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lunedì 12 ottobre 2015

NEWS // Orari ufficiali e playlist del Primavera Club 2015





A due settimane dal lieto evento, con l'annuncio degli orari abbiamo adesso tutti i mezzi necessari per lanciare lo sprint e sciogliere le ultime riserve circa chi andremo ad ascoltare e cosa ancora ci manca per completare il ripassino finale. Dopo l'ottima line-up della stagione passata quest'anno l'organizzazione colma l'unica lacuna andando ad integrare il cartellone del Primavera Club con l'amato evento del fine settimana notturno noto ai più come Nitsa che solo per citarne alcuni, il mese trascorso ha visto passare Todd Terje, Simian Mobile Disco, Mano Le Tough, Rustie, Ellen Alien, Hot Chip dj-set... giusto così...
I biglietti sono in vendita all'accessibilissimo costo di 25€ per l'evento intero ed a 15€ per la singolo giornata. Ecco qui di seguito una gustosa playlist dalla quale potrete evincere con una sola occhiata quali siano le proposte musicali da noi più attese...









martedì 17 marzo 2015

PS15 // Programma e playlist del mercoledì al Primavera Sound 2015




Sebbene giunti alla nostra sesta edizione l'impatto con il Forum in occasione del nostro amato festival continua ad essere frastornante, probabilmente anche a causa delle enormi aspettative, sempre ripagate, che riponiamo nell'evento. E questo è uno tra i tanti motivi che ci spinge a rendere irrinunciabile la giornata del mercoledì anche solo per acclimatarsi all'ambiente circostante ed a prendere nuovamente confidenza con spazi e ritmi, ovviamente senza dimenticare il fattore line-up che difficilmente delude, fermo restando che i mercoledì delle edizioni passate ci avevano regalato un'offerta probabilmente più golosa... 
Gruppo principe almeno sulla carta certamente quei Orchestral Manoeuvres in the Dark anche noti più semplicemente come OMD e principalmente per quella Enola Gay che ha segnato più di una generazione. Ma i superstiti Andy McCluskey e Paul Humphreys presenteranno tutto il repertorio di un synth-pop che non ha smesso di creare successi (Electricity, Souvenir...) e dopo una decina di anni di fisiologica pausa, anche qualche apprezzabile lavoro, ultimo English Electric del 2013. E per i nostalgici le sorprese continuano con il ritorno dei Cinerama di David George (The Wedding Present vi dice qualcosa?) a 12 anni dall'album Torino (e già solo per il nome totale rispetto...) con l'intento di trasformare gli ultimi successi dello sfaccettato pop-punk della band più recente dal punto di vista più delicato ed orchestrale del più antico dei progetti. A fungere da ponte tra vecchio e nuovo ecco un Albert Hammond Jr. in versione solista finalmente libero di esprimere le doti artistiche di famiglia (il papà è un noto compositore britannico) al di fuori del recinto talvolta scomodo de The Strokes. Ad ascoltare i primi lavori Your’s To Keep e ¿Cómo Te Llama? ed il più recente ep AHJ non possiamo non pensare che il progetto solista avrebbe meritato più spazio, soprattutto in considerazione dei lavori non proprio eccelsi portati a termine negli ultimi anni con il main-project... Il nuovo invece è rappresentato dal duo australiano Panama formato da McCleary e Tim Commandeur che presumibilmente chiuderanno la prima serata al Forum accompagnandoci con le note dei loro pochi ma notevoli brani (Always ed It's Not Over tra tutti) in quell'ambiente elettronico dalla connotazione nostalgica che gli ha regalato milionate di visualizzazioni su YouTube...
L'icona di casa Christina Rosenvinge ed il trio catalano Las Ruins completano il cartellone del mercoledì al Forum che offre come sempre la sua alternativa nella storica Sala Apolo con i fenomenali debuttanti Viet Cong (che fortunatamente ripeteranno l'esperienza il giovedì) ed i dj-set di Har Mar Superstar e Nancy Whang (anche voce degli LCD Soundsystem e ovviamente The Juan MacLean)












mercoledì 26 febbraio 2014

PS14 // Programma alternative e playlist del sabato al Primavera Sound 2014




Chi pensa di poter rifiatare l'ultimo giorno di festival dopo una due giorni decisamente impegnativa dovrà arrendersi ad un cartellone che anche escludendo headliners e outsider molto prossimi offre un ventaglio di scelte da leccarsi i baffi, tanto che si potrebbe organizzare il proprio sabato senza i cosiddetti nomi di grido e uscirsene dal Forum comunque più che paghi. Ricreando nella nostra mente un programma davvero alternativo sicuramente non mancherebbe il duo elettrofunk canadese Chromeo noti per una Night by Night estratta da Business Casual (2010) che ha imperversato a lungo nelle radio e prossimi alla pubblicazione dell'album White Women anticipato da singoli intriganti come Come Alive (feat Toro Y Moy) ed in passato autori di remix di pregio tra cui uno tra tutti quello per The Kids Don't Stand a Chance dei Vampire Weekend. Tra gli imperdibili figura anche il rock duro ma educato dei Cloud Nothings del leader Dylan Baldi, autori nel 2012 con Attack on Memory (sotto la supervisione di Steve Albini) di uno tra i migliori lavori dell'anno e pronti a dimostrare che la vena creativa è ancora viva con l'imminente Here and Nowhere Else. Chi invece il 2014 lo ha già bagnato con un nuovo album e con esito positivo è Dee Dee Penny con il variegato indie pop (talvolta dreamy talaltre aggressive) delle Dum Dum Girls che trova grazia in Too True, ad oggi probabilmente il miglior lavoro del quartetto californiano. Dalla costa del Pacifico a quella atlantica, giungendo ad un prodotto non troppo dissimile, ecco la ex Vivian Girls Katy Goodman, ora sotto le spoglie di La Sera, ondeggiare con naturalezza tra le varie sfumature del pop che non di rado sfora nel punk e nel garage così come testimonia l'album di debutto Sees The Light del 2012. Nel nostro tour lungo il continente nord americano torniamo a sconfinare nel Canada per incrociare il quartetto degli Islands capitanati da un Nick Thorburn che in base ad umore ed eventi personali varia la natura del progetto. Ski Mask del 2013 dopo le sonorità riflessive del 2012 torna a far rivivere con esiti alterni quel pop deciso anche se talvolta un po' nostalgico degli esordi. Di nuovo Stati Uniti ed ancora californiana, questa volta San Francisco con il rock psichedelico di un Ty Segall che a dispetto della giovane età (classe '87) deve certo essere annoverato tra i veterani del palco sia per quantità di album pubblicati (come solista 6 in 6 anni) sia per il numero di progetti che tiene in piedi dall'alto della sua classe (Ty Segall Band, Sic Alps, Fuzz, The Traditional Fools). San Francisco è anche il luogo ideale per sorvolare il Pacifico e dedicare un po' di spazio alle due presenze dal continente oceanico. Per cavalleria iniziamo con l'australiana Courtney Barnett, cantautrice arguta dalla lirica talvolta sconnessa e farneticante ma allo stesso tempo penetrante come dimostra il successo riscontrato con i suoi album ed in particolar modo con il recente How to Carve a Carrot into a Rose della passata stagione che le sono valse accostamenti ingombranti quali PJ Harvey e Bob Dylan. Chi di sconnesso non ha soltanto la lirica è invece il neozelandese Connan Mockasin, geniale promotore di un pop dalla struttura onirica che accarezza la psichedelia ed il soul tanto nel fortunato Forever Dolphin Love quanto nel più recente Caramel del 2013. Di ritorno nel nuovo continente ancora per qualche tappa incominciamo dai Cold Cave a cui spetterà verosimilmente il compito di movimentare la nottata vista, al momento, la relativa carenza di beat elettronici, almeno a confronto dei primi due giorni (tre se consideriamo che Jamie XX ed i suoi amici ci attenderanno mercoledì notte al Teatre Principal per farci sgranchire le gambe). A capo del progetto un Wesley Eisold capace di creare un perfetto collage tra darkwave, synthpop e sonorità noise che hanno fruttato due LP, Love Comes Close (forse qualcuno ricorda Life Magazine come colonna sonora di PES2012), Cherish The Light Years e, in futuro più o meno prossimo, l'atteso Sunflower. A rinfrescare i (ci auguriamo) soleggiati pomeriggi catalani l'indie-pop brillante e tiepidamente spensierato dei newyorkesi Hospitality che si sono prefissati con il secondo album Trouble l'obiettivo di confermare, anche in versione live, le buone premesse dell'esordio. Il sabato sarà anche il giorno dedicato agli amanti del rap che oltre alla stella Kendrick Lamar potranno colmare il proprio animo con la giovane stella Earl Sweatshirt che sbarcherà a Barcelona per presentare il suo debutto Doris forte del biglietto da visita che segnala tra le collaborazioni Frank Ocean, Tyler The Creator (suo scopritore) e Vince Staples. Chiudiamo il capitolo USA con il ritorno discreto e per questo ancora più accattivante dei The Dismemberment Plan, indie rockers effervescenti con 4 album all'attivo fino al 2001 ed ora tornati con un non indimenticabile nuovo lavoro, Uncanney Valley. Finalmente in Europa ecco tra la manciata di artisti non iberici il ritorno di Daniel Blumberg: dismessi i panni di leader degli Yuck il talento inglese si presenta sotto il moniker di Hebronix per presentare il placido e meditativo rock di Unreal. Ad alzare il ritmo ci penseranno i gallesi Helen Love autori di un punk gioioso e danzereccio forse non troppo raffinato ma certo mai noioso. A rappresentare l'Italia ci penseranno i JunkFood progetto acustico/elettronico sorto a Bologna che condensa in se diversi generi, dal mathcore, all'ambient, fino all'Avant Jazz mantenendo come leit motif uno sfondo ombroso e cupo come dimostra in maniera incontrovertibile l'ultimo lavoro The Cold Summer of the Dead.
Se come si diceva precedentemente l'offerta dance del sabato (in attesa di rinforzi, chessò, un Todd Terje...) risulta un po' debole, a maggior ragione Daniel Avery rappresenta l'evento imperdibile per gli amanti del genere. Nuova stella nascente della scena UK l'autore di Drone Logic si dovrà far carico di allietare l'avido pubblico del forum con la sua ricetta a base di deep-house ed influenze rock che un paio di decadi fa innalzavano alla gloria Underworld e Orbital. In attesa che Dj Coco dall'alfiteatro del Rayban chiuda l'edizione 2014 del Primavera Sound potete concedere una chance ad altri pinchadiscos di casa come Marc Piñol o Dani Baughman
Tra i prodotti della penisola iberica meritevoli a nostro vedere di una possibilità annoveriamo il rock elettronico vagamente krautrock dei valenciani Jupiter Lion, il postpunk ricco di influenze britanniche dei baschi Belako e la convulsa ritmica rock sperimentale dei padroni di casa e veterani dell'evento Za!

(giovedì)              (venerdì)         





lunedì 17 febbraio 2014

PS14 // Programma alternative e playlist del venerdì al Primavera Sound 2014




Sebbene almeno per quanto riguarda gli Headliners di rincalzo il potere delle etichette tenda in taluni casi a prevaricare l'effettiva meritocrazia ed il reale grado di appeal dell'utente da festival (vedi il caso di The Julie Ruin, band quasi totalmente al femminile autrici di un unico e pure mediocre album, insomma niente a che vedere con Haim o Sky Ferreira) noi continueremo a considerare la line-up così come pubblicata dal Primavera Sound (qui, in alto) per illuminarvi sul programma alternativo della giornata. Tra tanti nomi a spiccare certamente The War on Drugs che sebbene ormai privi da tempo del proprio nobile fondatore, Kurt Vile, si solo ritagliati grazie all'amico Granduciel il meritato spazio nel panorama indie-folk americano. E dopo il successo con Slave Ambient del 2012 ottime sono anche le premesse per il venturo Lost in the Dream. Vera headliner per classe e riconoscimenti la californiana Julia Holter, autrice della meravigliosa perla art-pop Ekstasis nel 2012 bissata al finale della scorsa stagione con Loud City Song dalle venature più sperimentali, quasi avanguardiste. Sulla stessa linea d'onda un'altra statunitense, questa volta newyorkese, con la voce intima e calda di Sharon Van Etten, di ritorno sui palchi del Primavera Sound dove nel 2012 presentò l'ottimo Tramp in uno tra i concerti più apprezzati. Le collaborazioni con Beirut e The National dovrebbero essere segnali sufficienti per scaldare l'attesa in vista di maggio, mese di uscita del nuovo album Are We There?. Grande attesa per una tra le band emergenti della passata annata con Deafheaven che con la formazione rinnovata hanno dato vita ad un Sunbather dagli unanimi consensi: black metal atipico ed eterogeneo che non rifugge sfumature postrock al limite del melodico. Gia presente sul palco Heineken del Forum l'anno passato con The Postal Service, torna ora il folk-country di Jenny Lewis in versione solista, ancor più dopo lo scioglimento dei Rilo Kiley e le numerose collaborazioni con, tra gli altri, Ben Gibbard, Conor Oberst, Rostam dei Vampire Weekend nonchè ovviamente il boyfriend Johnathan Rice. Spetterà a The Growlers gettare un tocco di psichedelia sul tramonto catalano: i californiani con 5 album alle spalle si preparano a catalizzare il pubblico con la usuale teatralità dei propri concerti ed un curriculum che li vede nel recente passato gruppo spalla di Black Keys e Julian Casablancas. Non vi sarà sfuggito come la line-up sia fortemente made in U.S.A. rafforzata anche dalla presenza delle nuove leve. Tra queste il giovane quartetto Speedy Ortiz esplosi dopo un esordio fatto in casa (Death of Speedy Ortiz) con il recente Major Arcana, successo indie rock dalle sonorità tipicamente nineties, esplosivo e brillante, insomma il classico concerto tardo-pomeridiano da cerveza in mano. Ci spostiamo un po' più a nord per incontrare il debutto di uno tra gli artisti più attesi dalla nostra web-zine. Mas Ysa è il moniker dietro al quale si nasconde il canadese Thomas Arsenault, video artista e nuovo astro nascente che con il recentissimo Worth ci mostra il primo assaggio della sua formula pop pregna di sfumature synth e new wave. Promette spettacolo un'altra presenza canadese: rock sperimentale ricco di prestiti snocciolato sotto forma di art performance dalle influenze orientali sarà quanto attendendersi dal collettivo Yamantaka // Sonic Titan, sufficiente per regalarsi un salto in mancanza di valide alternative. Tra gli immancabili personaggi storici rimarchevole il ritorno di Lee Ranaldo ex stella dei Sonic Youth nella sua nuova veste con la band The Dust con cui ha rilasciato lo scorso ottobre il proprio debutto con Last Night on Earth. 55 anni e non sentirli per Michael John Harvey, meglio noto come Mick Harvey che sui palchi del Forum riproporrà parte del repertorio del compianto musicista, regista, poeta e attore francese Serge Gainsbourg...
Dal vecchio continente proviene invece un prodotto buono per tutte le orecchie con gli scozzesi The Twilight Sad: voce cupa e profonda, pop oscuro che sfocia con naturalezza nel post-punk ed un ultimo album, No One Can Ever Know, forse non ancora valorizzato appieno dalla critica. A difendere i colori del nostro stivale per la giornata del venerdì toccherà al collettivo pop-folk veneto C + C = Maxigross dalle forti influenze retrò e dall'amore per l'espressione multilinguistica che sfocia nell'esordio sulla lunga distanza, Revuin.
La scena elettronica la ruba quasi totalmente Dominick Fernow, dj e produttore statunitense che oltre ad esibirsi tra i piatti metterà in scena tutto il suo repertorio attraverso Prurient, il progetto più noto con l'elettronica potente ed un forte debito al noise, contaminata da tutte le cromie del genere, dalla techno alla industrial, e infine sotto le spoglie di Vatican Shadow autore con Remember Your Black Day di un lavoro più oscuro, elaborato ma non per questo meno interessante. Parlando di industrial il collegamento con The Haxan Cloak è immediato. Il produttore Bobby Krlic avrà infatti modo anche attraverso il palco del Primavera Sound di dare saggio del suo ultimo lavoro, Excavation, perla che raccoglie e sintetizza elementi dark ambient, industriali ed anche neoclassici. In una serata che chiama certamente sonorità post-industriali non potevano quindi neanche mancare i Factory Floor che con sfumature decisamente più elettro-minimal sperimentali hanno dato sfogo a quasi un decennio di lavoro con un brillantissimo, omonimo, esordio. A tirarci fuori da queste ambientazioni cupe ci penserà il madrileno Pional, già apprezzato nel live del 2012 e come definito dall'autorevole testata El Pais, ormai indiscusso caposaldo del panorama elettronico nazionale. E parlando di panorama nazionale spagnolo ecco con Refree ossia la versione catalana del pop psichedelico internazionale. Le speranze pop-folk della provincia patria del modernismo sono invece tutte sulle spalle della giovane Joana Serrat pronta a lanciare la prossima settimana il nuovo album con Dear Great Canyon. Un mix di elettronica e folk contraddistingue invece i maiorchini Oso Leone che con il secondo album Makragora hanno conquistato la penisola iberica.

(Giovedì)                (Sabato)           





lunedì 10 febbraio 2014

PS14 // Programma alternative e playlist del giovedì al Primavera Sound 2014




Andando ad escludere i nomi annunciati come headliners e quelli a ridosso di essi, di cui molto già si conosce e di cui in ogni caso parleremo abbbondantemente in fututro, ecco quali sono i rincalzi, alcuni di lusso, che potrete godere tra la usuale policromatica offerta musicale proposta incominciando dalla giornata inaugurale. Gli statunitensi Real Estate si possono considerare di diritto primi nella lista degli outsider: rock solare già apprezzato sullo stage del Primavera (2012), copertine conquistate grazie allo splendido Days del 2011 ed un album in rampa di lancia, Atlas, che promette fuochi d'artificio. A cercare di emularne il tragitto i newyorkesi Caveman che con l'ultimo omonimo album sembrano aver trovato il giusto compromesso tra un pop luminoso ed un folk più intimista. Scendendo più in meridione il continente sud-americano ci offre una delle promesse indie-rock brasiliane più calde con i Single Parents, quartetto influenzato da tutte le sfumature nineties del genere ed autori di un unico album, Unrest. Dalle ande invece arrivano i Follakzoi, terzetto cileno che porta la propria musica molto al di fuori dei confini nazionali con un krautrock mitteleuropeo dalle venature psichedeliche anche se elaborate in maniera del tutto personale. Tra i progetti più suggestivi A Winged Victory For The Sullen, unione tra il pianista e compositore Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie dei Stars Of The Lid che offrono un'intrigante rilettura in chiave moderna delle leggi della musica classica. Di ritorno sui palchi del Forum l'elettronica sospesa della statunitense Merisow aka Glasser che dopo il brillante esordio con Ring elabora ora con Interiors un proprio mondo ovattato e surreale dall'immutato fascino. E' un meltin pot di suoni e colori quello che accompagna il sound dei sudafricani John Wizards che offrono con il loro omonimo debutto un mix vincente tra dub reggae, R&B, classical, jazz, high-speed African dance music, electro-pop, tropicalia, folk, Congolese rumba, Mali meditative music e chi più ne ha più ne metta. Torna a Barcelona un pezzo di Tame Impala con il progetto satellite Pond: due membri della band di Perth, chitarre esplosive, synth scintillanti che convoglieranno nel venturo Man, It Feels Like Space Again. Altra promessa del subcontinente australiano i Gang of Youths autori di un solo singolo (Evangelists) ma il cui pop epico è valso paragoni ingombranti e l'apertura dei concerti dei Vampire Weekend. Per classe i Majical Cloudz di Devon Welsh, già collaboratore della compatriota Grimes, potevano tranquillamente apparire tra gli headliners. Musica per sottrazione scandita dalla profondissima voce di Devon autore con Impersonator di un album intimo e suggestivo. I suoni che provengono dall'estremo oriente non sono certo riconducibili al nostro immaginario collettivo dal momento che i Bo Ningen (noti per un'apparizione alla Biennale di Venezia del 2011) hanno all'attivo due album che affonda nell'acid punk più radicale. La casella jazz, anche se in forma per lo più sperimentale la riempie Colin Stetson, collaboratore abituale e membro degli Arcade Fire versione tour, che nei tre New History Warfare offre un delizioso repertorio dell'eleganza che gli è valsa anche la chiamata di Jeff Mangum per gli All Tomorrow's Parties del 2011. Per i più datati anche veterani  quali Julian Cope ed il suo collaudato post-punk e Charles Bradley, vera icona funk/soul/R&B del nuovo continente. L'abbondante offerta elettronica ci propone una tra le stelle emergenti del panorama britannico con le sonorità house, atmosferiche ed introspettive (un po' talabottiane) di Mike Greene aka Fort Romeau noto per la collaborazione con LaRoux e che ora brilla di luce propria dopo il fenomenale EP Stay / True. Seppur con leggero ritardo sbarca il catalunya anche il live ombroso e suadente al limite del peccaminoso del producer di Manchester Andy Stott pronto a mettere sul piatto i ritmi compassati ed avvolgenti dell'album Luxury Problems datato 2012. Sorpresa dell'anno trascorso l'esordio del produttore del Rhode Island James Hinton aka The Range che con Nonfiction regala un lavoro fuori dagli schemi che ondeggia e cavalca con naturalezza tra hip-hop, elettronica, drum & bass, footwork creando un genere a se stante. Dal respiro fortemente internazionale è l'elettronica dei catalani Lasers un trio che tra house, acid e chillwave promette uno tra i live più coinvolgenti del recinto. Le suadenti sperimentazioni elettro hip hop strumentali su base elettronica sono invece la base del successo di Lunice Fermin Pierre II, già parte del defunto (così parrebbe) progetto TNGHT insieme al collega Hudson Mohawke. Su Julio Bashmore dovrebbe esserci poco da dire: il produttore di Bristol, autore di perle come Au Seve, dopo un biennio di apparente immobilismo pare essere tornato per riprendersi le luci della ribalta anche se ancora si ignorano i progetti per questo 2014 che potrebbero condizionare la tipologia di live prevista. Venendo finalmente alle cose di casa nostra LNRipley è il progetto torinese sorto nel 2006 e caratterizzato da contaminazioni drum'n'bass, punk ed elettroniche vagamente Bloody Beetroots. Tra i membri della band spicca Enrico Matta alias Ninja , batterista dei Subsonica.
Ovviamente foltissima la presenza nazionale, o ancor meglio, regionale, tra cui segnaliamo oltre ai già citati Lasers, i pupilli di casa e veterani della scena post-hardcore Standstill, i freschissimi Wind Atlas autori di un pop folk oscuro ed enigmatico ed il più caratteristico folk catalano di El Petit del Cal Eril, per chi volesse farsi travolgere dalle atmosfere locali. A farci ballare ci sarà il dj resident del Nitsa Club Shelby Grey che proporrà i suoi lavori house-pop influenzato dalle sonorità anni '80...

(venerdì)                 (sabato)



(Venerdì)            

mercoledì 9 ottobre 2013

PS14 // I 50 nomi più caldi per il Primavera Sound 2014




Con buona parte della line-up già definita e custodita nella mente di Gabi Ruiz e negli hard-disk super sigillati di pochi stretti collaboratori a noi non resta che attendere fine gennaio prossimo per la replica del Gala che ci svelerà (quasi) tutti i nomi che calcheranno i palchi del Parc del Forum di Barcelona. Ciononostante, facendo tesoro delle passate edizioni, in considerazione delle recenti e future pubblicazioni possiamo permetterci di azzardare 50 band (headliners escluse a parte Modest Mouse ed i quotatissimi Fleetwood Mac) in odore di Primavera Sound 2014. Eccole raccolte nella nostra playlist...







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