Genere: Indie-Rock, Pop-Folk
Etichetta: Domino Records
Pubblicazione: 4 marzo 2014
Voto: 8

Come accennato Atlas è un disco fatto di paesaggi stesi con lunghe
pennellate a sei corde e rievocati in maniera malinconica ma mai triste
attraverso testi semplici ed ugualmente profondi e rinfrancanti. Il
cielo, l'orizzonte (titolo anche di un brano), marciapiedi e case di
periferia nelle parole di Courtnay ripetuti nell'arco dei 10 brani senza
mai apparire ridondanti e ripetitivi così come la struttura dell'opera,
essenziale ma ricca, ricchissima di dettagli.
A Talking
Backwards in compito obiettivamente impossibile di sostituire la
fenomenale It's Real del 2011 ma senza sfigurare e a cui segue come
nell'album precedente l'unica traccia strumentale April's Song, una delle perle dell'album soprattutto a confronto con la rivale e banale Kinder Blumen.
Il resto è gioia per le orecchie dal primo fantastico brano, Had To Hear, che nulla ha davvero da invidiare ad Easy, passando da una The Bend dalla coda tributo ai primi Oasis, all'altro brillante singolo Crime fino ai soffusi riff di Navigator a rievocare il tramonto di un album che farà estrema fatica a stancarci e che ci dimostra ancora una volta come la bellezza possa appagare la vista ma sia la semplicità a smuovere gli animi più puri...
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