By SIGU
 Cosa
 facevamo ventun'anni fa? Ciascuno di noi si deve sottoporre ad un 
faticoso excursus mentale, ma magari a qualcuno verrà anche in mente il 
primo ascolto di Blue Lines, forse in musicassetta; nel caso remoto che 
la risposta fosse questa stiamo comunque parlando di un prodotto che 
rivoluzionò il mondo della musica. Scorrendo un po' tutte le recensioni 
sui Massive Attack ad essi bisogna inevitabilmente associare la loro 
provenienza, Bristol, che non è solo un riferimento geografico ma una 
città con un rilevante trascorso industriale e portuale che diede  i 
natali a Cary Grant e per rimanere in tema sarebbe rimasta legata 
indissolubilmente ai pionieri di un nuovo genere musicale: il trip-hop. 
Con esso si traccia una nuova strada che trasforma l'hip-hop newyorkese 
in un distillato di soul, dub ed elettronica più prossima alla club 
music, incupendone le ritmiche ed esaltando i bassi e battiti. Ma questo 
movimento si consoliderà solo successivamente con l'avvento dei Portishead e 
Tricky (già artefice di una lunga e proficua collaborazione con i 
Massive Attack), con Blue Lines ad incarnare il ruolo della classica 
pietra miliare. Essi esibiscono una formazione iniziale che consta di “3D” Del Naja, “Daddy 
                                G” Marshall e “Mushroom” Vowles,
 ai quali si alternano il già citato Tricky Kid (ma in futuro sarà noto 
al grande pubblico solo come Tricky), Horace Andy, un giamaicano di 
Kingston monumento del reggae che conosce con i Massive Attack una 
seconda giovinezza, e la vocalist Shara Nelson, una voce soul che timbra
 la hit da alta classifica Unfinished Symphaty e Safe From Harm, traccia che si caratterizza soprattutto per la presenza del basso con incisivo groove.
Cosa
 facevamo ventun'anni fa? Ciascuno di noi si deve sottoporre ad un 
faticoso excursus mentale, ma magari a qualcuno verrà anche in mente il 
primo ascolto di Blue Lines, forse in musicassetta; nel caso remoto che 
la risposta fosse questa stiamo comunque parlando di un prodotto che 
rivoluzionò il mondo della musica. Scorrendo un po' tutte le recensioni 
sui Massive Attack ad essi bisogna inevitabilmente associare la loro 
provenienza, Bristol, che non è solo un riferimento geografico ma una 
città con un rilevante trascorso industriale e portuale che diede  i 
natali a Cary Grant e per rimanere in tema sarebbe rimasta legata 
indissolubilmente ai pionieri di un nuovo genere musicale: il trip-hop. 
Con esso si traccia una nuova strada che trasforma l'hip-hop newyorkese 
in un distillato di soul, dub ed elettronica più prossima alla club 
music, incupendone le ritmiche ed esaltando i bassi e battiti. Ma questo 
movimento si consoliderà solo successivamente con l'avvento dei Portishead e 
Tricky (già artefice di una lunga e proficua collaborazione con i 
Massive Attack), con Blue Lines ad incarnare il ruolo della classica 
pietra miliare. Essi esibiscono una formazione iniziale che consta di “3D” Del Naja, “Daddy 
                                G” Marshall e “Mushroom” Vowles,
 ai quali si alternano il già citato Tricky Kid (ma in futuro sarà noto 
al grande pubblico solo come Tricky), Horace Andy, un giamaicano di 
Kingston monumento del reggae che conosce con i Massive Attack una 
seconda giovinezza, e la vocalist Shara Nelson, una voce soul che timbra
 la hit da alta classifica Unfinished Symphaty e Safe From Harm, traccia che si caratterizza soprattutto per la presenza del basso con incisivo groove. 
Blue
 Lines in ogni caso non lo si può certo ancora etichettare come un album
 trip-hop, ma si intravvede una vocazione nei confronti del ritmo: con One Love a cantare adesso è Horace su base dub, flemmatica ma intensa;  con la titletrack le lancette vengono riportate alle influenze del gruppo, mentre Be Thakful for What You've Got
 mi fa venire un po' in mente gli Incognito; in Five Man Army si 
alternano i rap di Daddy G e Tricky avvolti da un'atmosfera cupa.
Unfinished Sympathy
 è il singolo più conosciuto a cui si è legato anche un video 
particolarmente evocativo: Shara Nelson che si aggira in un quartiere 
popolare di Los Angeles con ambigui personaggi a far da sfondo e a 
rimarcare un tema caro al gruppo, quello del deterioramento del tessuto 
sociale metropolitano.
Daydreaming un estratto a più voci e l'orecchiabile Lately ,
 con solo quella della Nelson ad imperversare, danno una certa 
continuità al ritmo, mentre il gran finale è affidato alla melodia 
efficace di Hymn of The Big Wheel .
Dal
 19 Novembre tutto questo torna sul mercato con un'edizione 
rimasterizzata e remixata anche in versione deluxe, per i più raffinati,
 comprensiva di CD, DVD, l'originale stampato su due vinili ed una 
riproduzione del poster originale uscito nel 1991. I fans non 
s'aspettino bonus track oppure inediti perchè non ci saranno, in 
compenso i Massive Attack hanno riferito di essere al lavoro su quello 
venturo...
 
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