mercoledì 19 febbraio 2014

BEST NEW // Angel Olsen - Burn Your Fire For No Witness


Genere: Indie-Folk
Etichetta: Jagjaguwar
Pubblicazione: 17 febbraio 2014
Voto: 8

"I quit my dreaming the moment that I found you
I started dancing just to be around you
Here's to thinking that it all meant so much more
I kept my mouth shut and opened up the door"



La splendida Unfucktheworld racchiude in se gran parte del concept dell'album, nello stile e nel contenuto: non certo un universo parallelo se confrontato con il positivo debutto solista del 2012, Half Way Home, ma sicuramente rinnovato e riadattato allo spirito attuale di una Angel Olsen che, sebbene fedele alla sua identità, avrà avuto modo di rielaborare le proprie esperienze di vita e, conscia dell'importanza della condivisione,  lasciare che queste venissero veicolate e forgiate nell'officina di John Congleton affinchè l'innata classe della cantautrice del Missouri potesse uscirne  definitivamente ammaestrata ed addomesticata per mostrarsi a noi nella sua forma migliore e paradossalmente, più naturale. Del suo predecessore Burn Your Fire For No Witness mantiene la struttura con l'immutato numero di tracce, la disposizione dei brani hot nella prima metà ed i sette minuti del quarto, White Fire a bissare, forse solo casualmente i sette minuti di Lonely Universe, quarta traccia del debut album.
Se la Voce della bella Olsen mantiene ora come allora un inestimabile valore aggiunto, in BYFFNW a risplendere è ancor di più il contenuto, secco ma incisivo e profondo: qui le canzoni, nella loro sequenza raccontano una storia, dalla rottura sentimentale evidente già nella prima strofa (I kept my mouth shut and opened up the door) al via vai di emozioni che le ruotano attorno fino al più deciso monologo interiore di Windows che chiude l'opera. A rendere più completa l'opera non possono mancare dettagli formali quali il passaggio dal formato solo a quello band per offrire attraverso la batteria di Josh Jaeger ed il basso (e chitarra) di Stewart Bronaugh un campo molto più ampio di espressione che passeggia con disinvoltura attraverso il garage dell'ottimo singolo Forgiven/Forgotten, il country di Lights Out od il folk più intimista di quella meravigliosa perla che è White Fire. Un compromesso non ricercato tra classicismo ed innovazione che spinge Angel Olsen più lontana dall'accostanto con Marissa Nadler ed ora più prossima a colleghe maggiormente contemporanee come Anna Calvi e Sharon Van Etten.
In definitiva Burn Your Fire for No Witness riesce nell'intento di accostarsi al ricco patrimonio folk senza apparirne un'imitazione: la carica emozionale che possiede e che talvolta pare possa trascendere le parole stesse la rende un'opera irrinunciabile di questa annata che sembra voglia spingere Angel Olsen in coda verso l'altare della consacrazione...







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