Sebbene almeno per quanto riguarda gli Headliners di rincalzo il potere delle etichette tenda in taluni casi a prevaricare l'effettiva meritocrazia ed il reale grado di appeal dell'utente da festival (vedi il caso di
The Julie Ruin, band quasi totalmente al femminile autrici di un unico e pure mediocre album, insomma niente a che vedere con
Haim o
Sky Ferreira) noi continueremo a considerare la line-up così come pubblicata dal Primavera Sound (qui, in alto) per illuminarvi sul programma alternativo della giornata. Tra tanti nomi a spiccare
certamente
The War on Drugs che sebbene ormai privi da tempo del proprio nobile fondatore,
Kurt Vile, si solo ritagliati grazie all'amico
Granduciel il meritato spazio nel panorama indie-folk americano. E dopo il successo con
Slave Ambient del 2012 ottime sono anche le premesse per il venturo
Lost in the Dream. Vera headliner per classe e riconoscimenti la californiana
Julia Holter, autrice della meravigliosa perla art-pop
Ekstasis nel 2012 bissata al finale della scorsa stagione con
Loud City Song dalle venature più sperimentali, quasi avanguardiste. Sulla stessa linea d'onda un'altra statunitense, questa volta newyorkese, con la voce intima e calda di
Sharon Van Etten, di ritorno sui palchi del Primavera Sound dove nel 2012 presentò l'ottimo
Tramp in uno tra i concerti più apprezzati. Le collaborazioni con
Beirut e
The National dovrebbero essere segnali sufficienti per scaldare l'attesa in vista di maggio, mese di uscita del nuovo album
Are We There?. Grande attesa per una tra le band emergenti della passata annata con
Deafheaven che
con la formazione rinnovata hanno dato vita ad un
Sunbather dagli unanimi consensi: black metal atipico ed eterogeneo che non rifugge sfumature postrock al limite del melodico.
Gia presente sul palco Heineken del Forum l'anno passato con
The Postal Service, torna ora il folk-country di
Jenny Lewis in versione solista, ancor più dopo lo scioglimento dei
Rilo Kiley e le numerose collaborazioni con, tra gli altri,
Ben Gibbard,
Conor Oberst,
Rostam dei
Vampire Weekend nonchè ovviamente il boyfriend
Johnathan Rice. Spetterà a
The Growlers gettare un tocco di psichedelia sul tramonto catalano: i californiani con 5 album alle spalle si preparano a catalizzare il pubblico con la usuale teatralità dei propri concerti ed un curriculum che li vede nel recente passato gruppo spalla di
Black Keys e
Julian Casablancas. Non vi sarà sfuggito come la line-up sia fortemente made in U.S.A. rafforzata anche dalla presenza delle nuove leve. Tra queste il giovane quartetto
Speedy Ortiz esplosi dopo un esordio fatto in casa (Death of Speedy Ortiz) con il recente
Major Arcana, successo indie rock dalle sonorità tipicamente nineties, esplosivo e brillante, insomma il classico concerto tardo-pomeridiano da
cerveza in mano. Ci spostiamo un po' più a nord per incontrare il debutto di uno tra gli artisti più attesi dalla nostra web-zine.
Mas Ysa è il moniker dietro al quale si nasconde il canadese
Thomas Arsenault, video artista e nuovo astro nascente che con il recentissimo
Worth ci mostra il primo assaggio della sua formula pop pregna di sfumature synth e new wave. Promette spettacolo un'altra presenza canadese: rock sperimentale ricco di prestiti snocciolato sotto forma di art performance dalle influenze orientali sarà quanto attendendersi dal collettivo
Yamantaka // Sonic Titan, sufficiente per regalarsi un salto in mancanza di valide alternative. Tra gli immancabili personaggi storici rimarchevole il ritorno di
Lee Ranaldo ex stella dei
Sonic Youth nella sua nuova veste con la band
The Dust con cui ha rilasciato lo scorso ottobre il proprio debutto con
Last Night on Earth. 55 anni e non sentirli per
Michael John Harvey, meglio noto come
Mick Harvey che sui palchi del Forum riproporrà parte del repertorio del compianto musicista, regista, poeta e attore francese
Serge Gainsbourg...
Dal vecchio continente proviene invece un prodotto buono per tutte le orecchie con gli scozzesi
The Twilight Sad: voce cupa e profonda, pop oscuro che sfocia con naturalezza nel post-punk ed un ultimo album,
No One Can Ever Know, forse non ancora valorizzato appieno dalla critica. A difendere i colori del nostro stivale per la giornata del venerdì toccherà al collettivo pop-folk veneto
C + C = Maxigross dalle forti influenze retrò e dall'amore per l'espressione multilinguistica che sfocia nell'esordio sulla lunga distanza,
Revuin.