mercoledì 24 luglio 2013

BEST NEW // Fuck Buttons - Slow Focus


Genere: Post-Rock, Elettronica, Drone-Music
Etichetta: ATP Recordings
Pubblicazione: 23 luglio 2013
Voto: 8


Per Andrew Hung e Benjamin John Power from Bristol ho perso gli ultimi dieci minuti dei Phoenix in quel di Barcelona pensando che fosse il caso di rendere omaggio alla coppia che mi aveva fatto conoscere una dimensione musicale il cui accesso, fino ad allora, mi era sempre stato celato. Un applauso ed un ultimo saluto a coloro che dal lontano 2009, anno del grandioso Tarot Sport, ad eccezione della parentesi olimpica, con tanto di gloria offerta e ricevuta, non avevano dato notizia di se. E poi, del tutto inattesa entra Lei, affascinante ed atipica, aria fresca tutt'intorno ed un grattacielo di sensazioni che ti prevarica trascinandoti ad un livello superiore; il mezzo per annunciarti "l'avvento" e l'inizio di un nuovo tragitto. Solo una settimana più tardi venne rivelata ufficialmente The Red Wing, la traccia che mi aveva travolto e per cui sarei impazzito, anche nella sua versione mutilata. Sembra passata un'era dalla trance incantatrice di Street Horrrsing, primo esemplare del fortunato incrocio tra il post-rock dei Mogwai, le lezioni di Aphex Twin, ed il genio senza termine di paragone della coppia Hung/Power, capace di trasformare delle semplici tastiere casalinghe Casio od un ancor più banale karaoke Fisher-Price negli strumenti per scardinare le regole di un genere che da allora sarebbe diventato incatalogabile ma allo stesso tempo trasparente e coerente. La strada era aperta e la consacrazione sarebbe giunta solo l'anno seguente con i suoni a cascata di Tarot Sport impreziosito da perle quali Surf Solar, la meravigliosa Lisbon Maru ed una Olympians a cinque cerchi. A distanza di quattro anni l'aria sembra essere cambiata. Mentre Tarot Sport ostentava una struttura epica e gloriosa del tutto autocelebrativa quasi ad osannare i vincitori di una guerra decennale, Slow Focus sembra non troppo celatamente offrirci gli altrettanto grandiosi risvolti catastrofici di tale conflitto fatto di paesaggi lugubri e deserti, spogli di ogni forma di vita ma che all'occhio umano risultano ugualmente maestosi. Se su tale panorama si tornasse decine di anni dopo con le fiamme del conflitto spente ed il cielo ormai scarico di sangue e morte, quello che sentiremmo sarebbero probabilmente i lievi battiti fluttuanti dei Boards of Canada...
Sette tracce a ripetere la conformazione del predecessore con un paio oltre i dieci minuti ed un paio sotto i cinque. Per il resto mediamente brani più brevi che mantengono una struttura stratificata a partire dalle cadenze ruggenti di Brainfreeze, che pare esplodere gli ultimi colpi di una contesa che vedrà solo vinti con il tipico drone, scontato leit motiv, che da metà brano ci trascino fino all'estinzione della specie. Year Of The Dog e Prince's Price sono le due tracce ponte, quindi meno estese, piazzate come in Tarot Sport (Rough Steez e Phantom Limb) al posto 2 e 5 nella tracklist. Le analogie non finiscono qui perchè le terza è la traccia bomba dell'album, come fu (almeno personalmente) The Lisbon Maru. The Red Wing rappresenta il valore aggiunto di questo gioiello, ciò che rende un ottimo lavoro, beh, qualcosa di più. Con la cibernetica Sentients ecco quel black metal annunciato da Power ad accompagnare stridori sinistri ma allo stesso tempo paradossalmente luminosi. Se ricercate qualche segno delle origini, con la mogwaiana Stalker l'avete trovato. L'atmosfera rarefatta, i ritmi blandi ma solidi come cardini tolgono ossigeno ed allo stesso tempo aumentano il piacere che diventa estasi quando a larghi passi entra in scena la grandiosa Hidden Xs; le sue impronte pesanti che si trasformano in una rincorsa a perdifiato, cieca e lucida, che tutto avvolge, tutto travolge ed infine stravolge. Noi compresi.






Follow us on:
  • Facebook : Primavera Indiependente
  • Google+ : Primavera Indiependente
  • Tumblr  : Primavera Indiependente
  • Twitter : MavriPI


Nessun commento:

Posta un commento

Translate