venerdì 23 novembre 2012

IN DIE HISTORY // Múm


 By SIGU


Se vivete sotto il sole dei Caraibi o lì vorreste trasferirvi, vi piace la salsa oppure siete amanti del reggaeton, ve lo anticipo già: questo gruppo non fa per voi, passate oltre e rileggetevi altri articoli di questo blog. Indubbiamente è facile prevedere che la musica rifletta il luogo di provenienza e gli islandesi Mùm non sfuggono a questa regola.
Gunnar Tynes, Orvar Smàrason che sono i fondatori, e le due gemelle Krìstin-Anna e Gýða Valtysdòttir danno vita al gruppo dal nome Mùm ed uniscono i loro passati musicali ed i loro trascorsi che vanno dagli studi classici ad esperienze decisamente più underground, il che crea una commistione che funziona alla grande e da origine al primo album quasi completamente strumentale Yesterday Was Dramatic, Today is Ok che li fa subito conoscere ed apprezzare in tutta l'isola ed anche nel resto del mondo. Studiando le analogie con l'incredibile schiera di musicisti islandesi che vanno da Bjork ai Sigur Ros, Emiliana Torrini, Gus Gus, facenti parte di una popolazione che tocca i 320000 scarsi, emerge che le canzoni traggono ispirazione dalla loro isola, dalla quiete glaciale dei loro aridi panorami, dallo stretto legame con la natura, spesso menzionata anche nei video che ricreano atmosfere flautate, spettrali e cupe. Col secondo e loro miglior album Finally We are No One al tappeto elettronico questa volta aggiungono anche le voci, spesso trasognanti e sussurrate, trainata dalla splendida Green Grass of Tunnel che permise loro di farsi conoscere ad un pubblico più ampio, sicuramente in Italia e pubblicato nella duplice versione islandese/inglese per aggraziarsi più mercati; uno di quei prodotti che una volta ascoltatolo ti da la sensazione di aver fatto pace col mondo e con se stessi.
Ma nel 2004 escono con Summer Make Good, insieme alle prime cocenti delusioni. Persa la gemella Gýða Valtýsdottir, che si dedica ad un'altra esperienza, il disco viene stroncato all'unanimità da tutte le recensioni: meno elettronica e riduzione delle basi ritmiche di derivazione glitch, ed i punti di forza quali i suoni delicati e coccolati che si trasformano in punti debolezza, facendolo risultare un prodotto monotono. Nel 2007 abbandona l'altra gemella perdendo l'altra voce fanciullesca, e rivoluzionando un po' la squadra in un processo visto da loro come fisiologico. Ciononostante, con la pubblicazione di Go Go Smear the Poison Ivy, che contiene l'orecchiabile e piacevole Marmalade Fires, e l'album Sing Along To Song You Don't Know, più pop e corredato da una strumentazione ricchissima, che include pianoforte, ukulele, marimba, organi ed archi, carrillon ed oggetti di uso domestico, la band riprende quota, perdendo però quell'originalità che li aveva così contraddistinti. L'assioma è chiaro: riducendo la sperimentazione il risultato è quello di apparire più anonimi.
Nel 2012 la casa discografica Morr Music ha fatto uscire Early Birds, album-tributo alla loro esperienza adolescenziale, di quando si esercitavano e creavano con un semplice Commodore e che lasciava già intravedere la loro vocazione ed abilità, con inediti annessi.
Per chi fa fatica solo ad immaginarseli eccoli a Kawasaki, il che testimonia come un fenomeno di nicchia possa avere una dimensione internazionale. Peccato solo che all'appello manchino le voci simil-elfiche delle gemelle Valtysdòttir.








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