martedì 4 dicembre 2012

BEST REISSUE // Massive Attack - Blue Lines


By SIGU


Cosa facevamo ventun'anni fa? Ciascuno di noi si deve sottoporre ad un faticoso excursus mentale, ma magari a qualcuno verrà anche in mente il primo ascolto di Blue Lines, forse in musicassetta; nel caso remoto che la risposta fosse questa stiamo comunque parlando di un prodotto che rivoluzionò il mondo della musica. Scorrendo un po' tutte le recensioni sui Massive Attack ad essi bisogna inevitabilmente associare la loro provenienza, Bristol, che non è solo un riferimento geografico ma una città con un rilevante trascorso industriale e portuale che diede  i natali a Cary Grant e per rimanere in tema sarebbe rimasta legata indissolubilmente ai pionieri di un nuovo genere musicale: il trip-hop. Con esso si traccia una nuova strada che trasforma l'hip-hop newyorkese in un distillato di soul, dub ed elettronica più prossima alla club music, incupendone le ritmiche ed esaltando i bassi e battiti. Ma questo movimento si consoliderà solo successivamente con l'avvento dei Portishead e Tricky (già artefice di una lunga e proficua collaborazione con i Massive Attack), con Blue Lines ad incarnare il ruolo della classica pietra miliare. Essi esibiscono una formazione iniziale che consta di 3D” Del Naja, “Daddy G” Marshall e “Mushroom” Vowles, ai quali si alternano il già citato Tricky Kid (ma in futuro sarà noto al grande pubblico solo come Tricky), Horace Andy, un giamaicano di Kingston monumento del reggae che conosce con i Massive Attack una seconda giovinezza, e la vocalist Shara Nelson, una voce soul che timbra la hit da alta classifica Unfinished Symphaty e Safe From Harm, traccia che si caratterizza soprattutto per la presenza del basso con incisivo groove.
Blue Lines in ogni caso non lo si può certo ancora etichettare come un album trip-hop, ma si intravvede una vocazione nei confronti del ritmo: con One Love a cantare adesso è Horace su base dub, flemmatica ma intensa; con la titletrack le lancette vengono riportate alle influenze del gruppo, mentre Be Thakful for What You've Got mi fa venire un po' in mente gli Incognito; in Five Man Army si alternano i rap di Daddy G e Tricky avvolti da un'atmosfera cupa.
Unfinished Sympathy è il singolo più conosciuto a cui si è legato anche un video particolarmente evocativo: Shara Nelson che si aggira in un quartiere popolare di Los Angeles con ambigui personaggi a far da sfondo e a rimarcare un tema caro al gruppo, quello del deterioramento del tessuto sociale metropolitano.
Daydreaming un estratto a più voci e l'orecchiabile Lately , con solo quella della Nelson ad imperversare, danno una certa continuità al ritmo, mentre il gran finale è affidato alla melodia efficace di Hymn of The Big Wheel .
Dal 19 Novembre tutto questo torna sul mercato con un'edizione rimasterizzata e remixata anche in versione deluxe, per i più raffinati, comprensiva di CD, DVD, l'originale stampato su due vinili ed una riproduzione del poster originale uscito nel 1991. I fans non s'aspettino bonus track oppure inediti perchè non ci saranno, in compenso i Massive Attack hanno riferito di essere al lavoro su quello venturo...









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