lunedì 22 luglio 2013

REVIEW // David Lynch - The Big Dream


Genere: Soul, Sperimentale, Blues
Etichetta: Sunday Best / Sacred Bones
Pubblicazione: 15 luglio 2013
Voto: 7


The Big Dream non è solo il grande sogno americano che molto spesso i fatti di cronaca reale tendono a smitizzare, ma è anche il secondo album del regista realizzato ancora una volta con la stretta collaborazione dell'ingegnere/musicista/orchestra Dean Hurley, con la registrazione avvenuta negli Studios di Los Angeles per la Sunday Best Recordings. Dunque appare oramai chiaro che David Lynch fa sul serio: con Crazy Clown Time aveva suscitato curiosità, perplessità, interesse ed attenzione dei media, che comunque non sono certo mancate nei confronti di The Big Dream, ma sapeva di genuino orientamento nei confronti della musica che comunque, magari non così direttamente, ha sempre rivestito un ruolo tutt'altro che marginale nella vita cinematografica del regista. Questo progetto lui stesso lo descrive "meglio definito", grazie all'esperienza accumulata. "Quasi tutte le canzoni sono nate partendo da una jam session e poi si sono sviluppate per strade diverse", racconta l'autore, "quello che è venuto fuori è una forma ibrida e moderna di blues, molto lento ed ipnotico". Il tutto narrato da lui stesso fra atmosfere paranoico-depressive, attraverso AutoTune, vocoder, echo/delay, fatta eccezione per il finale in cui lo spazio vocale viene concesso a Lykke Li. Le canzoni esplorano un territorio oscuro e polveroso, immerse in una monotonia evidente soprattutto nei primi brani. Star dream girl è l'esempio più lampante di quello che lui intende per modern Blues, la bella e riflessiva ballata di Cold Wind Blowin non è l'unica in quanto è seguita dalla reinterpretazione in chiave lynchiana di Ballad of Hollis Brown, cover di Bob Dylan nonchè di Nina Simone. Wishin' Well alza un po' il ritmo avvicinandosi ai Portishead, il blues di Say It inverte la rotta ma presto si ritorna avvolti nella nebbia malinconica di We Rolled Togheter; I Want You è un mix di angoscia ed ardore, il brano di chiusura Are you Sure dipana orizzonti sonori malinconici e trasognanti, l'ipnotica bonus-track I'm Waiting Here chiude il viaggio alla perfezione con la gettonatissima vocalist Lykke Li pronta ad emulare il ruolo che toccò a Karen O per la canzone Pinky's Dream, contenuta in Crazy Clown Time.
Il trip si vede che ci viene proposto da chi ci convive da sempre con la musica e conosce le innumerevoli risposte emotive che può generare: che piaccia o no l'attività sensoriale viene sollecitata per tutta la durata del disco, appagandola nel mio caso piacevolmente.
  
 By Sigu          

 
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