lunedì 23 giugno 2014

NEW SOUNDS // Onirico e sognatore il progetto dream-pop elettro dei Corbu


Non c'è disciplina che non abbia avuto i propri sognatori in grado di cambiare un semplice lavoro da laboratorio in Arte. Anche l'architettura, per millenni schiava delle proprie (meravigliose) regole, ha avuto ad inizio '900 le sue menti illuminate in grado di rompere i ponti con il passato e capaci di mettere, non solo su carte, idee in grado di rivoluzionare il corso degli eventi. Tra questi in franco svizzero Charles-Edouard Jeanneret-Gris, noto come Le Corbusier, celebre per aver mixato le proprie fantasie ai bisogni sociali dell'uomo medio. Corbu, progetto indie-pop/elettronico a 5 teste rende omaggio proprio a questo avvenirismo con il proprio frontman Jonathan Graves fin da piccolo architetto del proprio mondo fatato ad accompagnare parallelo il binario cosciente e reale. La trasposizione musicale non poteva quindi distaccarsi troppo da tale approccio caratterizzato però da una sfumatura più cupa, a tratti inquietante. La band di Brooklyn, completata da Todd Hoellerman (batteria e tastiere), Amanda Scott (synth e percussioni), Julian Ferraldo (chitarra), Brian Murphy (basso e tastiere) debutta in versione EP questa primavera con la title-track We Are Sound che conquista persino Zane Lowe che la fa esordire a fine gennaio attraverso la sua prestigiosa vetrina sulla BBC Radio. Per gli amanti dei paragoni, immediati i primi accostamenti al Geogaddi dei Boards of Canada e più in generale al lavoro di Panda Bear ed Animal Collective anche se c'è chi azzarda per quella venatura malinconica ed ipnotica ad affinità Slowdive-iane. Forse un po' a prenderne le distanze Graves descrive i lavori come influenzati dall'amore infantile verso la natura e la fantascienza, con un alone di spiritualità laica latente. Il lavoro dei Corbu intanto prosegue serrato e quest'estate ci regalerà un nuovo EP anticipato dalla traccia Believe The Lie che giunge accompagnato, quasi a manifesto del progetto, da un video animato che travalica l'onirico e che ci trascina in un mondo alieno e a tratti ombroso ma che nasconde, così come il synth della band, indubbie potenzialità ancora da esplorare...









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