giovedì 20 giugno 2013

BEST NEW // Kanye West - Yeezus


Genere: Hip-Hop
Etichetta: Def Jam Recordings
Pubblicazione: 18 giugno 2013
Voto: 8,5


Il genio musicale di Kanye West è tornato in auge. È stato pubblicato il 18 giugno il suo sesto album in studio, Yeezus, un progetto che contiene 10 tracce sul cupo-dark andante meglio classificato come techno hip-hop alimentato da synth / rock con sentori di Dancehall giamaicano (anche se l'ispirazione giamaicana di Kanye s'intravvede già dai primi anni del 2000), ed una manciata di campioni soul. Nel 2012 con la sua mega-hit Mercy fece ballare tutto il mondo, non resta ora di capire se sarà in grado di replicare lo stesso strabordante successo, ma se Pitchfork gli ha affibiato un bel 9.5, con tutti i pregi ed i difetti della rivista americana, abbiamo ragione di credere che sarà così. Lo studio di registrazione è stato quello dello Shangri-La Studios a Malibu in California. A far compagnia a Kanye Rick Rubin, che è stato chiamato proprio per aiutarlo nella produzione.
Quando si parla di Kanye West il confine tra superego e provocazione diventa immediatamente labile, per cui canzoni che portano come titolo I Am A God possono avere un significato quantomeno equivoco, così come frasi espresse del tipo: “I just talked to Jesus, and he said, ‘What up, Yeezus?”.
Inoltre ha dichiarato, proprio lui che ha venduto per cifre da capogiro, di non essere interessato ai numeri ed alle vendite e che non si affiderà più ai tradizionali metodi di promozione discografica; per il momento gli riconosciamo sia la mancanza di video che di copertine. Ricordiamo che il suo nuovo LP non rappresenterà l'unica grande novità per Kanye, dal momento che la relazione con la star dei reality Kim Kardashian lo renderà presto padre. Tale amore trova spazio nella canzone di chiusura Bound 2. Yeezus risulta molto coinvolgente ed originale dal punto di vista prettamente musicale, mentre i temi toccati sono un po' quelli classici del genere come il razzismo, l'amore, i sensi di colpa e le droghe.
Stupisce molto fin dall'inizio con On Sight, un brano molto vicino all'house industrial inframezzato da un coro di fanciulli, mentre Black Skinhead è piuttosto un dark arringa-folle, prodotta, così come la precedente, da niente meno che i Daft Punk; poi la penna di Justin Vernon (Bon Iver) in I Am A God, dai potenti bassi sincopati, in cui Kanye esibisce tutto il suo blasfemo superego. New Slaves, è un singolo rabbioso di denuncia sociale, con Frank Ocean che conclude il tutto sul sample di una canzone ungherese degli Omega, cui segue Hold my Liquor (ancora Vernon) dal rap in crescendo con incursioni chitarristiche appena accennate e I'm In It con anche i cani protagonisti e le influenze reggae nel ritornello. Tranquillità e potenza sono due aggettivi che calzano su Blood on the Leaves tenute perfettamente in vita dall'ausilio del computer, Guilt Trip vanta la collaborazione con Kid Cudi, Send it Up col suono di alarm reiterato che infonde ansia nell'ascoltatore e le ingerenze dancehall nel finale, Bound 2 infine è la traccia più rivolta al passato basata sui sample, ed è l'unica prodotta da lui. Insomma un album che con i suoi stupefacenti arrangiamenti, nel complesso molto più vicini ai gusti ed alle sonorità europee, è in grado di far avvicinare e scaldare le sinapsi anche a coloro che pregiudizievolmente l'han sempre trattato con distacco...


                                                                                                                           by Pedrito Sin Chavito






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