Genere: Pop-Sperimentale, Neo-Psichedelia,
Etichetta: 4AD
Pubblicazione: 03 dicembre 2013
Voto: 7
La maggior parte dei solo-project nasce con l'intento da parte della costola repressa (in un corpo troppo piccolo e definito) di staccarsi dalla casa madre, fastidiosamente inquadrata e conformata, per cercare di vomitare tutta le propria genialità incompresa, la quale non di rado sfocia nell'eccessivamente avida sperimentazione. L'eccezione che conferma la regola è quella del poliedrico Brian DeGraw, fondatore dei Gang Gand Dance, che sfugge alle regole estrose del progetto principale e dal caos della troppo esagitata New York per mettere ordine e disciplinare il suo lato più pop e rotondo sfruttando la quiete di una capanna montana in quel di Woodstock. In SUM/ONE il buon BeeDeeGee, rivisitazione creativa delle iniziali dell'autore, non rinnega il fascino del caos quanto piuttosto cerca di incanalarlo con brani più diretti e melodie meno fuliginose. Il risultato paradossalmente porta ad un prodotto meno delineato (od omogeneo) ma più rifinito anche se sarà impossibile sfuggire al continuo parallelismo tra i due progetti alla ricerca quasi smaniosa di eventuali punti di contatto. Il timore di risultare in ogni caso scontato porta DeGraw a introdurre l'album con Helium Anchor, pezzo art-pop fortemente elaborato che fluisce in maniera assolutamente naturale e che prolunga il suo fare estroso in Like Rain Man con il contributo dalla compagna dei GGD, Lizzy Bougatsos ad offrire nonostante le pregevolezza del contributo anche il fianco al processo di confronto. La facciata più pop e regolare si aprirà a partire da Empty Vases e proseguirà con Overlook e Flowers che promuoveranno la scelta di bEEdEEgEE risultando la parte più personale dell'intero album grazie anche ai contributi di Douglas Armour nel primo caso e Lovefoxxx nell'ultimo. La cantante dei CSS bissa dunque il contributo offerto per (F.U.T.D.) Time of Waste, traccia cantata da Alexis Taylor che oltre alla voce fornirà saggio del repertorio dance-pop degli Hot Chip invero con esiti alterni visto che il vigore iniziale, almeno in questo caso lascerà spazio ad un finale apatico. A consolidare il debutto ci pensano Bricks e Quantum Poet Riddim, non a caso le due tracce che meglio si sarebbero adattate al costume della casa madre Gang Gang Dance il cui letargo da oggi appare più sopportabile...
scoperto una settimana fa, disco molto bello.
RispondiEliminaGià. Ciò che sorprende è la quantità di dettagli che emerge in ogni nuovo ascolto.
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