mercoledì 27 novembre 2013

La storia del Primavera Sound 2006. Lou Reed, Flaming Lips e l'era Shellac.


Il 2006 è l'anno del definitivo assestamento del Primavera Sound nel recinto del Forum con alcuni cambiamenti nella disposizione dei palcoscenici e degli spazi più in generale. Più marcato è il miglioramento delle infrastrutture (accessi, area catering), dell'impianto audio e nell'organizzazione degli spettacoli nell'Auditori. Prosegue la crescita nazionale ed internazionale dell'evento. L'organizzazione conterà 48.563 presenze più 565 testate giornalistiche di cui circa 90 straniere. Ma come sempre l'attenzione verrà rivolta primariamente alla line-up che si esibirà i giorni 1-2-3 giugno e che raggiungerà i 130 artisti coinvolti. Forniamo per la prima volta anche il dato sul numero di persone facenti parte dello staff che sarà di 475 unità (+50% dal 2003) certamente indicativo per comprendere la portata dell'evento.






Ancora formula invariata con il giovedì che funge da inaugurazione con i soli palchi Rockdelux Vueling e il più limitato Danzka Cd Drome attivi e la cerveza Estrella Damm ad offrire la sua birra e a fungere da main sponsor. E come la passata edizione ancora inizio col botto con il fresco trio pop Drones, il redivivo Pete Doherty in formato Babyshambles (ma con tracce The Libertines al seguito) e soprattutto un paio di icone agli antipodi come Motorhead, per stupire il pubblici indie più radicale, e gli amati Yo La Tengo autori di un'esibizione impeccabile e coinvolgente e pronti a sfornare I Am Not Afraid of You and I Will Beat Your Ass. Per gli amanti della dance ci sarà sicuramente ancora spazio per i 2 Many Djs a concludere la serata. Il venerdì si torna a pieno regime con lo stage Estrella Damm (dei 6 presenti) che, forte di una capienza di 12000 posti, torna a fare la voce grossa ed accoglie i Yeah Yeah Yeahs dell'affascinante Karen O che presenteranno con esuberanza il secondo album Show Your Bones. Non meno graffiante la ex Belle and Sebastian Isobel Campbell ma ovviamente tutte le orecchie sono puntate su i mostri sacri Dinosaur Jr che si presentano in ottima forma sotto la guida dei due leader carismatici J. Mascis e Lou Barlow e ancor di più sulla spettacolare performance visiva e musicale dei Flaming Lips. Una festa in piena regola. A chiudere il venerdì Panda Bear ed i suoi Animal Collective che forniranno come nelle edizioni a venire un live non all'altezza dei loro album. Il 2006 sarà anche l'esordio omonimo degli Akron/Family che debutteranno dinnanzi allo stage Danzka Cd Drome (dedicato agli outsider rock pop elettronici) suscitando un'ottima impressione. Gli Shellac di Steve Albini invece, con il loro apprezzato concerto nell'auditorium, inaugurano la lunga sequenza di presenze al Primavera Sound che ad oggi non si può dire ancora esaurita. Il meglio come al solito deve ancora arrivare con il ritorno dei Big Star di Alex Chilton che offrono una degna compilation un po' impolverata ma sempre potente e di grande effetto del loro repertorio musicale oltre al recente In Space. L'evento clou della giornata conclusiva è però l'esibizione di Lou Reed che regala ai nostalgici anche qualche pezzo dei Velvet Underground ed una performance sempre all'altezza del suo nome. A corollario l'inappuntabile post-rock dei Mogwai (freschi di Mr. Beast), i Violent Femmes in quello che appare un degno canto del cigno come in maniera analoga ma nello splendido scenario del Rockdelux (oggi noto come Ray-Ban) faranno i londinesi Stereolab sotto forma di classe e repertorio. A chiudere l'evento danzante con la sorpresa Apparat ad accompagnare Ellen Allien live dopo la pubblicazione a 4 mani di Orchestra of Bubbles dello stesso anno.
Come tutti i grandi eventi immancabile la festa di chiusura domenicale all'Apolo dove nelle due sale si esibiranno Centro-Matic, French Toast, John Roderick, M.A.N.D.Y. e Xiu Xiu oltre a qualche resident djs come il noto dj Coco.
Tra le sorprese più rilevanti certamente l'accordo tra TMB e Primavera Sound che porterà il martedì 26 maggio alcune band perlopiù locali esibirsi all'interno delle fermate della Metro. 
Tra le pecche il classico forfait dell'ultim'ora con i Television Personalities assenti ingiustificati all'evento catalano.

(Edizione 2005)                




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