lunedì 17 febbraio 2014

PS14 // Programma alternative e playlist del venerdì al Primavera Sound 2014




Sebbene almeno per quanto riguarda gli Headliners di rincalzo il potere delle etichette tenda in taluni casi a prevaricare l'effettiva meritocrazia ed il reale grado di appeal dell'utente da festival (vedi il caso di The Julie Ruin, band quasi totalmente al femminile autrici di un unico e pure mediocre album, insomma niente a che vedere con Haim o Sky Ferreira) noi continueremo a considerare la line-up così come pubblicata dal Primavera Sound (qui, in alto) per illuminarvi sul programma alternativo della giornata. Tra tanti nomi a spiccare certamente The War on Drugs che sebbene ormai privi da tempo del proprio nobile fondatore, Kurt Vile, si solo ritagliati grazie all'amico Granduciel il meritato spazio nel panorama indie-folk americano. E dopo il successo con Slave Ambient del 2012 ottime sono anche le premesse per il venturo Lost in the Dream. Vera headliner per classe e riconoscimenti la californiana Julia Holter, autrice della meravigliosa perla art-pop Ekstasis nel 2012 bissata al finale della scorsa stagione con Loud City Song dalle venature più sperimentali, quasi avanguardiste. Sulla stessa linea d'onda un'altra statunitense, questa volta newyorkese, con la voce intima e calda di Sharon Van Etten, di ritorno sui palchi del Primavera Sound dove nel 2012 presentò l'ottimo Tramp in uno tra i concerti più apprezzati. Le collaborazioni con Beirut e The National dovrebbero essere segnali sufficienti per scaldare l'attesa in vista di maggio, mese di uscita del nuovo album Are We There?. Grande attesa per una tra le band emergenti della passata annata con Deafheaven che con la formazione rinnovata hanno dato vita ad un Sunbather dagli unanimi consensi: black metal atipico ed eterogeneo che non rifugge sfumature postrock al limite del melodico. Gia presente sul palco Heineken del Forum l'anno passato con The Postal Service, torna ora il folk-country di Jenny Lewis in versione solista, ancor più dopo lo scioglimento dei Rilo Kiley e le numerose collaborazioni con, tra gli altri, Ben Gibbard, Conor Oberst, Rostam dei Vampire Weekend nonchè ovviamente il boyfriend Johnathan Rice. Spetterà a The Growlers gettare un tocco di psichedelia sul tramonto catalano: i californiani con 5 album alle spalle si preparano a catalizzare il pubblico con la usuale teatralità dei propri concerti ed un curriculum che li vede nel recente passato gruppo spalla di Black Keys e Julian Casablancas. Non vi sarà sfuggito come la line-up sia fortemente made in U.S.A. rafforzata anche dalla presenza delle nuove leve. Tra queste il giovane quartetto Speedy Ortiz esplosi dopo un esordio fatto in casa (Death of Speedy Ortiz) con il recente Major Arcana, successo indie rock dalle sonorità tipicamente nineties, esplosivo e brillante, insomma il classico concerto tardo-pomeridiano da cerveza in mano. Ci spostiamo un po' più a nord per incontrare il debutto di uno tra gli artisti più attesi dalla nostra web-zine. Mas Ysa è il moniker dietro al quale si nasconde il canadese Thomas Arsenault, video artista e nuovo astro nascente che con il recentissimo Worth ci mostra il primo assaggio della sua formula pop pregna di sfumature synth e new wave. Promette spettacolo un'altra presenza canadese: rock sperimentale ricco di prestiti snocciolato sotto forma di art performance dalle influenze orientali sarà quanto attendendersi dal collettivo Yamantaka // Sonic Titan, sufficiente per regalarsi un salto in mancanza di valide alternative. Tra gli immancabili personaggi storici rimarchevole il ritorno di Lee Ranaldo ex stella dei Sonic Youth nella sua nuova veste con la band The Dust con cui ha rilasciato lo scorso ottobre il proprio debutto con Last Night on Earth. 55 anni e non sentirli per Michael John Harvey, meglio noto come Mick Harvey che sui palchi del Forum riproporrà parte del repertorio del compianto musicista, regista, poeta e attore francese Serge Gainsbourg...
Dal vecchio continente proviene invece un prodotto buono per tutte le orecchie con gli scozzesi The Twilight Sad: voce cupa e profonda, pop oscuro che sfocia con naturalezza nel post-punk ed un ultimo album, No One Can Ever Know, forse non ancora valorizzato appieno dalla critica. A difendere i colori del nostro stivale per la giornata del venerdì toccherà al collettivo pop-folk veneto C + C = Maxigross dalle forti influenze retrò e dall'amore per l'espressione multilinguistica che sfocia nell'esordio sulla lunga distanza, Revuin.
La scena elettronica la ruba quasi totalmente Dominick Fernow, dj e produttore statunitense che oltre ad esibirsi tra i piatti metterà in scena tutto il suo repertorio attraverso Prurient, il progetto più noto con l'elettronica potente ed un forte debito al noise, contaminata da tutte le cromie del genere, dalla techno alla industrial, e infine sotto le spoglie di Vatican Shadow autore con Remember Your Black Day di un lavoro più oscuro, elaborato ma non per questo meno interessante. Parlando di industrial il collegamento con The Haxan Cloak è immediato. Il produttore Bobby Krlic avrà infatti modo anche attraverso il palco del Primavera Sound di dare saggio del suo ultimo lavoro, Excavation, perla che raccoglie e sintetizza elementi dark ambient, industriali ed anche neoclassici. In una serata che chiama certamente sonorità post-industriali non potevano quindi neanche mancare i Factory Floor che con sfumature decisamente più elettro-minimal sperimentali hanno dato sfogo a quasi un decennio di lavoro con un brillantissimo, omonimo, esordio. A tirarci fuori da queste ambientazioni cupe ci penserà il madrileno Pional, già apprezzato nel live del 2012 e come definito dall'autorevole testata El Pais, ormai indiscusso caposaldo del panorama elettronico nazionale. E parlando di panorama nazionale spagnolo ecco con Refree ossia la versione catalana del pop psichedelico internazionale. Le speranze pop-folk della provincia patria del modernismo sono invece tutte sulle spalle della giovane Joana Serrat pronta a lanciare la prossima settimana il nuovo album con Dear Great Canyon. Un mix di elettronica e folk contraddistingue invece i maiorchini Oso Leone che con il secondo album Makragora hanno conquistato la penisola iberica.

(Giovedì)                (Sabato)           





Nessun commento:

Posta un commento

Translate