martedì 17 dicembre 2013

IN DIE HISTORY // Pixies




Mai Indie History fu così piena d'attualità: in questi giorni il nome dei Pixies è tornato ancor più alla ribalta dopo il siluramento della bassista Kim Shattuck, le nuove inclinazioni artistiche di Black Francis e soprattutto per il loro ritorno al Primavera Sound 2014.
I precursori di uno stile musicale sono nati a Boston nel 1986 da un'iniziativa degli allora chitarristi e studenti universitari Joey Santiago e Charles Thompson, successivamente salito agli onori della cronaca come Black Francis o Frank Black. Dopo due settimane si unì a loro Kim Deal reclutata tramite un'inserzione, la quale ospiterà le prime prove nel suo appartamento suggerendo di includere come batterista l'amico David Lovering, dopo anche aver testato la sorella gemella Kelley Deal.
I Things on Fire, poi Pixies in Panoply, divenuti infine Pixies, in occasione di un'esibizione come gruppo spalla dei Throwing Muses vennero notati da Gary Smith il quale produsse il loro primo demo-tape soprannominato Purple Tape e finanziato dal padre di Francis con 1000 dollari, probabilmente il miglior investimento della sua vita tanto che il prodotto finì nella mani di Ivo Watts-Russell, proprietario della casa discografica 4AD che li ingaggiò pur manifestando non pochi dubbi. L'EP Come on Pilgrim palesò i tratti che li renderanno celebri: autoironia, testi estremi, scomodi, impegnati, surreali, demenziali in un genere fra hardcore, cow-punk, folk rock e acid-rock orecchiabile e dissonante.
Il primo disco Surfer Rosa, prodotto da Steve Albini, è l'eccelso garage-rock in cui il lavoro di squadra esalta il suono irregolare della chitarra di Santiago, le dolci armonie vocali della Deal, il range vocale di Francis, ed ebbe la capacità di conquistare pubblico, critica, artisti e band del calibro di David Bowie, Radiohead, U2, ed ispirare Kurt Cobain. Venne pubblicato il 21 marzo del 1988 nel Regno Unito dalla 4AD e distribuito negli USA dalla Rough Trade. Scritto da Black Francis, salvo Gigantic con Kim Deal, figurano la breve e demenziale Oh My Golly, la celeberrima Where Is My Mind poi Cactus, Bone Machine, nonchè una nuova versione di Vamos.
Doolittle (17 aprile 1989) risultò più lineare e meno eccentrico dei precedenti lavori col suono reso meno grezzo grazie a costi di produzione lievitati del quadruplo rispetto a Surfer Rosa. Il rock acido degli albori è traslato in un più classico power-pop in contrasto con le liriche fosche; l'album entra nella top 10 inglese e si affacciò anche nelle classifiche americane grazie a Monkey Gone to Heaven e Here Comes Your Man. Anche qui canzoni veloci ed aggressive come Debaser, Tame, Crackity Jones, Gouge Away sono alternate a pezzi più tranquilli, melodici che suscitarono le reazioni molto positive del pubblico e della critica. L'apice toccato come "miglior gruppo dell'anno" tributato ai bostoniani dalla rivista Rolling Stone collimò con la crescita di potere di Black Francis all'interno degli equilibri dell'ensembe confinando il ruolo della Deal: "Kim era testarda e voleva inserire le sue canzoni, per esplorare il suo mondo" rammentò Joey Santiago in un'intervista a Mojo che ricorda anche come venne quasi licenziata quando si rifiutò di suonare in un concerto a Francoforte. 
Dopo la data finale del "Fuck or Fight Tour" a New York, i Pixies interruppero momentaneamente l'attività; Francis si trasferì a Los Angeles emulato successivamente dagli altri membri, non da Kim Deal che diede vita a The Breeders (Pod 1990). 
Tornando ai Pixies, Bossanova prodotto da Gil Norton ed interamente scritto da Black esaltò maggiormente il lato melodico e venne pubblicato nel mese di agosto del 1990 dalla 4AD nel Regno Unito e dalla Elektra negli USA vendendo più del predecessore. Aperto dalla strumentale di Cecilia Ann rieccheggiano i ritornelli efficaci di Allison, Blown Away insieme ai singoli Velouria e Dig for fire.
I popolarissimi Pixies sembrano aver perso però lo smalto dei tempi migliori e quella sfrontatezza che gli era propria. Nonostante l'appannamento e le fratture sempre più nitide trovarono il modo di far pubblicare il 23 settembre 1991 Trompe le Monde nuovamente scritto per intero da Francis e prodotto da Gil Norton. Si trattò di un ritorno all'antico con l'abbraccio alle sonorità aggressive dei primi tempi, pur senza la verve e l'originalità del passato, combinando le varie personalità del gruppo, mescolando gli ingredienti fatti di armonie caotiche e dissonanti inserite in un garage-rock, pop melodico. Pur non essendo stato accolto con euforia gli viene accreditata la posizione numero 7 nella UK Albums Chart e la numero 92 nella Billboard 200. In esso c'è anche la cover di Head On dei Jesus and Mary Chain.
Nemmeno il tour internazionale nel 1992 e l'esperienza peraltro non esaltante dello Zoo TV tour, in supporto agli U2, diedero nuova linfa al gruppo. Nel gennaio del 1993 alla BBC Radio 5, Black Francis con un colpo di mano annunciò lo scioglimento dei Pixies.  
Il resto è storia fatta di carriere soliste, in gruppi, esperienze fuori dal mondo della musica e persino nella magia e seppure voci di corridoio non cessassero  di ventilarne continuamente il ritorno esso avvenne dopo 11 anni. Così Frank: "Eravamo tutti un po' nervosi quando ci siamo incontrati, ma dopo cinque minuti tutti sembravano completamente a loro agio ed è stato come se gli ultimi 11 anni non fossero mai passati". I biglietti per le prime date in Nord America vennero esauriti in pochi minuti cui seguì un tour mondiale. Il 15 giugno del 2004, la band pubblicò l'inedito scritto e cantato da Kim Bam Thwok riservato al mercato digitale raggiungendo la posizione numero uno della UK Download Chart. Come un fulmine a ciel sereno giunge però nel 2013 la notizia dell'abbandono di Kim Deal dopo 27 anni di onorata carriera. Dopo pochi giorni la band pubblica Bagboy, la prima canzone inedita dopo molti anni con le parti vocali eseguite da Jeremy Dubs del gruppo The Bennies, a cui fa seguito il nuovo l'Ep EP-1. Il resto è cronaca...

 by Sigu        








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