giovedì 18 aprile 2013

REISSUE // The Postal Service - Give Up: Deluxe 10th anniversary edition

       
By SIGU                                                               
  

Con un solo disco alle spalle risalente al 2003 The Postal Service sono uno dei nomi di punta del Primavera Sound, la cui esibizione è fissata per giovedì 23 Maggio, cerchiamo di capire il perchè.
"Si può trascorrere tutto il tempo e spendere tutto il denaro del mondo cercando di forgiare lo scenario perfetto per la musica pop, ma a volte le stelle si devono allineare tutte da sole". Con questa frase più o meno criptica gli americani Gibbard e Tamborello sintetizzavano il colpo che avevano messo a segno con Give-Up nel 2003, una pietra miliare dell'elettro-pop progettata a distanza per corrispondenza da ciascuna delle proprie camerette, universalmente riconosciuta ed utilizzata con il trascorrere degli anni come termine di paragone. La Sub Pop, loro etichetta discografica, scrive sul sito: "...mentre era impossibile prevedere cosa Give Up avrebbe lasciato, era ovvio nel 2003 che questi ragazzi avevano fatto qualcosa di speciale. Dieci anni dopo è sorprendente sapere che così tante persone sono d'accordo". E per celebrare il glorioso passato presenta una Deluxe 10th anniversary edition che contiene due dischi: il primo è esattamente quello originale composto da 10 tracce, il secondo include gli inediti Turn around e A tattered line of strings, bonus tracks tra le quali alcune performace live e alcune cover in cui figurano Iron & Wine che rifanno Such Great Heights, probabilmente per qualcuno ancor più conosciuta dell'originale, e gli Shins che interpretano We Will Become Silhouettes, oltre ad una serie di remix in cui spicca The District Sleeps Alone Tonight (DJ Downfall Persistent Beat Mix). Vi sono anche pezzi ritenuti da collezione come Be still my heart e There’s enough time, così come la cover di Against all odds di Phil Collins. A tutto questo è previsto un tour di portata mondiale in cui Postal Service figurano come headliner nelle varie tappe.
Quello tra Gibbard e Tamborello è stato come uno di quei matrimoni molto brevi, ma ben riusciti, i cui consensualmente separati tornano a convivere dopo parecchio tempo per il semplice gusto di ricalcare insieme lo stesso palscoscenico. Dieci anni fa capitò una situazione molto simile con molto clamore attorno a questo sodalizio, successo di critica e di vendite, con la Sub Pop che gongolava e la band che partiva trionfalmente in tour, ma poi tutto si concluse lì con i due protagonisti che si dedicarono separatamente ad altri progetti. Sarà così anche questa volta, oppure sarà l'inizio di una nuova storia da raccontare? 









 
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