mercoledì 11 settembre 2013

IN DIE HISTORY // Audio Bullys


Gli Audio Bullys sono stati una grande promessa d'inizio 2000, che a questo punto possiamo definire non completamente mantenuta. Vengono riconosciute a loro tante idee, ma anche diversi limiti che fecero dividere critica e pubblico fin da subito: una voce che non sfonda, musica incisiva a tratti coinvolgente però un po' kitsch. Gli inglesi Simon Franks (voce) e Tom Dinsdale pubblicarono il loro album di debutto Ego War nel 2003 presentati dai media come addirittura i nuovi Prodigy. Snake si presta al paragone ingombrante ed eccessivo con il gruppo di Braintree ma, tirando le somme, l'accostamento più calzante è con i Basement Jaxx poichè anch'essi avvolgono ed incoroporano la musica house in svariati generi che vanno dal rock, all'hip-hop, dall'urban pop al dub. "Scriviamo canzoni sulla vita di tutti i giorni", la dichiarazione degli esordi. Infatti portano al centro della loro scena la sottocultura giovanile, le atmosfere fumose ed alterate in cui si incontrano hooligans e punks. Sfruttano campionamenti del passato come nel caso di Face in a Cloud (Joe Cocker - Marjorine) e Way Too Long (Elvis Costello - I Don't Want To Go To). Convincono con The Real Life, The Things, ma soprattutto con We Don't Care ed i suoi WHATHAFAA!, il cui video con protagonista un ragazzino attaccabrighe, in grado di conquistarsi anche un gruppo su Facebook, fece entrare la canzone al 15° posto della UK charts consentendo loro di imboccare il viale della popolarità.
In Generation del 2005 apparvero forse appagati dal risultato precedente, non risultarono particolarmente creativi ed incassarono una stroncatura quasi unanime. Nonostante ciò l'intuizione di Shot You Down è di quelle che vale un'intera carriera. Tutto è partito da una versione del 1966 di Nancy Sinatra di Bang Bang, con l'introduzione della chitarra di Billy Strange, che raggiunse la piena notorietà dal momento in cui fu inserita nella colonna sonora del film Kill Bill vol.1 (2003). Ripresa in seguito e rilanciata in orbita dagli Audio Bullys, questa splendida operazione commerciale valse loro la terza piazza nella UK Singles Chart. Però il disco ci lascia anche una title-track molto intrigante e ballabile con la sua linea di basso pulsante, il rap di Keep On Moving che utilizza una sample di Steely Dan (Midnight Cruiser) ed in Take You There quella di Dr. Hook (In Over My Head). A chiudere la traccia finale Struck by the Sound, pianoforte e sax.
Con Higher Than The Eiffel del 2010 tornano a brillare grazie ai riff di Only Man, un brano che spacca, ma spiccano dal mazzo una briosa Twist Me Up molto convincente ed orecchiabile, superiore alla più celebrata Shotgun, con le canzoni del disco che scorrono via via dando vita ad una colonna sonora urbana dai ritmi incalzanti. Largo spazio ai sintetizzatori ruvidi di Drums (On With The Story) e Feel Alright, l'arabeggiante London Dreamer, la beneaugurante The Future Belongs to Us, la spumeggiante Goodbye con armonica a bocca che tradisce il loro stile ma ci regala ugualmente un'autentica gemma.  
Da inizio 2012, gli Audio Bullys esistono solo più nella figura di Franks che continua ad esibirsi con il DJ Andy Amfo, dopo l'abbandono annunciato di Dinsdale attraverso la pagina Facebook ufficiale del gruppo.
Nel caso voleste aggregarvi invece a quella del ragazzino del video di We Don't Care questo è l'indirizzo: https://www.facebook.com/pages/Ragazzino-del-video-we-dont-care-degli-Audio-Bullys/116120911734636, ma vi invitiamo, per una questione di delicatezza nei nostri confronti, a ripetere questa operazione anche con la nostra, poichè difficilmente potremmo tollerare tale affronto. Grazie. 


by Sigu       





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