mercoledì 7 maggio 2014

PS14 // Il programma di Primavera Indiependente




Dopo anni di esperienza spesi "sacrificando" gli ultimi giorni di maggio al festival catalano, spunto innegabile di questo blog, una cosa l'abbiamo capita, anzi addirittura due. La prima è che per arrivare al fondo di questa maratona con la necessaria lucidità per conservare di esso il ricordo di un'esperienza positiva ed appagante, la programmazione è alla base del successo del vostro festival. La seconda è che per quanto vi sforziate di programmare, la vostra ingordigia, fattori esterni non preventivabili e fattori che proprio non avevate considerato, tipo l'impossibilità di godere di due concerti contemporaneamente, faranno saltare una grossa fetta del vostro certosino lavoro di taglio e cucito... In ogni caso, noncuranti di tutto ciò, tantomeno se si tratta di nostri consigli, ecco proposto a voi, come spunto o canale di confronto, il programma che nei nostri sogni e con quel minimo di tolleranza previsto, ci proporremo di seguire...



Martedì e Mercoledì

Questa volta ce la siamo presa easy ed abbiamo optato per un arrivo anticipato ed un ritorno fissato per il lunedì cosa che ci permetterà dopo la consueta cena di benvenuto nell'amata hamburgueserìa Pim Pam, sita nel cuore del Born, di valutare con forza la candidatura dei due dj-set previsti al Teatre Principal ovvero Hot Chip (ore 01.00) e Digitalism (ore 03.00) e settare così, qualche ora più avanti, il jet-leg da festival...
Mercoledì neanche a parlarne sarà esordio al Parc del Forum con la speranza di risolvere senza intoppi la questione biglietti/accrediti e giungere in tempo per l'esordio dei Temples, band dal futuro roseo e dalle sonorità rock psichedeliche perfette per la prima birretta dell'evento. Sebbene non propriamente amanti del genere, o forse ancor più del rumore generato intorno al personaggio, nulla ci impedirà di concedere una chance ad il "Celentano" belga Stromae che imperversa su tutti i canali mainstream, e quindi non nel nostro... E sarà quindi il momento della attesissima, anche lei non certo di nicchia ma con classe da vendere Sky Ferreira, personale headliner ed autrice dell'acclamato Night Time, My Time uscito nel 2013. Belli freschi ci concederemo ancora due salti con il synth-pop dei newyorkesi Holy Ghost! e poi, capienza permettendo, di ritorno al Teatre Principal per abbandonarci a Jamie XX ed i suoi amici, tra cui John Talabot cui ci presentiamo al cospetto ormai un paio di volte all'anno...



Giovedì

Esiste un coefficiente che denomineremo "coefficiente di Gabi" che determina l'inizio della propria avventura giornaliera al Forum ed è il risultato del rapporto tra l'orario minimo per garantire la propria sopravvivenza ed il grado di interesse di un concerto per cui si è pronti a sacrificare la propria vita... Con il giovedì non ci va poi così male dal momento che il primo evento imperdibile è rappresentato dai Real Estate con inizio fissato alle 18.40 allo stage Heineken (che in attesa di mappa ufficiale dovrebbe essere il vecchio Primavera). Anche con i freschi autori dell'ottimo Atlas birretta assicurata e poi subito a rigenerare le proprie energie con il duo ambient formato da Dustin O'Halloran e Adam Wiltzie, aka A Winged Victory for the Sullen che segnerà anche il debutto all'Auditori. A questo punto la situazione si complica perchè sebbene il filotto dello stage Pitchfork, Majical Cloudz, Future Islands, CHVRCHES potrebbe risultare un ottimo compromesso, l'idea di perderci l'esibizione della bellissima St. Vincent, autrice dell'ottimo album omonimo, potrebbe altresì portarci alla pazzia. Per limitare i chilometri da valutare l'opzione Warpaint, in grado così di smacchiarsi del ricordo del peggiore concerto visto al Forum (ad ex aequo con gli Animal Collective). La certezza rimane comunque il trio synth-pop CHVRCHES che consolida, almeno in questo caso, la regola di quel Barney Stinson di una famosa serie televisiva americana secondo cui "nuovo è sempre meglio" lasciando ai nostalgici il colosso QOTSA. Il resto della giornata (teoricamente la migliore di sempre) è in discesa con gli amati Arcade Fire (ancor di più dopo Reflektor) il trio Moderat pronto a farci impazzire (i Disclosure sono giovani e sempre in giro per l'Europa) ed il synth-pop ballereccio dei Metronomy che dovranno farsi perdonare il discutibile ultimo album Love Letters. Per il finale tendenzialmente va bene tutto, anche se ha dispetto del programma, ai vari Jamie XX e Julio Bashmore saremmo più propensi a dare un'occhiata al fenomeno Fort Romeau cui orario e stage (Vice?, Hidden?) sono ancora in attesa di conferma...



Venerdì

Qua il coefficiente di Gabi ci punisce alla grande e ci costringe ad una levataccia pur di assistere al concerto di Julia Holter che aprirà all'Auditori la giornata di venerdì. A giustificare ulteriormente la nostra scelta ci sarà a seguire il live della promessa Mas Ysa (finalmente l'ep è disponibile su Spotify), protetto di Pitchfork che gli regala con merito il proprio palco. Una corsetta e siamo all'Heineken per John Grant che gusteremo sul prato (birra in mano, ovviamente) da cui non ci muoveremo fino all'arrivo delle sorelle HAIM che ci regaleranno un po' di leggerezza ed un ottimo tramonto tra le note dell'altrettanto ottimo esordio, Days Are Gone. Recuperate un po' di energie ci tocca un'altra dolorosa scelta che ci porterà comunque, come potrebbe essere altrimenti, dinnanzi agli Slowdive ed al loro post-rock che ha fatto storia, entrando nelle ossa anche di chi per ragioni anagrafiche non li ha vissuti in tempo reale. Ci sanguina il cuore Sharon, sarà per un'altra volta (di nuovo...)... Il resto della giornata è un unico incastro: The War on Drugs sconfiggono Pixies, già visti, al completo e senza la macchia di Indie Cindy sul cv. Giungeremo da loro giusto per un paio di tracce e per la classica chiusura con Where Is My Mind. A seguire la prima mezz'ora con The National, già visti anche se reduci da un Trouble Will Find Me che ha aumentato ulteriormente l'appeal sulla band ora di casa a Brooklyn. L'obbiettivo dichiarato è il live della coppia Nico Jaar, Dave Harrington aka Darkside che aprirà le danze della serata elettronica e che proseguirà con lo sfuggente SBTRKT (sempre sfiorato, mai visto) pronto a mettere sui piatti la sua muova produzione in formato EP. Di ritorno al Ray-Ban si renderà finalmente omaggio al trio australiano Jagwar Ma che così tanti istanti del 2013 ha allientato con il fantastico esordio Howlin'. Fatte le quattro e riposta nello zaino la stanchezza si abbandonerà momentaneamente il live di Laurent Garnier (che tanto durerà 2 ore) per il talabottiano Pional, dj e produttore madrileño che ha lasciato un ricordo indelebile con il suo live del 2012...



Sabato

Finalmente il coefficiente di Gabi si rivela amico e ci permette di presentarci al Forum intorno alle 20, di prendere posto al Pitchfork (birra in mano, manco a dirlo) e di gustare col sole calante dinnanzi il live delle Dum Dum Girls che presenteranno il nuovo positivo album Too True che lenirà il pacato dispiacere per esserci persi il ritorno di Katy Goodman alias La Sera. Con lo stesso spirito leggero si potrebbe fare un salto qualche metro più il là, al Vice a vedere cosa combinano gli Hospitality freschi di sophomore con Trouble. Come già detto e ripetuto Justin Vernon alla guida dei Volcano Choir è appuntamento indiscutibile così come il fenomenale rock di Dylan Baldi ed i suoi Cloud Nothings che con il recente esplosivo Here and Nowhere Else ha confermato gli ottimi segnali di Attack on Memory. Tra i due, favoriti dalla logistica, eccoci premiati da una mezz'ora buona dello storico post-rock dei canadesi Godspeed You! Black Emperor... Perso l'inizio dei Nine Inch Nails probabile sosta dai sempre amati Mogwai per vedere all'opera lunghi stralci di Rave Tapes ed i soliti ormai grandi classici. Il finale si farà certo ruggente e sebbene non ci lascino indifferenti nè Chromeo, nè Black Lips, nè tantomeno Cold Cave, alla fine saremo anche noi di fronte ai Foals di Yannis Philippakis per godere del meglio della produzione della band from Oxford... Ben venti minuti ci restano per trasportarci fino allo stage ATP ed assistere ad uno tra gli eventi più attesi e certo coinvolgenti del festival con la band australiana Cut Copy il cui synth-pop eighties avvierà la festa di chiusura che, Daniel Avery permettendo ci porterà dinnanzi a Dj Coco tra lacrime e promesse di ritrovarci esattamente lì a distanza di 12 mesi...





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