martedì 25 marzo 2014

Road To Primavera // Glasser


Giovedì 29 maggio 2014

Genere: Indie-Pop, Elettropop
Ultimo album: Interiors (True Panther), 2013
Nazione: U.S.A.


Con due artisti come genitori, il fato e le stelle possono centrare davvero poco nelle scelte di vita di una figlia ma da lì al successo di strada da fare ce n'è e qualcosa di suo la statunitense del Massachusetts deve pur avercelo messo per guadagnare i consensi della critica, talvolta entusiasta come nel caso dell'esordio, e talaltre un po' meno come successo con il recente sophomore. Se i gusti musicali fossero una mera questione di genetica quindi ora conosceremmo il risultato dell'incrocio tra il genere sperimentale avanguardista dalla forte matrice ritmica (dal padre, componente Blue man Group) e quello new wave (dalla madre, leader dei Human Sexual Response). Cameron Mesirow trova dunque la sua dimensione, termine non casuale vista la predisposizione dell'artista ad usare spazi e forme come principi basilari, con un elettro pop in cui la voce diventa orpello e gli arrangiamenti creativi sfogo alla propria creatività che diventerà palpabile, reale ed allo stesso tempo ipnotico ed onirico con l'ottimo album d'esordio, Ring del 2010, anticipato dal primo EP Apply che portava con se il nome del singolo che tuttora rimane manifesto dell'espressività di tutta un'opera. Il successo però talvolta nasconde presagi sinistri e nonostante notorietà, riconoscimenti ed il desiderio da parte dei principali festival di accaparrarsi le sue prestazioni, compreso ovviamente il Primavera Sound versione 2011, la stabilità della sua californiana risulterà ferma come le sue faglie. La fine di una relazione tormentata e la fuga dall'altro versante del continente risulteranno decisivi per il nuovo lavoro di Glasser. Interiors, album pubblicato l'anno passato risulta più confidenziale ed in qualche maniera autobiografico in cui amore ed ansia diventano i temi principali convogliati creativamente grazie all'incontro avvenuto tra Cameron ed il producer Van Rivers (già Fever Ray, Blonde Redhead). La vivida tensione tra gli spazi interni ed esterni che riempiono ogni spazio dell'album sono invece suggeriti dall'opera dell'architetto Rem Koolhaas, Delirious New York, che influenza fortemente la concezione dell'artista, ora proprio di casa nella metropoli atlantica...








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