martedì 11 giugno 2013

IN DIE HISTORY // Neutral Milk Hotel


by Sigu


Le notizie che riguardano i Neutral Milk Hotel sono due: la prima è che la band che è rimasta ferma per oltre un decennio il 29 aprile 2013 ha annunciato un tour per celebrare la propria reunion per l'autunno che verrà, la seconda è che questo periodo si estenderà e toccherà certamente il Primavera Sound 2014 e l'Optimus.
I Neutral Milk Hotel nascono alla fine degli anni ottanta come progetto di registrazione su iniziativa di Jeff Mangum. Il frontman nonchè cantante è anche chitarrista e l'autore del maggior numero di canzoni della band che subì una serie corposa di rimescolanze, per la legge inizialmente adottata della porta aperta, e prese la forma definitiva con Jeremy Barnes (batteria), Scott Spillane (armonica), Julian Koster (banjo, chitarra e sega ad arco). I NMH fecero parte del Progetto Elephant 6, ossia un'etichetta con il baricentro collocato ad Athens in Georgia, che includeva i maggiori gruppi statunitensi indipendenti del circondario. La band si fece notare per quelle che saranno le sue caratteristiche: il suono sperimentale, testi oscuri e l'eclettismo adottato nei confronti del tipo strumentazione.
Gli esordi sono segnati dalla registrazione di audiocassette demo caratterizzate dall'alto grado di sperimentazione musicale, ma nel 1996 uscì On Avery Island distribuito dalla Merge Records, registrato in Lo-Fi a Denver nel "Pet Sounds Studio" di Robert Schneider di The Apples in Stereo che sostenne il progetto insieme a Rick Benjamin di The Perry Weissman 3 e Lisa Janssen di Secret Square. You've Passed e Someone is Waiting si estrinsecano generando quasi una fusione; Baby for free, Three Peaches  sono contraddistinte solo dalla ruvida voce accompagnata dalla chitarra in un folk tradizionale, ma trova largamente spazio lo strumentale sperimentale di Marching Theme, Avery Island  April 1st che tocca l'apice con i 13:51 di Pree-Sisters Swallowing; Where You'll Find me Now è il tradizionale che si avvale di una musichetta da Luna Park a segnare il finale, il rock palesemente espresso in Gardenhead /Leave me Alone e Naomi, tracce del passato con le voci registrate in Everything is... completano il quadro.  
Il secondo album, In the Aeroplane Over the Sea, uscito nel 1998 e prodotto anch'esso da Robert Schneider, fu acclamato dalla critica e vendette molto se si considera un gruppo indie dell'epoca, anche se gradualmente. Attualmente, secondo la Merge Records, si attesta intorno alle 400000 copie. Particolarmente ritenuta ad alti livelli è la parte riguardante i testi dell'album che sono volutamente provocatori, infatti tutte le tracce prendono spunto dallo scovare i lati positivi di una storia che in apparenza sembra non averne, come quella di Anna Frank inserita in una delle pagine più nere della storia contemporanea. Rispetto al precedente lavoro si presenta molto meno sperimentale e decisamente più orecchiabile. Abbiamo un susseguirsi di inni folk acustici capitanati dalla title-track e ribaditi dagli otto minuti e passa di Oh Comely , fanfare ed ottoni appaiono in The Fool, la coralità strumentale a tutto tondo è presente in Holland, 1945, Ghost e tocca lo zenith in Untitled, ma l'apparato classico si ricompone per la chiusura di Two headed boy part two.
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