

33 # Chromatics - I Can Never Be Myself When You'Re Around (Dear Tommy)

32 # Madeon - Home (Adventure)

31 # Florence + The Machine - What Kind Of Man (How Big How Blue How Beautiful)





30 # Speedy Ortiz - Raising the Skate (Foil Deer)

29 # Ghost Culture - Mouth (Ghost Culture)

28 # The Weeknd - Can't Feel My Face (Beauty Behind The Madness)

27 # FFS - Johnny Delusional (FFS)

26 # Beach House - Sparks (Depression Cherry)

25 # Hop Along - The Knock (Painted Shut)

24 # Jenny Hval - That Battle is Over (Apocalypse, girl)

23 # Natalie Prass - My Baby Don't Understand Me (Natalie Prass)

22 # Lower Dens - To Die in L.A. (Escape From Evil)

21 # Grimes - REALiTi (TBA)







giovedì 9 luglio 2015

PS15 // Report del sabato al Parc del Forum





Piú di un mese, mille storie cui a voi interessa poco, ed un Sonar di mezzo e siamo qui a concludere ora la nostra raccolta di report giornalieri scoprendo come le cose davvero belle, ahimé, rimangano impresse indelebilmente a distanza di tempo con gli stessi colori vividi ed, a tratti, gli stessi odori. Odori di Primavera, di quella stagione che dura una settimana e si conclude, ormai da anni, almeno per noi, di domenica mattina con il sole in faccia, ed il Mare Nostrum lí a due passi ad amplificare i raggi che fungono da sveglia per riportarci alla vita reale. Anche se di reale al di fuori delle mura amiche del recinto del Forum, sembra restare davvero ben poco... 
Ma bando ai sentimentalismi e torniamo a fare un po' di cronaca alla nostra maniera partendo dallo splendido regalo offertoci dalla rivisitazione dell'ultim'ora del programma che ricolloca gli attesissimi DIIV nell'orario ideale per iniziare la nostra giornata conclusiva. Ore 18.30 siamo belli piazzati, birra in mano e sole in faccia, ad una decina di metri da un Zachary Cole Smith che non fa dello stile il suo cavallo di battaglia e che ha certamente da farsi perdonare il forfait del 2013 oltre al fatto di avere come compagna una certa Sky Ferreira... Sebbene il Pitchfork si confermi non il palcoscenico ideale a livello di resa acustica ed una metá delle canzoni vengano proposte per la prima volta il concerto si rivela un viaggio sensoriale quasi inatteso chiuso dalla meravigliosa Doused lasciadoci con l'acquolina in bocca in vista dell'ormai prossimo sophomore. 
Ad un Mac DeMarco mai entrato nelle nostre grazie e di scena nella lontana Mordor preferiamo la classe cristallina e senza tempo di una bellezza altrettanto cristallina ed altrettanto senza tempo (quasi 52 anni? ma dove??) di un'icona della musica come Tori Amos. Scelta di cui nessuno avrá a pentirsi. L'artista statunitense si destreggia tra due pianoforti, visibilmente emozionata con una classe che supera le aspettative e giustifica l'eco che accompagna il suo nome. Non é da meno la scaletta prescelta che va da Bliss, traccia di apertura del concerto come fu di quel To Venus and Back del 1999, alle celeberrime e piú datate Crucify ed, ovviamente, Cornflake Girl a chiudere un'esibizione da occhi lucidi. 
Sebbene  il cuore ci avrebbe portato a godere della splendida Torres, la logistica ed il desiderio di porgere un ultimo saluto ai Foxygen ci guida fino allo stage Primavera dove giungiamo a festa ampiamente iniziata e dove ci accoglie un Sam France visibilmente su di giri. Chi ha visto il concerto dall'inizio ci racconta di un ottimo live mentre la sensazione che abbiamo provato noi è esattamente quella che si prova quando si è gli unici sobri in un tavolo di amici ubriachi... Già sapevamo non avremmo goduto dell'amata San Francisco ma a consolarci ci pensa una No Destruction con cui ci congediamo dal connubio californiano. Abbiamo fatto i fighetti tutto il weekend tenendoci a dovuta distanza dai main stages ma il sabato abbiamo dovuto tirar giù le braghe al nostro lato più mainstream abbandonandoci ad un'attesa dobbietta con Interpol (cui nel 2011 avevamo preferito Caribou) e The Strokes. Nessun dubbio sulla qualità delle opere (sebbene in calando a parte un discreto ultimo El Pintor) di Paul Banks e compagnia bella. Il dubbio che accompagnav l'attesa era più legato alla resa dal vivo. A posteriori, confrontando l'esperienza si evince come la soddisfazione non sia stata unanime anche se personalmente non potevo attendere di meglio. Atmosfera e visual che perfettamente si adattano al mood che da sempre accompagna le sonorità della band newyorkese ed una scaletta che autocelebra la propria carriera omettendo solo il fallimentare album omonimo (anche se resto convinto che Light sia uno tra i brani meglio riusciti...). Con la toccante Untitled ci ritiriamo in cerca di una posizione degna cui assistere alla performance di Julian Casablancas, Albert Hammond Jr. e soci. Sarà la bassissima aspettativa che nutrivamo e la convinzione che ci sarebbe costato uno sforzo immane comprendere un decimo delle parole che uscivano dalla bocca del leader dell'altra band newyorkese della serata, fatto stà che il live si rivela godibilissimo e coinvolgente, certo non per merito dell'entusiasmo che trasuda dal quintetto, nullo, ma questo era noto ed non c'era motivo di attendersi un carico di serotonina scrosciante dal palco... Al primo concerto europeo dal Reading 2011 bisogna fare un grandissimo sforzo per trovare un fallo nella scaletta che regala, al meglio delle loro potenzialità, una ventina tra i brani che hanno reso celebra la band. Anche qui quasi impossible attendersi di più.
Al termine della performance non posso più rimandare il confronto con l'atroce dilemma che nel frattempo si era insinuato in me... Continuare con il "fiestòn" offerto dagli Underworld con tutto il resto della (mia) banda approfittando della logistica oppure rispettare il piano che prevedeva la via crucis che mi avrebbe portato nel giro di mezz'ora dinnanzi agli attesissimi Health comodamente ubicati nell'estremo opposto del recinto. Ad averla vinta è alla fine in rock elettronico del quartetto californiano, già sfuggito nel lontano 2010... Il "sacrificio" ci regala però una gradita sosta al Ray-Ban giusto il tempo di rendere omaggio al già apprezzato Dan Deacon (ovvero Moon-Man, e chi c'era nel 2013 sa di cosa sto parlando) proprio mentre offre al suo non così esiguo pubblico quella perla che è Feel The Lightning...
Il pensiero di aver fatto la scelta sbagliata si dissolve il meno di 3 minuti e si trasforma nel giro di un'ora scarsa nella fiera consapevolezza di aver assistito ad uno tra i live migliori di tutto il nostro festival. Energia strabordante, resa e scaletta dei brani impeccabile ed una presenza scenica molto particolare per chi conosce Jake Duzsik, l'ipnotico capellone John Famiglietti, le espressioni facciali di Jupiter Keyes e l'atipico incedete del batterista Ben Miller. Die Slow dal vivo è un'esperianza che tutti dovrebbero provare e la chiusura con USA Boys non potrebbe essere più degna.
Ad attenderci ora, logisticamente perfetto, l'amato Caribou con band al Ray-Ban, per quello che rappresenta l'evento conclusivo della kermesse catalana. E come tale lo spazio risulta inadeguato, come già successo per i Ratatat, tanto che per la prossima edizione bisognerà inventarsi qualcosa caro Gabi... Tornando a Dan Snaith, che dire, impeccabile, anche se per noi senza sorprese tal momento che risulta essere l'esatta copia della performance del Club To Club 2014 della nostra (sempre amata, credo di aver già ripetuto questo concetto) Torino... Prima parte di assestamento e di profilo un po' più basso come l'ultimo disco del fuoriclasse canadese ed una seconda metà che esplode con Odessa e ci trascinerà fino al delirio dell'extended version di quel capolavoro che è, e sempre sarà, Sun...
Fuggiamo dalla calca per assaporare le sonorità di Mike Simonetti, invero senza mai esaltarci, per poi tornare alla casa-base Ray-Bay per rivivere un film che si prolunga da ormai 6 stagioni. Dj Coco, il suo live discutibile, qualche pezzo strappalacrime, il sole che emerge dal mare ed i nostri volti che illuminati raccontano di una tre (ma anche quattro) giorni di passione, amore, sacrifici, stanchezza e un pizzico di tristezza che inizia ad insinuarsi dal momento che realizziamo che il conto alla rovescia per la prossima edizione tocca nuovamente il suo punto più ampio...
Ciao Primavera, lo sai che ti amiamo vero?










giovedì 4 giugno 2015

PS15 // Report del Venerdì al Parc del Forum





Dopo le tredici ore del giorno inaugurale un'attenta distribuzione delle proprie energie risulta un requisito indispensabile per godere fino all'ultima goccia il tanto atteso evento catalano anche se ciò può richiedere qualche necessario anche se doloroso sacrificio. Quest'anno all'altare ci tocca immolare Josè Gonzalez di scena all'Auditori Rockdelux nel primo pomeriggio, con la caccia al biglietto che alle 16 vedeva tornare sconfitti gli avventori ritardatari. A lenire la ferita, oltre ad un'altra brillante giornata a livello metereologico (anche se la più fresca delle 3), un'alternativa di lusso fornita dal duo statunitense Sylvan Esso, aggregati al gruppo in corso d'opera e felice intuizione dal momento che sono molti i proseliti a raggiungere Mordor alle 18 per approfittare dell'elettronica che alterna intimismo (con la meravigliosa Coffee) a ritmiche più battenti (Uncatena tra tutte). Il ritorno dall'Heineken è quindi accompagnato da un largo sorriso e ci par quasi di fluttuare fino al lontano ATP che di lì a poco vedrà in scena i canadesi The New Pornographers già apprezzati proprio qui nel 2010. A.C. Newman, Dan Bejar e Neko dopo le brevi parentesi soliste tornano a sfornare un repertorio ricco ed impreziosito da due o tre pezzi dell'ultimo Brill Bruisers. Detto cìo il live continua ad apparire un po' bloccato così come la valutazione su un gruppo che personalmente prosegue attestandosi in quella terra di mezzo che lo rende un evento buono in caso di assenza di competitors (con tutto l'enorme rispetto per l'icona Patti Smith apprezzata dal nostro Sigu che per inciso la descrive così: Una Patti Smith alla soglia dei 70 anni ha aggredito il palco come una ventenne interpretando senza sorprese il suo album capolavoro e convincendo totalmente il pubblico presente con una esibizione senza cali e degna della sua fama). Ci risparmiamo gli ultimi minuti di Tobias Jesso Jr. ed i relativi problemi audio tanto rimarcati un po' ovunque (nonostante tutti siamo d'accordo sulla classe del giovane statunitense) per dar credito a The Julie Ruin comodamente seduti sui gradoni del Ray Ban, scelta che con due tappi nelle orecchie si sarebbe rivelata anche azzeccata...
Tra le frustranti scelte cui il nostro amato Primavera ci mette innanzi ogni anno la più dolorosa risulta a noi l'incrocio Perfume Genius / Belle & Sebastian con la scelta che ricade sul primo, inseguito da troppo, troppo tempo per lasciarselo sfuggire proprio qui, a 20 metri dal mare... Neanche a dirlo, scelta azzeccata, con Mike Hadreas che mi (ci) regala quello che, ad ex aequo, sarà la miglior esibizione del festival. Elegante, raffinato, introverso come era lecito attendersi nonostante alcuni video volutamente provocatori, l'artista statunitense nell'ora scarsa di esibizione regala tutte le perle più attese alternando momenti di grande intimità ai pezzi ballabili vera rivoluzione del fortunato ultimo Too Bright. A chiudere la gemma Queen nonostante il tentativo da parte dell'organizzazione, fortunatamente vano, di castrare un concerto finito leggermente lungo. Applausi scroscianti e due lacrime che su Learning potrebbero aver inavvertitamente solcato il viso... Si apre ora quello da molti definito (non da tutti, chiaro) il più grande vuoto degli ultimi anni nel programma. Il rapporto distanza/aspettativa boccia l'opzione Sleater-Kinney ed alla fine optiamo su un fugace sguardo dalle parti del Ray-Ban dove si ripresenta al pubblico la leggenda del post-punk australiano The Church, invero troppo lontano dal nostro percorso di studi per farci nuovi adepti. Con una grandissima opera di autoconvincimento, quasi esaltati, ci prepariamo al nostro fuori-pista con l'hip hop dei Run The Jewels, per genere certamente la proposta dell'anno. Sebbene la creatura più recente non ci avesse lasciato indifferenti abbandonarsi totalmente allo show dell'infortunato Killer Mike ed il vivace El-P risulta più complesso del previsto anche se con Close Your Eyes e Lie, Cheat, Steal il processo di integrazione può dirsi sufficientemente riuscito. Metabolizziamo il nostro nuovo lato con un ottimo quanto salato (più sul conto che sulla lingua) hamburger e ci avviamo, in realtà non convintissimi, verso un Heineken che vedrà di scena la rivelazione Alt-J, senza alcuna ombra di dubbio immeritatamente head-liner con all'attivo un ottimo esordio ed un deludente sophomore... Resistiamo giusto 6 canzoni, da Hunger of the Pine fino alla nostra amata Matilda. Concerto personalmente piatto, che non offre nulla in più rispetto a quanto ascoltato sui diversi supporti. A scusante possiamo avanzare l'ipotesi che ne la nostra posizione ne la nostra attitudine fossero tali da apprezzare in totale libertà l'evento. E poi sì, il richiamo di Jon Hopkins, nonostante gli anni, continua ad essere troppo forte per lasciarlo cadere nel vuoto. Arrivati all'ATP a sessione appena iniziata non ci vuole molto tempo per comprendere che l'impianto messo a disposizione del genio inglese non risulti adeguato. Ciononostante avvicinandoci un po' il live si rivela come sempre, e forse ancora di più, esaltante, ricco di quei cambi di ritmo ormai specialità della casa. Ma il più atteso degli eventi mai nascosto dal sottoscritto rimaneva il ritorno dei Ratatat, ormai prossimi a lanciare un nuovo album ed incontestabili maestri del palcoscenico. Forse proprio per questo, mai come quest'anno, non offrire un'alternativa valida (con buona pace dei Movement che adoro) si è rivelata una grande pecca con il Ray-Ban che in breve si stipava come un uovo rendendo non totalmente fruibile sia per audio quanto per libertà di movimento il concerto stesso. Evan Mast e Mike Stroud risultano comunque impeccabili sul palco e Seventeen Years il giusto premio atteso da diversi mesi. Alle ore quattro passate, con immutata stima nei confronti di Dixon, estraiamo dallo zaino una discreta dose di buon senso (di cui ignoravamo l'esistenza) ed abbandoniamo il Forum consci che l'indomani, giorno di chiusura, non ci sarà altra opzione: vamos a darlo todo...










mercoledì 3 giugno 2015

PS15 // Report del Giovedì al Parc del Forum





Ed eccoci a parlare dell'attesissimo primo giorno di Festival nella sua parte centrale, dopo il consueto warm-up del mercoledì, avvenimento immancabile, anche solo giusto per riprendere confidenza con il sacro recinto del Forum di Barcelona e senza nulla togliere alle davvero soddisfacenti performance del duo synth-pop australiano Panama (formato da Jarrah McCleary e Tim Commandeur) o di un Albert Hammond Jr. in splendida forma, impeccabile nel suo abito (non lo sarà altrettanto 3 giorni dopo) che dimostra una volta ancora di poter vivere di luce propria anche lontano dalla vetrina dei The Strokes. Se a ciò aggiungiamo la performance degli OMD vera e propria festa di inaugurazione del Primavera Sound 2015 non possiamo che aprire i battenti con un invidiabile carico di fiducia e serotonina nel nostro bagaglio. Bagaglio che continuiamo a stipare fin dalle prime ore dopo un eccitante quanto inatteso (memore delle precedenti esibizioni con gli Animal Collective) live di Panda Bear... In coda quando il sole era ancora (troppo) alto, il fastidio per un'organizzazione degli ingressi inaspettatamente approssimativa (caro Primavera, ci hai abituato troppo bene...) veniva sopito, o meglio, drogato da un'esibizione che si sposava a meraviglia con la struttura che lo ospitava. Se dubbi non esistevano sul repertorio del leader degli AC la resa live offriva un ulteriore valore aggiunto grazie al visual che definire psichedelico sarebbe fuor di dubbio riduttivo e anche un po' banale ed in grado di ammaliare anche il più scettico degli astanti. Se a ciò aggiungiamo la meravigliosa Alsatian Darn a completare la set-list allora ecco che di diritto abbiamo già un candidato alla nostra top five... La legge della compensazione che raramente si presenta da queste parti ci "regala" invece un tiro mancino con uno tra gli appuntamenti più attesi: il live dei Viet Cong autori dell'incantevole omonimo debut album, indubbia gemma post-punk dell'anno in corso, è al limite dell'impresentabile con un audio degno della voce di Matt Flegel, ovvero pessimo. E se consideriamo che già su disco Matt non appare propriamente un usignolo forse abbiamo reso l'idea... Continental Shelf e Death risultano comunque riconoscibili e proviamo a godercele con un certo trasporto...
Persa la corsa ai biglietti per il ritorno dei Battles in scena all'Hidden Stage (reso sopportabile solo dal recente annuncio del cartellone del Club To Club 2015) possiamo goderci l'incantevole paesaggio costiero ed incominciare a condividere le prime sensazioni in attesa dell'avvento di Mikal Cronin in un Rayban che avremo modo di sfruttare oltremodo in questa giornata... Lo statunitense come da copione è molta sostanza e poca apparenza. I migliori estratti dei tre album esaltano le sue doti ed il suo repertorio che ora come non mai appare composto esclusivamente da perle, tra cui su tutte, manco a dirlo, quella Weight cantata a squarciagola da una folla compatta e totalmente rapita... Di Antony and the Johnsons accompagnato dalla filarmonica di Barcelona non mi resta che ascoltare i racconti esaltati, ma chi non accetta di fare scelte sofferte probabilmente ha sbagliato festival e noi invece dopo anni decidiamo di ripiegare sui più comodi Spiritualized di scena all'ATP rinunciando totalmente al viaggio verso Mordor, almeno per la giornata odierna. Anche se la set-list taglia alcuni tra i brani più noti (e attesi) Jason Pierce e compagni non faticano oltremodo per trascinare i presenti in quel paesaggio lunare e melanconico che di fatto gli ha resi un'icona nel genere. Necessito qualche minuto per risvegliarmi dall'ipnosi indotta e dove non riesco io certamente non fa fatica ad arrivare quell'artista assoluto chiamato dai più Chet Faker il quale non fa rimpiangere neanche un secondo l'intreccio con il duo The Black Keys di scena contemporaneamente da qualche altra parte, lontano da orecchie e mente. Il Ray-Ban e tutto per lui e come da copione è proprio una delle sue bombe, Cigarettes and Chocolate, a far esplodere il delirio. Artista vero, a tutto tondo, classe, movenze ed eleganza. E poi un fiume di capolavori come No Diggity, Gold, Drop The Game... Gli applausi scroscianti sono il termometro unico che danno valore all'oretta che vi abbiamo dedicato. Con l'adrenalina a mille l'unica direzione possibile è quella che ci conduce nuovamente al Pitchfork che da lontano ci accoglie con Tangents, perla presente nell'ultimo album del duo Simian Mobile Disco. E così al terzo tentativo ecco finalmente dinnanzi a me James Ford e Jas Shaw di scena sotto il cielo finalmente nuovamente stellato di Barcelona, dopo due primavere un po' rigide. Una mezz'ora e poco più per addentrarsi nella più ballabile delle giornate che, ci rendiamo conto dopo solo un paio di brani, proprio non può trovare il suo naturale prolungamento con i ritmi più compassati dei Jungle, forse affrettatamente issati nell'impegnativo ruolo di figura centrale della notte. Consapevoli di un cartellone in discesa nei giorni a venire per quanto concerne le opzioni elettroniche ci regaliamo una doppietta omogenea con Gui Boratto prima e Roman Flugel dopo, daccordo sul concentrare la propria sessione prevalentemente su sonorità ipnotiche ma allo stesso tempo decise... A far vibrare il Forum resta infine solo Richie Hawtin che continua a non essere un personaggio che ci rispecchia quindi senza rancore gli volgiamo le spalle e con la mente siamo già alla giornata successiva...











venerdì 29 maggio 2015

Road To Primavera // DIIV


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Indie-Rock, Shoegaze
Ultimo album: Oshin (2013, Captured Tracks)
Nazione: U.S.A.


Entrati in pieno clima festivalero non resta che, "horarios" alla mano, selezionare tra i vari incroci fratricidi l'esibizione che riteniamo faccia al caso nostro. Focalizzandomi su sabato 30 di Maggio, la scelta del tardo pomeriggio ci calerà sui newyorkesi dei DIIV (Dive) capitanati da quel Zachary Cole Smith regista di videoclip, modello e musicista dei Soft Black e Beach Fossils.
Il gruppo alternative rock, shoegaze ha iniziato a produrre musica con il nome di Dive, poichè i componenti erano nati tutti sotto un segno zodiacale d'acqua, ma successivamente è stato cambiato in quello che conosciamo adesso perchè esisteva già una formazione belga nata negli anni 90 chiamata così.
Quella delle 18:30 al Pitchfork sarà l'occasione per ascoltare, insieme a quelli del disco per porta con sè le influenze krautrock, della world music, dei Nirvana contenute nel trip ipnotico capace talvolta di esplodere in maniera impetuosa di Oshin (2012), nuove canzoni che saranno incluse nel progetto artistico intitolato 'Is The Is Are' che verrà pubblicato questa estate anch'esso con etichetta Captured Tracks. Il frontman ha assicurato che con questo lavoro si coniuga l'aggressività con la potenza melodica e l'ha definito "un disco che significherà molto per molte persone".
I fan italiani avranno anche l'occasione di vederli lunedì 1 giugno all'Astoria di Torino e martedì 2 all'Handmade Festival di Guastalla (RE). 

Sigu        





giovedì 21 maggio 2015

Road To Primavera // Patti Smith performing Horses


Venerdì 29 maggio 2015

Genere: Punk-Rock
Anno pubblicazione: 1975, Arista Records
Nazione: U.S.A.


A quasi 70 anni di età sulle spalle, l'iconica Patti Smith, veterana poetessa e cantautrice entrata nella "Rock and Roll Hall of Fame", unirà sotto le note della sua musica l'eterogeneo pubblico del Primavera Sound. Quarant'anni fa nasceva ufficialmente il mito della 'sacerdotessa del rock' che aveva inizio con Horses, e proprio questo capolavoro sarà il filo conduttore dell'esibizione delle ore 20:00 all'Heiniken, venerdì 29 di Maggio, a cui seguirà quella acustica del giorno successivo alle ore alle 16:00 all'Auditori. 
Celeberrima a partire dalla copertina realizzata dal grande fotografo ed amico stretto Robert Mapplethorpe, prodotta da John Cale dei Velvet Underground, questa rabbiosa pietra miliare ha anticipato inconsapevolmente di alcuni anni il punk (ma con testi molto più impegnati e definiti tra i migliori della storia del rock) e la new wave.
Canzoni come Gloria, Elegie, Free Money, Break It Up, e la preferita dal sottoscritto Kimberly, saranno al centro del prossimo tour della frontwoman che farà insieme ai fedelissimi Lenny Kaye alla chitarra e Jay Dee Daugherty alla batteria e che toccherà 6 date in Italia: il 14 giugno all’Eutropia Festival di  Roma, il 16 giugno quello previsto inizialmente alla Villa Bellini di Catania si terrà nell’anfiteatro comunale “Falcone Borsellino” di Zafferana Etnea, il 19 giugno al Teatro Romano di Verona, il 20 giugno a Villa Arconati di Milano, il 27 luglio al Parco della Certosa di  Collegno (To) ed il 28 luglio a Gardone (Bs).
Il prossimo 6 di ottobre, inoltre, uscirà la sua una nuova biografia M-Train che descrive una serie di punti di svolta, una continuazione di Just Kids del 2010. "Ho appena raggiunto l'età per la previdenza sociale, ma sono ancora lontana dall'andare in pensione", aveva detto l'artista a Billboard. "M-Train è un viaggio che si snoda attraverso diciotto “stazioni” - così recita il comunicato ufficiale - Si parte dal piccolo café Greenwich Village, dove Patti Smith si reca ogni mattina per il suo caffè nero, riflettendo sul mondo come è oggi e come era prima, e scrivendo sul suo notebook. E poi viaggiamo, attraverso le pagine del libro, che scorrono fluidamente tra sogno e realtà, passato e presente, attraverso scenari di creative aspirazioni e ispirazioni".  

by Sigu    








mercoledì 20 maggio 2015

PS15 // Cambi nella programmazione, Prenotazione ingressi e le ultime dal Primavera Sound 2015





CAMBI PROGRAMMAZIONE

Tra le liete novelle dell'ultima ora ecco la cantautrice di Nashville Mackenzie Scott nota ai più come Torres guadagnarsi la meritatissima vetrina del Forum per la giornata del sabato dove si esibirà sfruttando la riorganizzazione degli orari a seguito dei recenti forfait (Twin Shadow su tutti).
Per la l'autrice del recente album Sprinter l'appuntamento è quindi al Pitchfork alle 21.40.

Per un nome che entra uno in uscita, purtroppo. Si tratta dell'ex membro dei Everything But The Girl Ben Watt costretto a cancellare la sua performance a causa di una recente lesione subita al braccio. Lo spazio lasciato vuoto all'Auditori verrà in parte riempito dagli Swans che allungano a tre le ore di performance.
Infine gli amanti dei neozelandesi Unknown Mortal Orchestra dovranno sfruttare l'occasione offerta il sabato 30 maggio al Parc del Forum per goderli dal vivo in quanto il concerto previsto nel pomeriggio per Els Vermuts del Primavera al Parc amb Martini non avrà luogo.


PRENOTAZIONE INGRESSI

A causa della capienza limitata di alcune location si rimetterà quest'anno in moto il sistema di prenotazione dei biglietti allo scopo di evitare code inutili e bocche asciutte. In ordine cronologico partiamo dall'inattesa quanto gradita seconda esibizione degli Interpol (la prima a livello temporale) che avverrà giovedì 28 maggio alle 17.00 nella Sala Apolo ed i cui ingressi gratuiti saranno disponibili sul portale a partire dal venerdì 22 maggio alle 16.00 per un massimo di due a persona fino ad esaurimento posti. Offerta valida solo per i possessori dell'abono tre giorni (con bracciale o copia biglietto).

Per quanto concerne l'Auditori Rockdelux solo sarà necessario acquistare i biglietti per i concerti di Panda Bear giovedì 28 e José González venerdì 29 maggio mentre il resto della programmazione resterà gratuita. I biglietti saranno messi in vendita il giorno stesso di ciascun concerto nella biglietteria posta all'esterno del Parc del Forum a partire dalle 15.00 al prezzo di 2€ per biglietto (massimo 2 biglietti a transazione).
Per accedere invece ai concerti esclusivi del Heineken Hidden Stage sarà necessario disporre del relativo biglietto che sarà messo in circolazione il giorno stesso di ciascun concerto a partire dalle 16.00 al punto informativo situato all'interno del recinto. Anche in questo caso massimo due biglietti a persona fino ad esaurimento disponibilità.



I CONCERTI IN LIVE STREAMING

Ed anche quest'anno l'accoppiata Primavera Sound e Arte Concert fanno squadra per trasmettere in diretta dal Parc del Forum le performance più attese dell'evento nei suoi giorni centrali (28-30 maggio). Più di 12 ore ininterrotte attraverso una programmazione multicanale e gran parte dei concerti in alta definizione visualizzabili anche attraverso la App ufficiale per dispositivi mobili.
A breve tutti i dettagli e gli orari...



IN-EDIT

Ed una stagione dopo sarà di nuovo il centrale cinema Maldà ad accogliere la proiezione di vari documentari di tematica musicale legati al festival In-Edit, presente per il quinto anno consecutivo nella programmazione complementaria del Primavera Sound. Nata a Barcelona nel 2003 la rassegna offrirà tre pellicole in piena sintonia con il cartellone di quest'anno ovvero "Wild Combination: Arthur Russell”, “The extraordinary ordinary life of José González” e “Blixa Bargeld – Das letzte Biest am Himmel”. Spettacoli previsti rispettivamente il 22, 23 e 24 maggio alle ore 20.30.






martedì 12 maggio 2015

PS15 // Tutti i concerti e le location del Primavera Pro





70 concerti e 33 band da 9 paesi differenti. Così si presenta il Primavera Pro nell'ambito del contesto del Primavera Sound e che sarà di scena a partire da martedì 26 fino al 31 maggio. Sei giorni in cui i più caratteristici scorci di Barcelona, compresa ovviamente l'area del Forum vedranno strumenti in mano le più interessanti realtà emergenti di Australia, Chile, South Africa, Polonia, Israele, Lussemburgo, Brasile, Spagna ed, ovviamente, Italia, ad offrire una ventata di novità al panorama musicale  globale.

Il palco H&M Pro offrirà la vetrina certamente più prestigiosa dando la possibilità a tutte le band di esibirsi all'interno del cuore pulsante dell'evento, ovvero il recinto del Forum, tra il 28 ed il 30 maggio, a pochi metri da colleghi ormai consolidati pezzi di storia. Tra le nuove leve ecco la fresca onda del pop elettronico ballabile rappresentato da Beatenberg (SA), SAFIA (AU), Fakuta (CH), Jaloo (BR), o da suoni più sperimentali con Zamilska (PL), Foex (CH) Garden City Movement (ISR), e ancora l'energia dilagante di Sun God Replica (AU), Magaly Fields (CH), Mutiny On The Bounty (LX) e Terno Rei (BR). Insomma, ogni concerto può rappresentare un'inattesa scoperta e qui trovate il programma del Forum.

Parallelamente più di 25 di queste band si esibiranno in orario diurno ed in forma totalmente gratuita sul palco PrimaveraPro DayPro International nella parte più rivalutata dell'incantevole Raval catalano ovvero quella Plaça dels Àngels che da l'accesso al MACBA, museo di arte contemporanea. Ed ancora una volta il PrimaveraPro porterà la sua programmazione musicale anche negli spazi verdi di Barcelona. Con questo proposito suoneranno all'interno di Primavera als Parcs, nel rinomato Parc de la Ciutadella, artisti sia spagnoli che internazionali, una selezione di band che include Jaloo (BR), Siberian Wolves (ES), Beatenberg (SA) nonchè i nostri Fabryka e The Shalalalas.

Non potevano mancare i due storici locali "primaverili" ad ospitare la kermesse parallela. E così alla Sala Apolo (la [2]) il compito di inaugurare il martedì 26 l'evento con i concerti delle quattro band polacche Stara Rzeka, Rebeka, THAW e Zamilska mentre la sala BARTS accoglierà il giorno seguente i concerti di Mutiny On The Bounty e del magnetico Say Yes Dog per il Lussemburgo.

Come già accennato nella nostra presentazione i professionisti potranno acquisire il proprio ingresso agli eventi del Primavera Pro attraverso il nostro riferimento italiano Andrea di A Buzz Supreme scrivendo all'indirizzo andrea@abuzzsupreme.it






lunedì 11 maggio 2015

PS15 // Twin Shadow cancella la propria partecipazione al Primavera Sound 2015


Notizia in parte nell'aria trova ora conferma ufficiale attraverso il portale del Primavera Sound. Twin Shadow annulla la propria partecipazione alla kermessa catalana allo scopo di permettere alla band un totale recupero dopo l'incidente automobilistico occorso qualche settimana fa' durante il tour statunitense. In attesa che l'organizzazione provveda ad una sostituzione o ridistribuzione degli orari certamente i The Strokes hanno un rivale in meno... Ecco qui il comunicato ufficiale attraverso la pagina facebook dell'artista ed un paio di foto per togliere dubbi circa la causa della cancellazione...
























Road To Primavera // The Strokes


Sabato 30 maggio 2015

Genere: Alterntive-Rock
Ultimo album: Comedown Machine (2013, RCA)
Nazione: U.S.A.


The Strokes: una stella cometa un po' appannata che lascerà la sua scia per quasi tutta la durata del Primavera Sound 2015. Nati nel 1998 dal carismatico cantante Julian Casablancas (che si esibirà al PS15 con The Voidz, venerdì 29), dal chitarrista Nick Valensi e dal batterista Fabrizio Moretti, la formazione viene completata da Nikolai Fraiture al basso e Albert Hammond Jr. alla chitarra (il quale, in versione solista, sarà invece tra gli inauguratori della rassegna mercoledì 27). Questi eccentrici giovani e di buona famiglia trovano subito il successo nel 2001 con l'EP The Modern Age che conteneva Last Nite a cui seguirà IsThis It, il full lenght che detterà la linea dell'industria musicale degli anni a venire in cui Julian Casablancas vomita la rabbia vuota post adolescenziale cantando le semplici banalità della vita nella metropoli con voce a tratti scocciata, a tratti arrabbiata. L'esordio li fa diventare tra gli alfieri del post punk-revival. Baciati dalla fortuna e dal successo, questo prosegue e si rafforza con le chitarre sporche ed i ritornelli orecchiabili di Room On Fire del 2003, il nuovo banco di prova che lascia impresse nelle menti del giovane pubblico il riff di Reptilia.
Il trono dei predestinati rifondatori newyorkesi dell'indie rock, sempre più glamour e meno indie, inizia a vacillare con First Impressions of Earth del 2006 che include You Only Live Once, e questo è il momento in cui la loro carriera conosce l'apice ma lascia i componenti esausti dal lungo tour ed inclini a chiudere con questa esperienza artistica.
Però, dopo una lunga pausa intrecciatasi ai progetti individuali, la band torna con Angles nel 2011 anticipato dal singolo Under Cover Of Darkness. Alle voci insistenti di scioglimento, questa risponde nel 2013 con il quinto e deludente disco Comedown Machine, ultimo legato al contratto con l'etichetta Rca.
Nelle ultime settimane Julian Casablancas ha rivelato a "Noisey" che la band ha in programma di tornare in studio di registrazione. "Penso che potremmo creare ancora tanta buona musica. Anche se mi piacerebbe continuare con entrambe le band", ha detto riferendosi all'esperienza parallela maturata con i Voidz con cui ha pubblicato l'anno scorso l'album Tyranny.
Quella di Barcellona del 30 Maggio, insieme a quella londinese del 18 Giugno, saranno le loro uniche apparizioni europee previste per il momento da qui fino alla fine del 2015.

 by Sigu            








giovedì 7 maggio 2015

PS15 // Ufficializzati gli orari del Primavera Sound 2015





L'uscita degli orari ufficiali è quel meraviglioso momento in cui tutto il cartellone, i sogni degli ultimi mesi, le congetture ed ogni pianificazione di sorta può assumere finalmente una connotazione reale così come si può stilare un vero piano d'azione. Già... ma anche quel terribile momento in cui, come ogni anno, bisognerà far fronte all'assenza del dono dell'ubiquità che mai come in questo posto sarebbe necessario quando 2 o peggio 3 dei nostri "immancabili" vengono ad incrociarsi allo stesso orario a centinaia di metri di distanza. Non esiste anno in cui non cadano santi ma questa è la legge dei festival...
Nei prossimi giorni analizzeremo il nostro piano d'azione dando un'occhiata ai diversi giorni anche se fin da ora non possono non saltare agli occhi i terribili "solapes" tra Sun Kil Moon/Ought/The Replacement o The Black Keys/Chet Faker o ancora James Black/Jungle/Gui Boratto il giovedì o i micidiali (personalmente) Belle and Sebastian/Perfume Genius e Ratatat/Movement (senza dimenticare Alt-J/ The Juan MacLean/Jon Hopkins) del venerdì o ancora per quanto riguarda il sabato un imbarazzante The Strokes/Twin Shadow/Dan Deacon... 
Abbiamo tempo per riflettere e per stilare il nostro programma avvalendoci dell'indispensabile Clashfinder (senza dubbio una tra le invenzioni più importanti del nuovo millennio) ricordandoci magari di gettare uno sguardo alla mappa (qui in basso) in caso di dubbi, giusto per ottimizzare al meglio tempi ed energie...

Se volete avvalervi di una fonte ancora più ufficiale per il vostro programma ecco a voi gli orari ufficiali presenti sul portale del Primavera Sound...





mercoledì 29 aprile 2015

PS15 // Il programma ufficiale dell'Heineken Hidden Stage





In attesa degli orari che giungeranno la settimana a venire ecco una nuova conferma con l'Heineken® Hidden Stage che per il secondo anno di fila offre un piccolo cartellone alternativo che raccoglie progetti sulla cresta dell'onda, gruppi storici e proposte nazionali. 

Il giovedì a sorprenderci è l'annuncio della band statunitense Battles già protagonista con il riconoscibile ritmico math-rock dell'edizione del 2011 ed ora a distanza di quattro stagioni pronti a sfornare la loro terza opera. Con loro si esibiranno i Sierra Leone's Refugee All Stars, gruppo formato da rifugiati africani fuggiti durante la guerra civile che oltre ad un'apprezzabile contributo musicale si prodigano nella raccolta fondi per scopi umanitari.

Il venerdì a farla da padrona saranno presenze datate ma mai dimenticate, almeno in Spagna per lo che concerne i Mercromina o più in generale se invece abbiamo a che fare con The Pastels, band scozzese universalmente riconosciuta come pioniera del twee-pop e cui certamente i Belle & Sebastian debbono parte del loro successo.

Altro gruppo mitico scozzese è atteso per il sabato con The Vaselines, originariamente formato da Eugene Kelly e Frances McKee che si trasformarono in band di culto quando Kurt Cobain decise di suonare in versione unplugged le tracce Molly's Lips e Jesus Wants Me For A Sunbeam. A terminare il lotto il fresco pop dei catalani Mujeres.

Gli ingressi gratuiti per le esibizioni dell'Heineken® Hidden Stage saranno a disposizione nel punto informativo situato all'interno del recinto del Parc del Forum a partire dalle ore 17 della giornata corrispondente ai concerti in programma. Si potrà ottenere un solo biglietto per esibizione a persona fino all'esaurimento degli stessi.


HEINEKEN® HIDDEN STAGE

JUEVES 28
Battles
Sierra Leone's Refugee All Stars

VIERNES 29
The Pastels
Mercromina

SÁBADO 30
The Vaselines
Mujeres






domenica 26 aprile 2015

Road To Primavera // José Gonzalez


Venerdì 29 maggio 2015

Genere: Indie-folk
Ultimo album: Vestiges & Claws (2015, Mute)
Nazione: Svezia


Abbandonarsi alle spirali acustiche ed avvolgenti melodie di Josè Gonzalez all'Auditori il giorno 29 Maggio, questo probabilmente sarà il nostro destino se decidereremo di assecondarlo.
L'artista folk classe 1978, nato a Göteborg da genitori argentini, si presenterà a Barcellona con un bagaglio che racchiude tante lodi, le esplorazioni profonde delle tante influenze che hanno segnato il suo percorso musicale contraddistinto da un suono scandito dagli accordi concentrici e dalle leggere melodie, eseguite principalmente dalla sola chitarra classica accompagnata dalla sua suadente e calda voce con composizioni in costante equilibrio tra cupezza e radiosità che sono contenute nei tre album Vestiges & Claws (Febbraio 2015), In Our Nature (2007), Veener (2005). Ad impreziosire il tutto anche le pregevoli cover acustiche che ascolteremo quali Heartbeats dei The Knife, Hand On Your Heart di Kylie Minogue, Teardrop dei Massive Attack, Home ft Barbarossa e le canzoni del suo progetto indie rock Junip Walking Lightly e Always, ma non si possono e devono trascurare anche i rifacimenti di Love Will Tear Us Apart dei Joy Division, Born in the U.S.A. e The Ghost of Tom Joad di Bruce Springsteen e le tre canzoni Step Out, Stay Alive, #9 Dream contenute nella colonna sonora de "I sogni segreti di Walter Mitty" (Far Away, Don't Let it Pass sono state realizzate dai Junip,  formati prevalentemente da lui stesso e Tobias Winterkorn con artisti vari a rotazione).
In riferimento all'ultimo disco ha detto: "Ho iniziato a pensare che volevo continuare con lo stesso stile minimalista dei miei due album precedenti, ma una volta partite le registrazioni effettive, mi sono reso conto ben presto che la maggior parte delle canzoni venivano meglio con chitarre aggiuntive e beat tipo percussioni e con più backing vocals. Personalmente, penso che ciò abbia reso il tutto maggiormente interessante e vario".
Dopo tanti concerti negli Stati Uniti, tutti sold out, l'artista arriverà a fine Maggio in Europa ed in Italia sarà per l'unica data il 27 Giugno a Villa Ada, Roma.

by Sigu     









sabato 25 aprile 2015

PS15 // Bowers & Wilkins concede il bis. Ecco il programma elettronico del Primavera Sound 2015





E con un mesetto di anticipo dal via l'intrigante palcoscenico Bowers & Wilkins conferma la propria presenza dopo l'esperienza positiva della scorsa stagione ed arricchisce quindi l'offerta elettronica dell'evento finora, per stessa voce dell'organizzazione, unico tassello migliorabile. Dopo il Boiler Room saranno questa volta la prestigiosa pagina web dedicata al tema, Resident Advisor e la Red Bull avvalendosi dell'etichetta catalana Hivern Discs a patrocinare il recente nuovo spazio. Ad offrire però un impareggiabile valore aggiunto ci penserà la tecnologia offerta da Bowers & Wilkins, cardini nel campo degli altoparlanti e dell’audio. In base a quanto annunciato, nello spazio (invero non grandissimo) della stagione passata verrà installato un sistema di altoparlanti  da 135000 watt, quadrifonico, caratterizzato da un suono dinamico capace di sottolineare in maniera diretta e pulita ogni singolo dettaglio.
Senza soffermarci troppo sull'aspetto tecnologico ecco un breve sunto di ciò che ci attende a livello di nomi nella tre giorni del Forum:

Il giovedì firmato Resident Advisor propone il dj e produttore spagnolo d'adozione Maceo Plex attualmente associato all'amata etichetta Kompact nonché alla propria Ellum ma anche il nostro duo Tale of Us, salito agli onori della cronaca grazie al personalissimo stile eclettico che li contraddistingue. Gerd Janson e Lauer sono invece il duo che si nasconde dietro al progetto Tuff City Kids che andranno a completare il quadro insieme al neo disco del britannico Rory Phillips e Chelis, tra gli interpreti di spicco della scena iberica, oltre al tedesco Roman Flugel che offrirà un saggio del suo repertorio prima di esibirsi in uno dei grandi palcoscenici del recinto. 

Nel venerdì presentato dalla Red Bull Music Academy a risaltare sarà certamente la presenza del tedesco Dixon (anche per lui doppio appuntamento) autentico colosso della musica house nonché personificazione dell'etichetta Innervisions. Grande attesa anche per Objekt in versione dj set così come per il duo britannico Raime. Ad offrire invece un'esperienza puramente live caratterizzata da suoni oscuri e sperimentali toccherà prima a Sunny Graves e poi a Exoteric Continent. A completare il padrone di casa bRUNA.

Per il sabato la Red Bull Music Academy si avvale dell'etichetta Hivern per presentare un'offerta di tutto rispetto tanto a livello nazionale che internazionale. C.P.I. sarà il progetto formato da Marc Piñol e Hugo Capablanca mentre anche Tel Aviv sarà rappresentata attraverso il duo Red Axes. Oltre a Christian Sed ed al live di JMII a risaltare sarà certamente la presenza di Dan Snaith aka Caribou che per l'occasione tornerà a vestire i panni di Daphni. E per chi non fosse ancora sazio la voce Very Special Guest TBA lascia ancora spazio all'immaginazione...





mercoledì 15 aprile 2015

NEWS // Glastonbury 2015 ha ufficialmente la sua line-up





Ed infine anche l'ultimo dei grandissimi festival del globo ha il suo cartellone ufficiale. Il Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts o se preferite Glasto, si svolgerà con la fase centrale concentrata sui classici 3 giorni dal 24 al 28 giugno nella consueta cittadina di Pilton. Dal momento che il nostro Primavera si avvicina cogliamo l'occasione per ripresentare il live integrale degli Interpol della passata stagione proprio in quel di Glastonbury...






martedì 14 aprile 2015

STREAM // In preascolto Foil Deer, nuova opera degli Speedy Ortiz





Speedy Ortiz, quartetto del Massachusetts capitanato dalla bella e carismatica frontwoman Sadie Dupuis conferma la propria fase prolifica preparandosi a rilasciare il nuovo album Foil Deer (via Carpack) che avrà il compito di dare seguito agli ottimi recenti lavori come Major Arcana del 2013 e l'EP Real Hair della passata stagione. Se la curiosità serpeggia anche in voi ecco l'anteprima integrale dell'opera offerta come consueto dal canale First Listen di NPR. Enjoy...





lunedì 13 aprile 2015

PS15 // Tutto quello che dovete sapere sul Primavera Pro 2015


Anche quest'anno il Primavera Sound si presenta come eccezionale vetrina per gli operatori del settore attraverso il Primavera Pro, appuntamento parallelo all'evento musicale oggetto del nostro blog riservato ai professionisti dell'industria musicale indipendente. Il ruolo universalmente riconosciuto del festival catalano lo rende un momento di intercambio culturale tra Europa, Nord e Sud America nonchè spunto ideale per canalizzare le sinergie che si sviluppano tra professionisti di distinte aree del settore musicale, rappresentando allo stesso tempo l'opportunità per favorire l’incontro, lo scambio culturale ed il business tra i professionisti internazionali del mondo della musica attraverso incontri, networking session, tavole rotonde, panel e showcase di musicisti invitati da vari paesi.

Tra le novità rispetto alla passata stagione innanzitutto la location che passa dell'affascinante Born al Raval, "barrio" in continuo costante rinnovamento ed ormai punto di riferimento culturale della città. Ovviamente base operativa non poteva che essere il MACBA, perla architettonica e sede del Museo di Arte Contemporanea.

Ma la novità più interessante dell’edizione 2015 del PrimaveraPro è la prima edizione di due congressi internazionali: il primo è il Concert Venues International Congress, il meeting internazionale delle sale e luoghi da concerto, organizzato insieme alla ASACC (l’associazione dei luoghi da concerto della Catalogna) in collaborazione con Live DMA (il network europeo dei luoghi da concerto); il secondo è l’Independent Labels International Congress, il congresso internazionale delle etichette indipendenti, con la partecipazione di IMPALA (associazione europea delle etichette indipendenti) e di UFI (l’associazione spagnola delle etichette indipendenti), che porteranno a Barcellona le più importanti etichette indipendenti mondiali.
Entrambi i congressi si terranno tra il 27 ed il 28 Maggio parallelamente alle altre attività del PrimaveraPro e affronteranno temi importanti come i nuovi modelli di gestione per i luoghi da concerto e l’evoluzione e la sfida delle piattaforme musicali digitali, per le etichette discografiche.

Ma il PrimveraPro sarà anche il palcoscenico per celebrare attraverso il recente Primavera Award, Barry Dickins, co-direttore della prestigiosa agenzia di artisti International Talent Booking, omaggio frutto tanto del percorso professionale quanto dell'apporto di una figura chiave nell'industria della musica indipendente.

Come nelle passate edizioni le attività del PrimaveraPro 2015 si divideranno tra DayPro Conference, quest’anno negli spazi del MACBA, e NightPro, che continuerà a svolgersi all’interno del Primavera Sound festival, al Parc del Fòrum, in uno spazio attrezzato in riva al mare.
Fra gli speaker che interverranno al PrimaveraPro troviamo, Simon Raymonde, fondatore dell’etichetta Bella Union e membro dei Cocteau Twins per quindici anni, Martin Elbourne, selezionatore per festival come Glastonbury e Great Escape e Greg Cochrane, editor dell’edizione digitale della rivista inglese NME nonchè ultimo, ma solo in ordine di annucio l'amico del festival Steve Albini, musicista, produttore e ormai consolidata leggende vivente della scena indipendente americana.

Il PrimaveraPro darà ancora una volta il benvenuto ad alcuni paesi invitati che presenteranno i loro artisti sia nel programma degli showcase sia partecipando alle attività di networking tra cui ci sarà ovviamente ancora il Belpaese (A Buzz Supreme/Modernista).

L’edizione 2015 del PrimaveraPro vedrà anche il consolidamento della sezione PrimaveraPro Startups, un’iniziativa realizzata con la collaborazione di Seed&Click che si propone di riunire a Barcellona i protagonisti dell’industria musicale internazionale con investitori, imprenditori, rappresentanti di università e della Pubblica Amministrazione al fine di stimolare gli investimenti e le sinergie



PREZZI E DETTAGLI

Quest’anno in collaborazione con A Buzz Supreme e Modernista, i professionisti italiani potranno comprare i due abbonamenti disponibili ad un prezzo scontato. Grazie alla collaborazione con la SIAE le facilitazioni sono state estese anche a tutti gli iscritti alla sezione Musica della SIAE.
L’abbonamento PrimaveraPro Basic include:
- Accesso a tutte le attività esclusive delle conferenze DayPro: conferenze, workshop, showcase, incontri, ricevimenti etc.
- Registrazione e accesso al database dei professionisti accreditati.
- Accesso all’area NightPro, l’area esclusiva per i professionisti all’interno dell’area attrezzata del Primavera Sound festival con ristorante, sconti speciali, piscina nel mare, area stampa, area di lavoro con wi-fi, armadietti, ecc.
- Accesso a tutti i concerti del Primavera Sound Festival 2015
- Accesso veloce e prioritario ai concerti che si svolgeranno nell’Auditori (venue dalla capacità limitata)
- Accesso preferenziale ai concerti del PrimaveraPro che si terranno in sale con capacità limitata come club e piccole sale da concerti.
- Accesso al festival dalla corsia preferenziale “elimina coda”.
- Welcome Pack (edizione limitata)
 
Costo: 230 € – attraverso A Buzz Supreme e Modernista potrai acquistarlo a 190 €
 
L’abbonamento PrimaveraPro Premium include:
- Tutte le caratteristiche del PrimaveraPro Basic.
- Accesso alle aree VIP dei Mainstage e alle rispettive aree con visibilità privilegiata sul palco.
- Accesso preferenziale ai concerti del PrimaveraPro e del Primavera Sound programmati in sale con capacità limitata come club e piccole sale da concerti, nei giorni precedenti al festival.
Costo: 300 € – attraverso A Buzz Supreme e Modernista puoi acquistarlo a 220€

Il vostro contatto di A Buzz Supreme rimane sempre Andrea Sbaragli responsabile dell'Ufficio Stampa del Primavera Sound in Italia. Per usufruire dell'offerta sopra indicata lo potete contattare a:
andrea@abuzzsupreme.it

 Qui invece tutte le informazioni ed il programma dell'evento.



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