Genere: Ambient, Dubstep
Etichetta: Hyperdub
Pubblicazione: 11 dicembre 2013
Voto: 9
"Excuse me, I'm lost"...

Ciò che rimane invariato è il marchio di fabbrica in formato EP e gli ingredienti metropolitani o submetropolitani fatti di lunghe pause, voci tremule e piangenti, respiri ansimanti, fughe ambientali e piogge battenti. Crepitii ed echi, passi accelerati e fischi di treni in corsa, e ancora getti di vapore incandescenti tanto vicini e reali da sembrar rapiti in presa diretta. Il solito Burial ed allo stesso tempo tutto completamente diverso, più luminoso addirittura e più desideroso di aprirsi al mondo e di lanciare il suo messaggio. Ed è così che la voce a tratti si fa più ferma e decisa provaricando il contesto ambientale. La traccia Rival Dealer parrebbe dunque la più personale con quel "This is who I am" a scandire il tempo insieme al più dolce "I'm gonna love you more than anyone" a mostrarci anche il lato più umano dell'artista. Atipica la seconda traccia Hiders, sia per estensione che ritorna ai classici 4 minuti a differenze degli oltre dieci di quanto prodotto negli ultimi 24 mesi (Loner esclusa), sia per approccio sia ancora per il target del messaggio. Al limite del commovente la presa di posizione del genio Will contro la piaga del bullismo. Chiudere gli occhi non servirà a nulla perchè non sfuggirete ai brividi che scorreranno lungo il vostro corpo durante la cavalcata emozionale scandita dai versi "There's a kid somewhere... Out of the dawn. I will always protect you, always protect you... You don't have to be alone..". Ora potrà apparire una banalità ma la realtà è che il meglio dovrà ancora sopraggiungere e la più luminosa delle perle comparirà sotto forma di Come Down to Us, struggente melodia di 13 minuti, melanconica ma che allo stesso tempo luce vera, a squarciare il cielo cupo londinese e le ombre della tube... e perchè no, ci piace pensare, anche la dura corazza di Burial...
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