. . . . Punto di riferimento italiano per gli amanti del Primavera Sound Festival. . .
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Con l'annuncio dell'entrata in letargo a tempo indeterminato da parte dei Walkmen si apriva il ciclo solista del frontmen Hamilton Leithauser cui indiscrezioni attendibili davano già da tempo al lavoro sull'album di debutto che avrebbe vantato la collaborazione eccellente di alcuni membri di Fleet Foxes, The Shins, Vampire Weekend e dei Walkmen stessi. Ora questo album è stato pubblicamente annunciato: Black Hours raggiungerà i negozi di dischi via Ribbon Music il 5 maggio in Europa e il giorno seguente negli Stati Uniti sia in versione standard che deluxe. A rendere più completo il tutto ecco il primo singolo Alexandra accompagnato dal videoclip diretto da Tristan Patterson. Il brano è stato scritto insieme a Rostam Batmanglij dei Vampire
Weekend che ha curato produzione e mixaggio e che altresì compare nel video. Alexandra sarà disponibile nella versione 7" a partire dal 19 aprile (Record Store Day) insieme al b-side In the Shallow.
Black Hours Ribbon Music
01 5 AM
02 The Silent Orchestra
03 Alexandra
04 11 O'Clock Friday Night
05 St Mary's County
06 Self Pity
07 I Retired
08 I Don't Need Anyone
09 Bless Your Heart
10 The Smallest Splinter
11 Waltz [Deluxe Edition]
12 In Our Time (I'll Always Love You) [Deluxe Edition]
13 Utrecht [Deluxe Edition]
14 I'll Never Love Again [Deluxe Edition]
Sono i Daft Punk con Random Access Memoriesa vincere il 56° Grammy Award come Miglior Album dell'Anno. Il duo parigino, che per l'occasione indossa i panni degli Stormtroopers, Pharrell e Nile Rodgers si aggiudicano anche il premio come miglior Duo/Band Performance con Get Lucky. La giovane Lorde non esce a mani vuote aggiudicandosi con il brano Royals il riconoscimento come Canzone dell'Anno e Miglior Performance Solista. La statuetta che probabilmente ci riguarda più da vicino se la portano a casa con merito i Vampire Weekend che con Modern Vampires of the Citytrionfano come Miglior Album Alternative dell'anno sbaragliando la concorrenza dei newyorkesi The National e dei Tame Impala. Jay Z con il pesante contributo di Justin Timberlake si aggiudica con Holy Grail la statuetta come miglior Collaborazione Rap/Cantata. La Migliore Canzone Rock è invece Cut Me Some Slack, il brano che Paul McCartney ha scritto insieme ai membri dei Nirvana Dave Grohl, Krist Novoselic, e Pat Smear.
Ecco qui l'elenco di tutte le statuette aggiudicate.
Giunto alla sua ottava edizione il Primavera Sound svoltosi nella sua fase centrale dal 29 al 31 maggio, per la prima volta nella sua storia (e sarà anche l'ultima) interrompe il trend positivo nella casella delle presenze registrando un leggero calo rispetto alla stagione passata. Alla fine si calcoleranno 59.129 ingressi, due migliaia in meno rispetto al 2007. Benchè elemento certo non trascurabile questo sarà l'unico dato con segno meno, sia statisticamente che qualitativamente. La presenza straniera toccherà quasi il 45% con 170 testate giornalistiche a timbrare il cartellino (+30%) contro le 630 nazionali. 161 infine gli artisti o band presenti che calcheranno i 6 palchi del confermatissimo Parc del Forum (Auditori incluso).
Nonostante il leggero calo di affluenza il Primavera Sound ancora marchiato Estrella Damm, acquista definitivamente l'etichetta di evento indie per eccellenza proprio sfornando un cartellone di nicchia, o alternativo che dir si voglia, rinunciando quasi totalmente a veri headliner se escludiamo la presenza di Portishead (che mainstream non si può davvero definire), Public Enemy e De La Soul. Fatto tesoro degli errori del 2007 ecco che il CD Drome viene riallontanato dallo scenario Rockdelux (attuale Ray-Ban) ed il Vice trova la consacrazione al fondo della lunga scalinata coperta dall'enorme pannello fotovoltaico divenuto anch'esso simbolo della Barcelona contemporanea. Il giovedì che si apre praticamente a ritmo pieno lo si potrebbe trascorrere comodamente seduti nell'arena del Forum che presenta nell'ordine il super hype degli MGMT autori di Oracular Spectacular (sebbene la performance non risulterà indimenticabile), i tedeschi The Notwist che si ripresentano dopo sei anni da Neon Golden con il nuovo The Devil, You + Me, pubblicato il Germania ad inizio maggio e pronto a giorni a sbarcare nel resto d'Europa, ad anticipare l'avvento dei big. Public Enemy consolida quanto di innovativo il festival aveva varato l'anno precedente riportando in vita l'hip-hop di It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back del 1988 ma l'evento del giorno (o della serata) è certamente il concerto perfetto dei Portishead di Beth Gibbons con tanto di cameo di Chuck D, rapper dei Public Enemy. A concludere altro botta hip-hop con il ritorno di De La Soul. Le alternative comunque non mancavano, da Phil Elverum cuore dei progetti Mount Eerie e The Microphones agli Explosions in the Sky nello stage ATP, al live (con tanto di band) di Caribou al CD Drome oppure all'esordio dei Vampire Weekend o alle sperimentazioni degli Health nell'escenario Vice. Forse non tanta scelta il venerdì con gli stage Estrella Damm (con The Go! Team a farla da padrona) e l'Auditori (Bill Callahan e di nuovo Portishead) a riaprire i battenti. Ormai elencare le possibilità di scelta diventa compito al limite dell'improbo. Chan Marshall aka Cat Power a presentare Jokebox al Rockdelux, lo storico impeccabile Bob Mould o l'esordio della spagnola Russian Red al Cd Drome, il duo Fuck Buttons autore del pazzesco esordio con Street Horrrsing all'ATP oppure i ritmi battenti di No Age od Holy Fuck al Vice. Anche per sabato il tema pare essere centrato sul cambio generazionale: Dinosaur Jr da un parte Animal Collective dall'altra nel main-stage, oppure Atlas Sound contro Stephen Malkmus (Pavement) al Vice, o Deerhunter (ok, sempre Bradford Cox...) contro Shellac all'ATP. Nessun problema di questo tipo al CD Drome dove c'è solo brezza fresca con Menomena, Fanfarlo e Dirty Projectors. Se eventi di apertura e chiusura proseguono con la loro formula collaudata della Sala Apolo una bella ventata giunge in questa edizione con l'inaugurazione del Primavera al Parc ossia una sessione di concerti gratuiti che in questa edizione si svolgeranno al Parc Joan Mirò e che vedranno prevalentemente la partecipazioni di artisti nazionali. Per la cronaca a cancellare la propria esibizione quest'anno ci pensa Mixmaster Mike. Abbonamento per i tre giorni ancora in vendita il giorno di apertura al costo di 140€, che sarebbero stati ben spesi...
A qualche settimana di distanza dalla pubblicazione, torniamo a riascoltare, Modern Vampire Of The City(XL Recordings), ovvero, al momento, uno tra i migliori prodotti di questa stagione, che confermano i Vampire Weekend come una tra le band più acclamate degli ultimi anni e che con il terzo riuscito disco guadagnano la ormai definitiva consacrazione. Le settimane catalane non hanno fuorviato i nostri gusti e le 12 tracce del quartetto newyorkese risultano ora, come allora, parte di un piccolo capolavoro (che magari un giorno diventerà grande). Dunque, quale occasione migliore per andare a raccogliere e riproporre la recente intervista rilasciata dal co-leader Rostam Batmanglij alla rivista go-mag e tradotta integralmente per voi?
Le canzoni degli altri dischi sembravano pensate più per il live. Queste (ad eccezioni di un paio, specialmente Diane Young) è l'album di studio della band per definizione.
Non l'ho mai vista in questa maniera. Perchè lo pensa?
Sembrerebbero composizioni più elaborate, meno immediate. E il ritmo generale è più lento.
Cambia il ritmo ma non credo che sia più lento. Mick Jagger disse una volta una cosa sulla quale non sono d'accordo: che gli risultava facilissimo scrivere ballate ma tremendamente difficile scrivere buone canzoni 'up tempo'. Io non credo che la difficoltà di una canzone risieda nella sua rapidità. Noi ci facciamo guidare dalle nostre canzoni. Non eravamo pienamente coscienti di che tipo di album volevamo creare.
Però continuo a vederlo come un album da ascoltare a casa. Più per rilassarsi che per sfogarsi.
(Silenzio)
Non so, può essere che mi sbagli.
No, non del tutto. Si, può essere che questo disco sia più rilassato che i precedenti. Probabilmente un riflesso di ciò che ci interessa in questo momento
Anche le sonorità sono diventate più oscure.
Già. In questo album c'è tensione, come nella art-cover, c'è nebbia intorno a qualcosa di indefinito. Non so, ha a che vedere con le decisioni che ci tocca fare crescendo.
Il mondo ora è più triste che nell'epoca del vostro primo album, che suonava più ottimista. Forse questo è ciò che riflettono le vostre sonorità attuali.
Assolutamente. Però sarebbe un errore dire che adesso siamo più pessimisti. Siamo più realisti. Ci rendiamo maggiormente conto di ciò che ci ruota intorno. Più cresciamo più rimaniamo coinvolti dal contesto.
Nelle vostre canzoni parlate normalmente di situazioni personali e quotidiane. Come si riflettono queste cose che tanto vi influenzano?
Io credo che i nostri brani siano sempre stati influenzati dalla situazione politica e sociale che manifestiamo però in maniera sottile. I nostri messaggi non sono ovvii ne vogliamo martellare la testa non un'idea. Quando sei troppo ovvio generi sempre reazioni negative. Non riesci a convincere nessuno se risulti pesante.
Il vostro ultimo disco è meno influenzato dai ritmi africani, o world music se preferite, rispetto ai precedenti.
Può essere, c'è meno Africa nella superficie del disco, ma le cose che ci piacciono di più della musica africana continuano ad occupare una parte importantissima della nostra musica. Risiede nella radice di ciò che facciamo.
Nel vostro disco precedente c'erano più registri di voce. Avete cercato un tono più lineare e sobrio per questo?
Rimaniamo influenzati dalle canzoni classiche, ed in tutte queste la voce è l'elemento fondamentale perchè da energia alla registrazione. Me ne sono reso conto col tempo ed ha influito nella mia maniera di cantare. Il mio intento è di fornire con la mia voce una energia studiata per ogni canzone. Che offra differenti livelli di intimità. In questo album volevamo che la voce offrisse, una volta di più, un'energia speciale. Come nei temi classici che ascoltiamo.
E non avete più il suono marcatamente californiano di prima...
In questo disco c'è un suono newyorkese, però non è tanto facile distinguere in questa città una musica che definisca bene questo suono, come in California. Ci sono tante varietà. Questo è ciò che ci influenza. Vogliamo assorbire sonorità da tutto il mondo. Il brano Hudson ha un suono che evoca New York. Non so perchè ma ci fa pensare a questa città.
Hudson è la canzone più triste che io abbia ascoltato dei Vampire Weekend.
Volevamo esplorare qualcosa di nuovo per noi che mai avevamo suonato. E dopo c'è la storia: il fiume Hudson prende il nome dall'esploratore del XV secolo che l'equipaggio della sua imbarcazione abbandonò in una botte in mezzo all'oceano, dopo un ammutimanento. Di lui non si seppe più nulla. E' una storia triste e misteriosa.
Da dove arrivano questi cori così barocchi?
E' una mia arma segreta e non ti racconterò il trucco. Però ti dirò una cosa, sono reali. O almeno una volta lo sono stati...
Dite che la vostra musica è semplice ma con un processo di composizione complesso.
Io, come compositore, cantante e produttore di questo album, sento che rifletta una libertà mai vista. Prima lavoravamo condizionati dal tempo e dalla produzione. Arrivavamo allo studio con le canzoni fatte e le registravamo. Ora per la prima volta andavamo in studio sapendo che potevamo fare ciò di cui avevamo voglia. E questa è la sensazione di libertà che volevamo trasmettere in questo disco.
Siete una tra le band con più successo al mondo e avete più tempo, denaro e possibilità che mai. Questo da più libertà ma anche più pressione?
Non funziona così. La pressione è sempre giunta da noi stessi.
La ripercussione mondiale del vostro ultimo album deve aver dato un po' di vertigini al momento di comporre...
Si, certo che la pressione di Contra si faceva sentire. Ma questo è sempre qualcosa di buono. E noi volevamo solo fare buone canzoni, e attento che ne abbiamo scartate 30 o 40 per questo album.
Volevate quindi 12 canzoni realmente buone...
Si, o meglio detto: 12 canzoni che ci emozionassero davvero.
Il vostro comunicato stampa parla di "culmine di una trilogia". Che cosa viene dopo?
Non lo sò. Quando incominciammo pensammo che sarebbe stato un sogno arrivare ad un terzo album. Ci siamo arrivati e all'improvviso ci rendiamo conto che i tre hanno molto in comune. Terminato il terzo sono emerse più limpide le connessioni tra il primo ed il secondo. Cosa verrà dopo? Non ne ho la minima idea.
Non certo paghi del successo riscontrato in tutto il mondo per l'ultimo splendido lavoro, Modern Vampire Of The City (XL Recordings), i Vampire Weekend continuano l'opera promozionale, come si dice, battendo il ferro finchè è caldo (o lo sarà a lungo), lanciando il video ufficiale per il brano Diane Young. Diretto da Primo Kahn il clip vede il quartetto newyorkese consumare con gli amici più intimi, tra cui spuntano i colleghi Santigold, Sky Ferreira e alcuni membri di Chromeo e Dirty Projectors (tra gli altri), un pasto non proprio frugale tra alcool e marijuna...
The XX - Fiction
Dalla pubblicazione di Coexist (XL Recordings, 2012), The XX non si sono fermati un attimo. Apparizioni, promozioni di ogni sorta, tour, festival organizzati da essi stessi in tre differenti città europee, ma di videoclip propriamente detti, ciononostante, fino a ieri ce ne avevano ragalato solo uno, per il brano Chained. Da oggi anche Fiction ha il suo clip dedicato opera del progetto Young Replicant con protagonista lo stesso cantante Oliver Sim in un'atmosfera notturna quanto intrigante, perfettamente in linea con lo stile del trio londinese...
Kate Boy - The Way We Are
Che il progetto con base Stoccolma denominato Kate Boy sia un cavallo su cui puntiamo da sempre ormai dovrebbe essere noto, quindi in attesa che vengano finalmente fornite informazioni esaustive circa l'uscita del primo album sulla lunga distanza ci godiamo il video per il recente ultimo singolo, The Way We Are. Prodotto e diretto dallo stesso quartetto il clip mostra chiaramente i segni distintivi della band: bianco/nero e figure che si agitano nella penombra rievocando nella nostra mente, chissà come mai, il recente spettacolo del duo The Knife...
Mentre in Italia le riviste specializzate si prodigano per smorzare gli entusiasmi esterofili cercando di convincerci che il divario musicale non sia così imbarazzante come la realtà dei fatti, sempre più di frequente, ci sbandiera in faccia, ecco un'altra band che si accinge a salire sull'altare dei grandi e con tutti i meriti acquisiti sul palco, perchè non c'è scorciatoia che regga, solo la musica e le sensazioni che trasmetti ti concederanno nel tempo la gloria e la riconoscenza dei discofili. Ed oggi questo onore lo concediamo, o meglio, se lo conquistano i Vampire Weekend autori con Modern Vampires Of The City (dopo l'omonimo album di debutto ed il sophomore Contra) di un'altra gemma frutto di un percorso in continua crescita. Ma la traiettoria del quartetto è tanto professionale quanto umana e così dopo i ritornelli della beata spensieratezza universitaria ed le prime divagazioni introspettive ecco il prodotto della maturità e della piena coscienza del nostro ruolo nel mondo con il contestuale addio a quelle sonorità afro-indie non più in linea con lo stato emotivo un po' plumbeo del presente. Ma niente allarmismi perchè il marchio è rimasto tale e la freschezza è quella di un tempo, solo l'epicentro si è spostato più in profondità, lì dove giace più ombra che luce. Insomma, meno ritornelli euforici e ritmo indiavolato e più melodie e parole rivolte all'animo umano più che alle orecchie. Il tempo passa così anche per Ezra Koenig e compagni ed il loro sguardo sul mondo è cambiato, come è cambiato il nostro e quindi perchè perseverare un atteggiamento ed un approccio che alla stazione della maturità ha dovuto raccogliere i propri bagagli e cambiare treno? Se è la qualità che preoccupa potete mettere il cuore in pace perchè i quasi trentenni from New York City questo vizio non lo hanno perso. Gli amanti del lato più intimo della band potranno quindi già gongolare con Obvious Bicycle, traccia d'apertura, mentre con Unbelievers si ritorna ai fasti di un tempo, ma solo nella ritmica sincopata perchè il brano si muove su uno sfondo cupo e pessimista. In "Wisdom's a gift, but you'd trade it for youth" stralcio della meravigliosa melodia malinconica di Step tutta l'essenza dell'incedere del tempo. Ma sono sempre loro, aggressivi ed esuberanti con Diane Young e Finger Back ma comunque non privi di strascichi barocchi con Don't Lie ed Everlasting Arms. Come al solito non mancano gli espedienti per stupirci ed in Worship You la cavalcata suona quasi fosse una versione filtrata dagli Animal Collective che ci lancia all'altra meraviglia dell'album, in perfetta simmetria, Ya Hey, dai molteplici riferimenti religiosi (Yahvé)... Hudson e Young Lion sono solo un ulteriore esercizio di stile a suggello di una carriera esaltante e dispetto di un misero lustro alle spalle esorcizzando la maledizione del terzo album già fatale e gruppi del rango di Bloc Party e Franz Ferdinand...
Modern Vampires Of The City
1. Obvious Bicycle
2. Unbelievers
3. Step
4. Diane Young
5. Don’t Lie
6. Hannah Hunt
7. Everlasting Arms
8. Finger Back
9. Worship You
10. Ya Hey
11. Hudson
12 .Young Lion
COMING SOON // Anche i Justice lanciano il loro album live
A partire dal prossimo martedì 7 maggio sarà in vendita Access All Arenas, il nuovo album live di Gaspard Augé e Xavier de Rosnay. Il disco raccoglie 14 temi registrati nel concerto offerto dai Justice l'estate scorsa nell'anfiteatro romano situato nella città francese di Nîmes. L'esibizione che risale a luglio faceva parte del tuor di presentazione dell'ultimo lavoro, Audio, Video, Disco (Ed Banger/Warner). L'album è già disponibile in streming su Deezer.
NEW SONG // Vampire Weekend - Ya Hey
Dopo aver apprezzato la versione live ecco che la band newyorkese lancia ora la versione lyric video di Ya Hey, altra traccia presente nell'ormai imminente Modern Vampire Of The City previsto per il 13 maggio (XL Recordings). La modalità è già nota e ricorda il lancio di Diane Young e Step. Il testo del brano che scorre accompagnando immagini piuttosto statiche, in questo caso fiumi di champagne, e l'omaggio ormai consueto all'amata New York City attraverso la vetta dell'Empire State Building.
NEW VIDEO // Kurt Vile - Never Run Away
Dopo il video girato in casa Vile, circolato un mesetto fa con tanto di comparsata di una delle piccole figlie ecco che ora Never Run Away, brano dello splendido recente album Wakin On A Pretty Daze (Matador), viene premiato con il video ufficiale. Il clip dalle tinte chiare diretto dal progetto denominato HARRYS ci mostra l'artista cantare in diversi angoli della sua Philadelfia. Un ulteriore attestato di stima nel confronti della città natìa...
NEW VIDEO // Vitalic - Fade Away
Ce lo ricordiamo bene Vitalic con il video di Birds che già lasciava intravedere una certa originalità, ma anche Stamina dell'album Rave Age non era niente male; Fade Away
è diretto e coprodotto da Romain Chassaing nel quale la protagonista è
una valigetta che passa in maniera un tantino forzata nelle mani di
sicari per ritornare alle origini...Questo singolo elettro-pop del
francese Pascal Arbez era anch'esso già incluso nell'album Rave Age del 2012, e adesso fa da traino nell'omonimo EP
in cui sono state inserite anche la NOOB, C2C e la Vitalic Formentera
remix, il tutto pubblicato dall'etichetta Different Recordings.
Solo di ieri erano le due anticipazioni provenienti direttamente dal SXSW di Austin, non pubblicate a causa della pessima qualità del video amatoriale ma sufficienti comunque a mettere l'acquolina in bocca a migliaia di fans in fremente attesa. Forse in parte consci di ciò i Vampire Weekend rilasciano finalmente, attraverso il loro canale ufficiale, ed in anteprima come ormai costume al Zane Lowe's BBC Radio 1 Show, due tracce del prossimo Modern Vampires of the City, album in vendita a partire dal 6 maggio (il 7 in U.S.A.) attraverso l'etichetta XL Recordings. Abbiamo così il piacere di godere di Diane Young, brano brioso ed energico e della splendida Step dai toni più morbidi che al momento, almeno su YouTube, sembra conquistare maggiori consensi. Entrambi i brani sono accompagnati da video non ufficiali. Il secondo particolarmente suggestivo ci mostra fotogrammi di una New York in bianco e nero con il testo del brano ad accompagnarne le note.
Indizi degni di una caccia al tesoro per giungere finalmente al titolo del prossimo e terzo album dei Vampire Weekend. Prima si sono presi gioco di noi attraverso gif animate ed acronimi enigmatici (MVOTC) ed infine hanno fissato per ieri attraverso la pagina di annunci "Noticed, Lost And Found" del New York Times l'annuncio del nuovo album. Il seguito di Contra del 2010 sarà dunque Modern Vampires Of The City ed uscirà in Europa il 6 maggio 2013 (il giorno dopo negli Stati Uniti) attraverso l'etichetta XL Recordings. Nota la cover così come la tracklist che vi proponiamo di seguito ed in cui è presente la traccia Unbelievers presentata qualche mese fa.
Tracklist
01. Obvious Bicycle
02. Unbelievers
03. Step
04. Diane Young
05. Don't Lie
06. Hannah Hunt
07. Everlasting Arms
08. Finger Back
09. Worship You
10. Ya Hey
11. Hudson
12. Young Lion
Ed ecco che dopo una lunga assenza i Vampire Weekend tornano ad esibirsi in televisione, al Jimmy Kimmel Live, interrompendo un digiuno che perdurava da quasi un anno anche a causa dei vari progetti collaterali portati avanti da ciascun elemento (tra tutti il bassista Chris Baio in formato dj set che quest'estate ha fatto tappa anche in Italia). La band newyorkese, adeguatamente truccata per la più americana delle feste, coglie così l'occasione per presentare un nuovo brano, Unbelievers, che più che verosimilmente farà parte del prossimo LP. Album che restando alle parole del cantante, Ezra Koenig, intervistato a luglio al Pitchfork Music Festival di Chicago, è in cantiere già da tempo ma la cui data continua ad oscillare tra fine anno ed un più probabile inizio 2013. Attesa che ovviamente non si rivelerà vana se il risultato sarà un degno erede dei due fortunati predecessori Vampire Weekend e Contra.