mercoledì 21 agosto 2013

IN DIE HISTORY // Les Tambours du Bronx


Anche nel loro caso l'ambiente circostante ha contagiato i suoni e le esibizioni: infatti nascere a Varennes-Vauzelles, vicino a Nevers, situata nella regione della Borgogna in un distretto abitato dai lavoratori delle ferrovie SNCF ha fatto di loro ciò che essi stessi trasmettono con la loro musica. Quello de Les Tambours du Bronx è un collettivo che prende forma nel 1987 ed è tuttora in attività: un centinaio di soggetti di diverse età hanno fatto parte di questo gruppo che sul palco si presenta privo di gerarchie, e volendo trovare un termine di paragone sono una versione tutta al maschile più muscolare e meno teatrale degli Stomp. Bidoni di latta da 225 litri disposti sul palco a ferro di cavallo, un gruppo di 18 uomini con maglie nere che via via si sfilano con l'aumentare della temperatura interna intenti a riprodurre il ritmo della fabbrica e del treno in corsa battendo i tamburi con delle mazze, seguendo una scenografia ben precisa in una uniforme e vibrante coesione estetica. La loro musica ed i loro set erano stati concepiti inizialmente come totalmente acustici, poi con il passare del tempo li hanno arricchiti introducendo le voci, come nel caso di Fever o di Crash Rythm Thrash, ed i suoni sintetizzati e campionati.
Per più di 25 anni, Les Tambours du Bronx hanno diffuso la loro rabbia in quasi tutti i continenti; questa schiera di individui ha irrigato svariati paesi col suo sudore. L'orda francese ha esordito nella terra d'origine, durante il festival Never A Vif, per poi imperversare negli Stati Uniti, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Tunisia, Grecia, Reunion, la Repubblica di Gibuti, Egitto, Norvegia, Slovenia, Portogallo ed in tutta l'Europa, esibendosi in aree mercatali della provincia così come sulla Tour Eiffel ed al Rock in Rio nel 2011 con i Sepultura di fronte a 75000 persone (che da loro calendario replicheranno anche nel settembre 2013). Ma ovunque essi si trovino la costante è sempre un'interazione con il pubblico che innesca un'autoalimentazione reciproca; l'energia fisica che viene sprigionata percuotendo i tamburi, che sopravvivono per due concerti, permette di regalare uno spettacolo ritmico e visivo che nell'arco delle migliaia di concerti in cui essi si sono esibiti non è mai scemato, ed è risultato talmente emozionante da essere in grado di catturare e far movimentare anche gli individui più insospettabili. Durante la loro fantastica carriera hanno pubblicato 7 album in studio, più quattro live di cui l'ultimo è Fukushima, mon amour, registrato a Toulouse nel 2011.

by Sigu






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