martedì 7 gennaio 2014

BEST NEW // Burial - Rival Dealer EP


Genere: Ambient, Dubstep
Etichetta: Hyperdub
Pubblicazione: 11 dicembre 2013
Voto: 9

"Excuse me, I'm lost"...

Chi si nasconda dietro al personaggio mitologico chiamato Burial, per metà nebbia e per metà sogno, sia esso Kieran Hebden aka Four Tet o William Bevan come parrebbe all'anagrafe, risulta davvero un particolare irrilevante. Ciò che ci interessa è che il genio indiscusso celato dietro al producer della South London continui nel suo particolare percorso personale certi che le poche tracce che ci pervengono annualmente non siano che lo specchio di un tragitto allo stesso tempo umano e musicale. Ci tiriamo quindi fuori dal tentativo di associare i diversi capitoli dei tre atti del meraviglioso Rival Dealer ad influenze più o meno azzardate se non addirittura fantasiose. Burial è Burial racchiuso in questo caso in poco meno di 29 minuti e fuori da questo spazio temporale nulla ci tocca e l'immagine di Burial si volatilizza e scompare nelle sue segrete pronto a farsi vivo, se ancora lo vorrà, quando avrà qualcosa di degno da offrirci. William Emmanuel Bevan riemerge sfuggente dalle tenebre, così come un anno fa con l'EP Truant / Rough Sleeper, per infilare nella cassetta della posta dell'etichetta Hyperdub il suo nuovo manifesto, rivisto, riaggiornato, riadattato, e fors'anche, immaginandolo un po' superbo per lasciare pure egli il segno tangibile in un anno in cui per farci largo tra la miriade di opere elettroniche eccellenti siamo dovuti ricorrere alla pala... 
Ciò che rimane invariato è il marchio di fabbrica in formato EP e gli ingredienti metropolitani o submetropolitani fatti di lunghe pause, voci tremule e piangenti, respiri ansimanti, fughe ambientali e piogge battenti. Crepitii ed echi, passi accelerati e fischi di treni in corsa, e ancora getti di vapore incandescenti tanto vicini e reali da sembrar rapiti in presa diretta. Il solito Burial ed allo stesso tempo tutto completamente diverso, più luminoso addirittura e più desideroso di aprirsi al mondo e di lanciare il suo messaggio. Ed è così che la voce a tratti si fa più ferma e decisa provaricando il contesto ambientale. La traccia Rival Dealer parrebbe dunque la più personale con quel "This is who I am" a scandire il tempo insieme al più dolce "I'm gonna love you more than anyone" a mostrarci anche il lato più umano dell'artista. Atipica la seconda traccia Hiders, sia per estensione che ritorna ai classici 4 minuti a differenze degli oltre dieci di quanto prodotto negli ultimi 24 mesi (Loner esclusa), sia per approccio sia ancora per il target del messaggio. Al limite del commovente la presa di posizione del genio Will contro la piaga del bullismo. Chiudere gli occhi non servirà a nulla perchè non sfuggirete ai brividi che scorreranno lungo il vostro corpo durante la cavalcata emozionale scandita dai versi "There's a kid somewhere... Out of the dawn. I will always protect you, always protect you... You don't have to be alone..". Ora potrà apparire una banalità ma la realtà è che il meglio dovrà ancora sopraggiungere e la più luminosa delle perle comparirà sotto forma di Come Down to Us, struggente melodia di 13 minuti, melanconica ma che allo stesso tempo luce vera, a squarciare il cielo cupo londinese e le ombre della tube... e perchè no, ci piace pensare, anche la dura corazza di Burial...


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