Venerdì 30 maggio 2014
Genere: Post-Metal, Post-Rock, Shoegaze
Ultimo album: Sunbather (Deathwish), 2013
Nazione: U.S.A.
Due band già viste in giro per il palchi del Primavera Sound avevano aperto a loro tempo la strada ad un metal più orientato verso ambientazioni melodiche senza ciononostante soffocare l'aspetto brutale vero epicentro del progetto. A seguire la rotta indicata nelle passate stagioni da Liturgy e Wolves In The Throne Room ci pensa ora il complesso statunitense dei Deafheaven (termini Deaf ed Heaven rubati a Shakespeare e a detta della band connubio che omaggia la storica band degli Slowdive), fresco ma già ribaltato e stravolto nei suoi pochi anni di vita. A fondare la band sono George Clarke (voce) e Kelly McCoy (chitarra) sulle assolate coste californiane di San Francisco dopo il naufragio dei Rise of Caligula, che orientano il progetto verso un black metal atipico fortemente influenzato da post-rock e shoegaze il cui frutto sarà un demo tape che stuzzica da subito l'interessa dell'etichetta Deathwish. Tale appoggio più introduzione di diverse figure nella band con Derick Prine al basso, Trevor Deschryver alla batteria e Nick
Bassett alla chitarra porterà nel 2011 al positivo esordio intitolato Roads to Judah. Nonostante il successo inatteso la coppia McCoy/Clarke continua l'opera di personalizzazione del sound e del progetto raggiungendo la consacrazione nuovamente in formato duo con il capolavoro Sunbather. La ricetta dell'album è semplice: brani principali di durata prossima ai 10 minuti con il carico di energia che si alterna ad interludi musicali talvolta quasi toccanti per poi tornare a riesplodere. In modo tutto suo, l'evocativa Dream House rappresenta il manifesto di un'opera strutturalmente studiata e simmetrica in cui ad intervalli regolari la title-track, Vertigo e l'ottima The Pecan Tree assumono il ruolo centrale dell'opera. Se vi sentite pronti ad abbattere almeno uno dei vostri pregiudizi questo è il disco che fa per voi...
"And trouble deaf heaven with my bootless cries,
And look upon myself and curse my fate..."
And look upon myself and curse my fate..."
William Shakespeare
(nella scorsa puntata, Darkside)
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