mercoledì 5 giugno 2013

INTERVIEW // Scoprendo Johnny Jewel, cuore di Chromatics e Glass Candy


Quale occasione migliore se non il freschissimo concerto di ieri sera con le esibizioni in sequenza di Chromatics e Glass Candy nell'accogliente locale torinese dell'Astoria, in piena zona San Salvario, per approfondire la conoscenza di Johnny Jewel, cuore pulsante delle due band citate nonchè di altri due progetti come Desire e Symmetry ed nella sostanza dei fatti, pilastro dell'etichetta Italians Do It Better che proprio la settimana scorsa ha rilasciato la raccolta After Dark 2 a distanza di 6 anni dalla prima edizione (2007). Dopo averlo apprezzato immersi tra le migliaia di presenti al Primavera Sound 2012 nel rendere il giusto omaggio allo splendido capolavoro Kill For Love (2012), non pareva vero avere a pochi metri Johnny Jewel, in un ambiente così intimo, dondolare come solito sulla tastiera accompagnato prima dalla voce seria ed impostata dell'affascinante Ruth Radelet (Chromatics) e poi da quella più aggressiva e briosa di Ida No (Glass Candy). Ecco dunque qualche stralcio dell'interessante intervista rilasciata da Jewel alla rivista spagnola Playground.


Solo un anno fa suonavi sul palco del Primavera Sound con Chromatics, ora sei tornato sotto i panni di Glass Candy e tra pochi giorni ti attende il debutto al Sonar. Se continua così dovrai affittare un appartamento a Barcellona...
Certo [sorride]. Il pubblico spagnolo si sta comportando stupendamente con noi. Glass Candy è sempre più pazzo ed estroverso mentre Chromatics più controllato ed introverso ed è molto curioso controllare qual'è la reazione del pubblico dinnanzi a una o l'altra proposta. L'anno scorso con Chromatics, quando suonammo al Primavera Sound davanti a tantissimo pubblico, fu come una ricompensa. Apprezzo molto che dopo tanti anni di lavoro nell'ombra dello studio sia giunto il giorno in cui il pubblico ti dimostra la sua ammirazione.

Non so se sia vero ma mi hanno detto che la tua compagna di fatiche con Glass Candy, Ida No, in realtà sia estremamente timida. Te lo chiedo perchè mi ha piacevolmente sorpreso vederla così disinibita nel vostro ultimo concerto.
Prima di tutto è una tra le mie migliori amiche. Ida è molto timida, sì, la tipica persona che parla quando è realmente necessario. Ciononostante sul palco è splendida. Non è nervosa quando è osservata bensì il contrario, si crede una super-eroina li sopra, prendendo il pieno controllo della situazione. Odia l'attenzione della gente tuttti i giorni eccetto durante i concerti. Il migliore momento per conoscerla è dopo una delle sue esibizioni, meglio se ha bevuto qualcosa, allora si che parla...

Uno dei motivi per cui Italians Do It Better e, di conseguenza la tua musica, ha generato tanto interesse negli ultimi anni è dovuto alla presenza nella colonna sonora di Drive. Te lo immaginavi questo risvolto?
No, non lo avrei mai immaginato. Fui il  primo a sorprendermi. Fortunatamente questo episodio portò la gente ad interessarsi anche ad i nostri lavori precedenti.






Quando stai lavorando su un brano come decidi se calza meglio a Chromatics, Glass Candy, Desire o Symmetry?
Sono i testi che mi guidano. Glass Candy ha una sfumatura più allegra e spensierata, Chromatics tratta della morte e della solitudine. Desire parla delle relazioni di coppia o famigliari. Questo è ciò che mi aiuta a decidere se una canzone va meglio per un progetto o un altro. Symmetry, in quanto a sonorità, è mix di tutto questo, però ricorro ad esso quando voglio fare una traccia senza testo. Già dall'inizio ho un idea del percorso che voglio intraprendere. Mi esce naturalmente.

Con quale dei tuoi progetti ti diverti di più in tour?
Con Glass Candy, senza dubbio. Non so mai che canzone vado a suonare fino all'ultimo momento. Non abbiamo una tracklist fissata precedentemente. A volte Ida è talmente coinvolta nel suo personaggio che parte senza avvisare con una canzone e io sono obbligato a seguirla [Ride]. E' divertente quanto imprevedibile perchè tutto può succedere. Nel caso di Chromatics, sul palco funzioniamo come una rock band, con una tracklist più studiata e meditata.

Parlando di Glass Candy, quando potremo ascoltare finalmente Body Work, il vostro prossimo album? Dal 2011 si rincorrono le voci di una prossima uscita ma pare in realtà essere tutto in stand-by
Lo so, sono due anni che si parla del disco... Spero, se avrò tempo, di terminarlo per l'autunno. E' già registrato ma ho bisogno di mixarlo con calma. Proprio ora sto lavorando su tre colonne sonore che mi stanno rubando moltissimo tempo. Ciononostante desidero con tutte le mie forze terminare il disco perchè Glass Candy è il mio progetto preferito. I testi sono interessanti, vedrete.


Lo hai sempre saputo che ti saresti dedicato a questo?
Iniziai a suonare a 14 anni. Da piccolo dovevo ascoltare la musica di nascosto perchè la mia famiglia era estremamente religiosa e non la vedeva molto di buon occhio questa cosa. Quando scoprì Blondie, Gary Numan, New Order e tutti quei meravigliosi artisti alla radio fu una rivelazione per me. I miei genitori lo vedevano come qualcosa di satanico ma tutto ciò mi rivelò il cammino da seguire.






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